giovedì 10 marzo 2011

Intervista a padre Gabriele Amorth - 8


Domanda : Questo fatto che Le sto per dire mi è stato raccontato da mia madre. Ero piccolissimo, avevo circa un anno quando una signora venne ad abitare vicino a casa nostra. All'inizio sembrava molto gentile, ma poi piano piano divenne sempre più aggressiva specialmente con mia sorella che aveva circa tre anni. Mia madre incominciò ad insospettirsi, dato che io e mia sorella stavamo spesso male e cercò di allontanarla. Io non mangiavo e non dormivo più e stavo davvero molto male. Si sono poi trovati tre chiodi grandi 10 centimetri conficcati nel legno della mia culla e tutta la mia culla era piena di migliaia di buchi tutt'intorno. Mia madre si preoccupò e subito si rivolse ad una parente che conosceva una signora la quale già sapeva cosa era successo e le diede una bustina con del sale e un'immagine di San Gabriele dell'Addolorata. Inoltre predisse a mia madre tutto quello che poi avvenne. Facendo ciò che la signora aveva detto a mia madre, la vicina di casa cominciò a star male, tanto che la notte urlava, e dopo sei mesi fu costretta ad andar via. Sapemmo poi dalla portiera dello stabile che questa donna faceva cartomanzia. Questi sono fatti soprannaturali con intervento demoniaco? Che rapporto ci può essere tra la malattia psicologica che ho avuto e una possibile magia o maleficio?

Don Amorth:
Qui, senza dubbio, c'è stata opera di magia. Però non bisogna vivere nella
paura di ricevere fatture, mai vivere nella paura di incontrare persone che ti fanno del
male, delle persone che guardandoti storto ti comunicano qualcosa di malvagio, perché
Dio ti protegge sempre. Vi raccomando la fiducia in Dio perché vi dà tanta serenità e vi dà
la forza di essere protetti dal male. Combattete e lottate con fede contro Satana e lui
fuggirà da voi, è lui che scappa via. Noi abbiamo ricevuto dal Battesimo il sigillo della
Trinità. E' Satana che ha paura di noi. Anche se ricordi tutte queste cose abituiamoci ad
avere unione con Dio, a vivere uniti col Signore e di stare tranquilli e niente ci può fare
del male.

Domanda: Un giovane ha perso il papà da poco e chiede: stiamo facendo celebrare
delle Messe gregoriane. E' un suffragio potente o no?

Don Amorth:
L'origine delle Messe gregoriane è questa: San Gregorio Magno alla morte di
un suo religioso, era un religioso benedettino, ha fatto celebrare trenta Messe
consecutive. Dopo la trentesima Messa, il religioso gli è apparso per ringraziarlo perché
era salito al cielo. Questa è la storia delle Messe gregoriane. Intendiamoci non è sempre
così, non è che sia infallibile. Una volta mi sono sentito dire da una vecchierella: “ padre,
io sono povera, possibile che anche quando andiamo nell'altro mondo, un ricco ha molti
suffragi, ha molte Messe e quindi va prima in paradiso e un poveraccio che non ha chi fa
celebrare delle Messe per lui, deve stare in Purgatorio?”. “No cara mia, il Signore le
giustizie le sa fare!” E riguardo alla Messa gregoriana, non prendiamo questa devozione
come qualche cosa di matematico, di infallibile. Muore una persona e dopo la
celebrazione della trentesima Messa Gregoriana, questa è in paradiso. No! E'
l'interpretazione sbagliata, non stanchiamoci mai di suffragare le anime dei defunti anche
se far celebrare le 30 Messe gregoriane è una buona forma di suffragio. Le Messe
gregoriane sono suffragi. Poi fino a che punto bastano, fino a che punto vengono
applicate a quella persona, sono cose che sa Dio, non noi. Noi sappiamo che non
dobbiamo mai stancarci di pregare per le anime dei defunti. Io continuo a pregare per i
miei genitori ogni giorno, anche se sono morti da tanti anni ed erano sante persone.
Celebro le Messe per loro e continuerò, perché che certezze posso avere io? In ogni caso
pregare per i defunti è una grande carità, quindi anche se quel defunto non ne ha
bisogno la Messa sarà applicata a qualche altro defunto della famiglia o ad amici o a
qualche defunto abbandonato. Ci pensa il Signore.

Domanda: Se una persona entrando in chiesa per pregare vede che il sacerdote sta dando la comunione, può comunicarsi senza aver ascoltato la Messa?

Don Amorth:
La comunione è parte integrante della Messa. Per i primi cristiani era
inconcepibile assistere alla Messa senza comunicarsi. Già dicevo altre volte che la
prefazione rituale del Messale dice che il cristiano alla domenica celebra la Messa sotto la
presidenza del sacerdote che agisce in funzione di Cristo. Attenzione, non dice assiste
alla Messa! Quindi andiamo a Messa per celebrare la Messa sotto la presidenza del
sacerdote che agisce nella persona di Cristo al punto di dire “Questo è il mio Corpo,
questo è il mio Sangue”. La comunione è parte integrante della Messa. Nei primi tempi,
alla fine della Messa, parte di quel pane che era stato consacrato veniva portato agli
ammalati o ai carcerati intendendo cosi farli partecipare alla Messa a cui non avevano
potuto partecipare. Immaginate, si fa un pranzo, il pranzo di Natale, uno dei familiari non
può intervenire perché ammalato, allora gli si porta il pranzo a casa perché anche lui
possa partecipare alla festa. La comunione è partecipazione alla Messa in cui quella
Eucarestia è stata consacrata. Non si può ricevere la comunione senza pensare alla Messa
in cui è avvenuta la consacrazione dell'ostia che riceviamo. Allora può uno entrare in
chiesa e dire: “ma guarda che bello! Stanno già distribuendo la comunione “, e si mette in
fila e va a ricevere la comunione? Può farlo? No! Voi sapete che se una persona assiste a
due Messe può fare due volte la comunione nello stesso giorno, purché partecipi a
ciascuna Messa dal principio alla fine. Una persona entra in chiesa, vede che si sta dando
la comunione, corre per prenderla. Sbaglia. E' autentica comunione? Si. Commette
peccato? Qui trattasi di buon senso. Non è che commetta peccato, però fa una cosa mal
fatta, una cosa impropria, una cosa che non si deve fare. L'Eucarestia ha tre aspetti
fondamentali: 1) l'aspetto del sacrificio, senza sacrificio della Messa non c'è Eucarestia; 2)
l'aspetto del sacramento, la comunione per cui si partecipa all'Eucarestia, alla Messa
attraverso la comunione 3) l'adorazione, la presenza di Gesù nel tabernacolo, la presenza
permanente. Quindi vi resti impresso il legame indissolubile che c'è tra comunione e
Messa e come la comunione va presa partecipando alla Messa. Così, confessarsi durante
la Messa non va bene perché la partecipazione deve esserci durante tutta la celebrazione
della Messa. Confessarsi quindi prima della Messa o addirittura il giorno prima.. Queste
cose tra noi sacerdoti ce le diciamo sempre, però diciamo anche sempre: “la gente
bisogna prenderla quando viene. Se io la gente non la prendo quando viene a confessarsi
durante la Messa, non si confessa più” e allora si accetta. Però si accetta malvolentieri
questo uso di confessarsi durante la Messa perché è importante partecipare alla Messa
senza altre preoccupazioni.

Domanda: Don Amorth ci potrebbe essere un'eccezione. Per esempio, se io sto
chiedendo alla Madonna per strada: “aiutami a risolvere questo problema perché mi sento quasi disperata ”.ed entro in chiesa e trovo che stanno dando la comunione,posso allora comunicarmi dicendo: “grazie Signore perché ricevendo te, avrò più pace nel cuore?”

Don Amorth:
Ci possono essere delle eccezioni, in cui uno agisce in coscienza. Però
tenete chiaro il principio che la comunione è parte integrante della Messa e il luogo
naturale, il momento naturale per ricevere la comunione è durante la Messa a cui bisogna
partecipare dall'inizio alla fine. Quello è il momento per ricevere la comunione. Ci
possono essere delle eccezioni? Ci rimettiamo anche alla coscienza.

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