sabato 2 aprile 2011

La Chiesa non dice questo!

Oggi ho un pò il dentino avvelenato e il sassolino nella scarpa,cercherò di essere freddo.
Un non saprei come definirlo e forse non è nemmeno necessario che lo definisca,qualche giorno fa ha inviato una mail ,di cui pubblico non senza un certo disgusto l'allegato ,su cui farò poi alcune considerazioni.
L'autore è indicato in Padre Luciano Mazzocchi, cappellano al Duomo di Milano della comunità cristiana giapponese.
Ci penserà il buon Dio a giudicarlo,la Madonna chiede di pregare anche per simili creature.

Lettera di Padre Mazzocchi
Vangelo secondo Giovanni 8,31-59
27 marzo 2011

. (31-32) Del lungo brano del Vangelo letto oggi mi fermo su questi due primi versetti, ai quali accosto un altra espressione rivolta da Gesù agli stessi Giudei: “E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo?” (Gv 5,44). Quando ci capita di comperare delle mele che figurano ottime ma che, messe in bocca, non hanno né sapore né aroma, proviamo un senso di indignazione, di disgusto. E' disgustoso l'apparire senza essere, nelle cose. E' disgustosissimo l'apparire senza essere, nelle persone umane. Apparire, ma non essere sposi! Apparire, ma non essere medico, agricoltore, panettiere, sarto, muratore... ! Apparire, ma non essere amico, sacerdote! Apparire, ma non essere uomo! A un certa età, quando la chioma biancheggia, di tanto in tanto s'affaccia una domanda che si ritorce verso la persona stessa: Tu, la vita la stai vivendo, oppure la stai barando? Fai figura di essere, oppure sei realmente il tuo sapore e il tuo aroma? Oggi (28 marzo) una folla di fan gremiva il piazzale del Palazzo di Giustizia in Viale Porta Vittoria a Milano per osannare il loro idolo: un uomo querelato ufficialmente per truffa e corruzione da parte dello Stato Italiano attraverso l'organismo preposto a ciò. L'essere di destra o di sinistra non incide per nulla sulla domanda. La domanda rimane tutta: C'è verità in quella scena? Davanti a un provato sospetto, si balla o si china il capo? Dopo la nobile chiarezza con cui democristiani e comunisti si contrapponevano nei decenni del dopo guerra, questo clima di imperturbabilità spensierata anche davanti ai sospetti più gravi, in cui l'unico criterio di giustizia di riferimento e l'unica attività razionale messa in moto si riducono a ricercare trovate astute: la riduzione della decorrenza, oppure lo spessore politico se la minorenne era o no nipote di Mubarak, ebbene questo clima è proprio greve! Sì, è greve il dover accettare che la propria nazione è governata da alcuni personaggi su cui la nazione stessa, attraverso l'organismo preposto a ciò, ha esposto sospetti gravi! Le lotte fra democristiani e comunisti ci hanno regalato i film di Guareschi con Peppone e don Camillo: allegria pura assaporata più intensamente proprio dai democristiani e dai comunisti che si erano combattuti. Si combattevano, ma volevano da punti di vista differenti il bene dell'unica nazione, per cui, alla fine, anche i comunisti andavano alla processione della Madonna e i democristiani andavano alla festa dell'Unità, quando questa era ancora una festa vera. Che bei ricordi il sottoscritto porta con sé dalla pianura parmense, la terra del regista Guareschi! La ricerca sincera della verità comporta la premessa di una convinzione: che la verità è sempre più grande della nostra conoscenza della verità, per cui noi ne custodiamo la briciola che abbiamo compreso, con cura, con pudore, con umiltà, sempre disposti ad approfondirla maggiormente anche attraverso chi ci fa contro. Meglio, attraverso chi ci fa contro, perché ascoltando chi ci dà ragione, non facciamo altro che ristagnare nel ripeterci. La verità, prima di essere una testimonianza che si dice con le parole, è una