martedì 1 marzo 2011

Il Dio "silenzioso" parla.Azz! Se parla...


Sarò un po' lungo,necessariamente.
Domenica ho trasgredito,non sono andato a Messa in parrocchia ma dai frati cappuccini, è una trasgressione che una volta era più frequente,adesso mi trovo un po' più costretto a "soffrire" a causa dei sacramenti dei bambini che dovranno ricevere in parrocchia.Il celebrante era padre Massimo,bresciano d.o.c. ed ispiratissimo ,come sempre del resto e la liturgia ha parlato,come non faceva da tempo.Deus mi dixit!
Perché sia più comprensibile devo dire che il lavoro manca ormai da parecchio e mi ritrovo spessissimo a fare conti e previsioni per capire se a fine mese si chiuderà in pari o in rosso.Vi assicuro che i soldi non danno la felicità ,ma averli è meglio.
Domenica pomeriggio avrei avuto un impegno ma per varie considerazioni,non ultima il taglio delle spese ho rinunciato ad andare ed è un po' triste quand'è così.
Ero anche arrivato tardi in chiesa,stava terminando la prima lettura,mi sentivo un traditore,a Messa si arriva in anticipo non in ritardo.La seconda lettura non l'ho nemmeno sentita, ero troppo distratto ,ma al Vangelo c'ero ,ero presente.Mi è arrivata subito al cuore la domanda:vuoi servire Dio o la ricchezza?Cercate anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia,e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta...
Non so voi ma io non mi fido molto,in generale e in particolare in questo caso meno che mai,mi ha confortato sentire padre Massimo dire che anche lui spesso non si fida.
Ma era chiarissimo che quella Parola fosse per me,anche per me.Era Dio che mi diceva arrenditi,fidati e vedrai.Che la Provvidenza esiste,che Dio opera, l'ho sperimentato varie volte in questi ultimi anni ,di prova e spesso di sconforto e buio,ed anche in modo eclatante,ma sono cieco e duro di cuore.
Da qualche tempo sogno di trasformare in lavoro la "cosa" a cui tengo più al mondo(saprete tra non moltissimo,anche se una traccia già c'è),ma mi sembra una cosa irrealizzabile,troppo bella per poter essere vera e comunque troppo per me e quelle righe mi dicevano:avanti,fai i tuoi passi e il resto ti verrà dato in aggiunta.Subito dopo l'omelia c'è il Credo,come a dire allora credi in quello che ti ho appena detto o muovi le labbra per dar aria alla bocca,come diceva il messaggio del 2 Febbraio scorso.Lo straordinario,mi ha fatto sorridere,è che Dio che mi conosce discretamente bene e nemmeno Lui si fida ,per maggior certezza ha fatto dire nella terza preghiera dei fedeli ,a tutta la comunità:perché nei momenti di prova e di sconforto sappiamo avere fiducia nella Provvidenza e nell'aiuto del Signore.Preghiamo. Come a dire:con te è una battaglia persa ,quindi aggiro l'ostacolo e faccio intercedere la comunità per te ,cosicché sia fatta la mia volontà.Lui non molla mai,ne sa davvero una più del diavolo.La quarta preghiera dei fedeli diceva(le prova tutte per farmi aprire gli occhi):perché impariamo a lodare e a ringraziare il Signore per il dono della vita,della fede,della libertà,dell'intelligenza,dell'amore,dell'amicizia,dei figli.Preghiamo. In sostanza ribadisce vuoi servire Dio ,che ti ha dato tutti questi doni ,di cui quasi non ti accorgi o preferisci la "tranquillità" dei soldi?Io la mia scelta l'ho fatta da un pezzo ,ma è ancora durissima cedere il timone.Nel caso non avessi capito il canone cantato diceva:Vi lascio la pace,vi dò la mia pace:non vi turbate.Vi lascio la pace,vi dò la mia pace:abbiate fede in me. L'antifona alla Comunione ripeteva:Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta.

Matteo(6,24-34)

24Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
25Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 26Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? 27E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? 28E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. 29Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? 31Non preoccupatevi dunque dicendo: «Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?». 32Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. 33Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.


Non amo le libere interpretazioni,Dio lo sa e la sera alla radio mi ha fatto sentire un estratto dell'Angelus,lo riporto sotto,non c'è scampo.Il Dio "silenzioso" parla.Azz! Se parla...


Benedetto XVI:Angelus del 27-02-2011


Chi crede in Dio mette la ricerca della sua volontà al primo posto, davanti al
desiderio dei beni materiali e confida nella Provvidenza, ma questo non è “fatalismo” e se “non dispensa dalla faticosa lotta per una vita dignitosa” deve spingere “a vivere secondo uno stile più semplice e sobrio, nella quotidiana operosità e nel rispetto del creato, che Dio ha affidato alla nostra custodia”.
“Di fronte alla situazione di tante persone, vicine e lontane, che - ha detto il Papa - vivono in miseria, questo discorso di Gesù potrebbe apparire poco realistico, se non evasivo. In realtà, il Signore vuole far capire con chiarezza che non si può servire a due padroni: Dio e la ricchezza. Chi crede in Dio, Padre pieno d’amore per i suoi figli, mette al primo posto la ricerca del suo Regno, della sua volontà. E ciò è proprio il contrario del fatalismo o di un ingenuo irenismo. La fede nella Provvidenza, infatti, non dispensa dalla faticosa lotta per una vita dignitosa, ma libera dall’affanno per le cose e dalla paura del domani”.

“E’ chiaro - ha proseguito - che questo insegnamento di Gesù, pur rimanendo sempre vero e valido per tutti, viene praticato in modi diversi a seconda delle diverse vocazioni: un frate francescano potrà seguirlo in maniera più radicale, mentre un padre di famiglia dovrà tener conto dei propri doveri verso la moglie e i figli. In ogni caso, però, il cristiano si distingue per l’assoluta fiducia nel Padre celeste, come è stato per Gesù. E’ proprio la relazione con Dio Padre che dà senso a tutta la vita di Cristo, alle sue parole, ai suoi gesti di salvezza, fino alla sua passione, morte e risurrezione. Gesù ci ha dimostrato che cosa significa vivere con i piedi ben piantati per terra, attenti alle concrete situazioni del prossimo, e al tempo stesso tenendo sempre il cuore in Cielo, immerso nella misericordia di Dio”.

“Alla luce della Parola di Dio di questa domenica - ha concluso Benedetto XVI - vi invito ad invocare la Vergine Maria con il titolo di Madre della divina Provvidenza. A lei affidiamo la nostra vita, il cammino della Chiesa, le vicende della storia. In particolare, invochiamo la sua intercessione perché tutti impariamo a vivere secondo uno stile più semplice e sobrio, nella quotidiana operosità e nel rispetto del creato, che Dio ha affidato alla nostra custodia”.



p.s.

Io mi voglio fidare della Madre della divina Provvidenza.

Nessun commento: