Dal Papa Giovanni Paolo II° e dal Papa Benedetto XI°,da tutte le persone che stimo grandi nella fede ho imparato una verità che mi è chiarissima e mi aiuta a giudicare tante situazioni:non saremo felici quando cambieranno i sistemi politici,economici,i governi,il potere.Di questo credo fosse convinto Marx.
Piuttosto noi saremo felici quando cambierà il nostro cuore,quando sarà guarito dal male e dalle nefandezze che ci portiamo dentro e che ci rendono schiavi.Così insegnò Cristo,i Padri,la Tradizione.In questa direzione vanno alcune esperienze di fede,di evangelizzazione,di missione che conosco e apprezzo.Se incontri Cristo,Cristo cambia la tua vita e tu cambi il mondoDa Cristo è possibile essere cambiati,e guardare e fare tutte le cose con un cuore nuove..
Di Pietro è convinto che l'Italia sarà felice quando gli italiani abbatteranno Silvio Berlusconi,quel Berlusconi causa di tutto il male,del degrado morale e di ogni porcheria nazionale.Ognuno potrà tirargli la miniatura del Duomo della sua città.
Anche molti credenti,molti cattolici,molti preti sono convinti di questo:bisogna dargli,all'untore Silvio!Ripetendo l'errore di credere che il male sta fuori di noi e non dentro ciascuno di noi.Per questo provo simpatia per Silvio,e voto per lui.Io mi sento più Silvio che tonino:nel mio piccolo,amo il mondo e sono attaccato alle sue logiche,mi piace tutto quello che piace a lui,adoro il mio ego,ho la faccia di bronzo,prendo meriti e scarico colpe.Poi mi metto in fondo al Tempio e mi batto il petto,chissà che Qualcuno abbia pietà di me.
Don Luca
1 commento:
Personalmente non nutro un esubero di simpatia verso il cavaliere. Ma fra lui e l'illeterato ex magistrato non ho dubbi su chi scegliere. E trovo giusta l'osservazione sul moralismo del sig. Di Pietro, il male è sempre degli altri, al di fuori di sè, il sacrificio di Cristo è inutile, visto che all'uomo basta la sua coerenze e la sua legge per essere bravo. Quindi per concludere, preferisco un peccatore incoerente consapevole di esserlo e che sa chiedere misericordia e affidarsi ad essa, ad un presuntuoso coerente convinto di salvare se stesso e gli altri da solo. Un caro saluto.
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