martedì 23 marzo 2010

Bagnasco:cattolici ed elezioni!


Genova - Il rispetto della vita umana e del matrimonio tra uomo e donna, ma anche il diritto al lavoro e alla casa, l’integrazione degli immigrati: sono tutti "valori che non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralita": è quanto si legge in un comunicato dei vescovi della Liguria, primo firmatario il cardinale Angelo Bagnasco, in vista del voto delle Regionali.
I valori sociali La nota dei vescovi liguri è stata diffuso dall’ufficio stampa della Cei, il giorno dopo l’intervento dello stesso cardinale Bagnasco, al Consiglio episcopale permanente, in cui il porporato indicava la difesa della vita, anche dal "delitto incommensurabile" dell’aborto, come un valore "non negoziabile" su cui basare le proprie scelte elettorali.
Dal documento dei presuli liguri si capisce come la Chiesa consideri "un fatto qualitativamente importante che in nessun caso converrà trascurare" il voto di domenica e lunedì prossimi. "A questo riguardo - vi si legge - il criterio guida per un sapiente discernimento tra le diverse rappresentanze è l’impegno programmatico, chiaramente assunto, di assicurare il pieno rispetto di quei valori che esprimono le esigenze fondamentali della persona umana e della sua dignità, valori che sono la condizione e il fondamento di una società veramente solidale. Si tratta di valori chiaramente e ripetutamente ribaditi dal magistero conciliare, postconciliare e pontificio e che possono essere sinteticamente richiamati: fra tutti, il rispetto della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale; la tutela e il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; il diritto di libertà religiosa, la libertà della cultura e dell’educazione. E quindi il diritto al lavoro e alla casa; l’accoglienza degli immigrati, rispettosa delle leggi e volta a favorire l’integrazione; la promozione della giustizia e della pace; la salvaguardia del creato. Tali valori non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralità".
Il portavoce della Cei "Riesce francamente impossibile ipotizzare toni divaricanti tra quanto detto ieri nella prolusione e quanto scritto oggi nel comunicato dei Vescovi liguri. A meno che ci si affidi ad interpretazioni di volta in volta parziali e limitanti", ha anche affermato il portavoce della Cei, monsignor Domenico Pompili. "I vescovi del Consiglio Permanente - sottolinea Pompili - hanno condiviso pienamente la lettura del momento sociale e culturale offerta dal presidente della Cei nella sua prolusione. In particolare si sono ritrovati nei 'valori non negoziabili', che il magistero di Benedetto XVI ha chiaramente indicato nella sua recente Enciclica Caritas in veritate e che il presidente ha puntualmente richiamato". Essi "emergono alla luce del Vangelo, ma anche per l’evidenza della ragione e del senso comune. Essi sono: la dignità della persona umana, incomprimibile rispetto a qualsiasi condizionamento; l’indisponibilità della vita, dal concepimento fino alla morte naturale; la libertà religiosa e la libertà educativa e scolastica; la famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna".

"È solo su questo fondamento - ricorda Pompili citando quanto ribadito da Bagnasco e approvato dai vescovi del Consiglio Permanente - che si impiantano e vengono garantiti altri indispensabili valori come il diritto al lavoro e alla casa; la libertà di impresa finalizzata al bene comune; l’accoglienza verso gli immigrati, rispettosa delle leggi volta a favorire l’integrazione; il rispetto del creato; la libertà dalla malavita, in particolare quella organizzata. Si tratta di un complesso indivisibile di beni, dislocati sulla frontiera della vita e della solidarietà, che costituisce l’orizzonte stabile del giudizio e dell’impegno nella società. Quale solidarietà sociale, infatti, se si rifiuta o sopprime la vita, specialmente la più debole?". In proposito, il portavoce della Cei aggiunge che "è quanto il Santo Padre afferma con chiarezza: non può avere basi solide una società che - mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace - si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana, soprattutto se debole ed emarginata".
da:IlGiornale.it
Questa è la posizione di Bagnasco (se interessasse presidente della CEI),liberissimi di pensarla come si vuole,ma l'indicazione è chiara e precisa e"che in nessun caso converrà trascurare".Mi sembra già di sentire i soliti noti relativizzare il tutto annacquandolo con un bel :tanto sono tutti uguali....e allora su coraggio diciamolo che Bagnasco è un pirla e che la Chiesa deve stare lontana dalla politica,quindi dalla realtà perchè noi,anzi voi,alcuni di voi vivono, in quanto supposti cattolici, già in Paradiso e le cose della terra non li interessano,sono cose sporche da cui astenersi.Auguri,io non sarò cattolico,ma momentaneamente vivo su questa terra e mi interessano, anche parecchio, le cose concrete e se c'è da sporcarsi ,pazienza mi sporcherò.
La posizione della Bonino la conoscono tutti,ultraabortista e in quanto radicale si può serenamente dire anti-cattolica,in Piemonte,l'omologa Bresso tra le prima cose che ha detto di voler fare a Torino è un bel museo della magia (Torino non ha proprio altre necessità),del resto Chiesa e magia vanno d'accordissimo....è nota poi l'assoluta approvazione delle nozze gay da parte della rossa piemontese.In altre regioni magari non sono così evidenti le posizioni ma basta cercare un pochino per capire da che parte tira il vento.Bagnasco è chiarissimo e non dice niente di nuovo,ma certamente ci sarà chi farà finta di non capire.Ratzinger la chiamava e la chiama la DITTATURA DEL RELATIVISMO.

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