disposizione di fondo che si testimonia con la fede. La fede è credere, senza mai assolutizzare, perché Dio è sempre più grande del nostro cuore, della nostra esperienza, del nostro modo di testimoniare la verità. Questa considerazione, però, deve restare onesta, perché può subito intorpidirsi. Leggo su La Repubblica una lettera al giornale inviata da G. M. che dice: “... Io ho imparato un metodo quando studiavo all'Università Cattolica da don Luigi Giussani. Diceva che per capire un fenomeno bisogna andare a vedere dove sia vissuto veramente... Io cristiano non sono ingabbiato nelle logiche di potere, ma neanche smarrito...”. Chi scrive la lettera vuole dare ragione per cui una certa gerarchia della Chiesa e certi cristiani non si pronunciano troppo chiaramente davanti a specifiche situazioni di ingiustizia e di immoralità, perché – si dice - il cristiano deve sì confrontarsi con il Vangelo, ma anche con la realtà. E' lo stesso concetto della contestualizzazione circa la bestemmia pronunciata da Berlusconi. La storia della Chiesa cattolica è intrisa di contestualizzazioni, al punto da cedere ai re e imperatori il diritto di eleggere i vescovi, ovviamente in cambio di altri favori. Mi diceva un giovane militante in un movimento cattolico: “Dopo tutto il bene che questo governo fa alla Chiesa è ben più ponderoso del male”! Ripeto che occorre essere proprio onesti quando giochiamo a delineare il confine se un comportamento sia limpido e vero, oppure inquinato di compromesso, oppure tendenzialmente fondamentalistico. Attorno al confine che separa la verità dalla impostura occorre molta serietà e trepidazione. Certamente occorre l'opposto della tracotante baldoria dei nostri giorni. Come sono attuali le poche parole di Gesù riportate all'inizio del Vangelo di oggi! “Se rimarrete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Alla conoscenza della verità, ossia di quella briciola che ci è dato di conoscere con la ragione (alla profondità della verità accediamo tuffandoci in essa con la fede incondizionata da attaccamenti e interessi), si accede solo attraverso la fedeltà. In altre parole noi conosciamo solo ciò in cui sappiamo andare fino in fondo. Per 8 anni in Giappone ho frequentato la scuola del tè: praticamente anni e anni di apprendimento per preparare una tazza di tè! Il tè in Giappone è la bevanda più ordinaria: quindi equivale a dire 8 anni per imparare a svolgere una funzione essenziale della vita come è quella di preparare e condividere la bevanda. La maestra del tè ci diceva: Imparate fino in fondo anche una sola cosa della vita, e quella diventerà la palestra per vivere tutta la vita così. Gesù chiedeva a chi lo seguiva di continuare a seguirlo fedelmente fino in fondo. Quando si giunge in fondo, si tocca la verità. Sì, perché si tocca quell'aspetto della verità per cui si è andati fino in fondo. La verità rimane universale e sempre più grande della nostra conoscenza. La fedeltà che va fino in fondo, attraverso la fatica, i sacrifici, le scoperte, le cadute, le ripartenze ecc. conduce a comunicare con la verità. La conoscenza della verità rende liberi. Non mi soffermo su questa ultima affermazione di Gesù per lasciare a ciascuno di assaporarla dentro di sé, nella sua esperienza di vita. Soltanto aggiungo una riflessione di cui tutti, credo, siamo esperti. Mai l'uomo si sente libero, come quando si sente vero! Quando si rende conto che non sta manipolando, o barando, o fingendo, o facendo il prepotente... per darsi ragione; ma è ciò che è, che gli dà ragione, e sente venire fuori da dentro l'approvazione dei suoi comportamenti. Gesù sulla croce si sentì vero: “Tutto è compiuto!”. E si sentì libero: “Padre nelle tue mani affido il mio spirito”. L'avevano abbandonato. Un giorno aveva detto ai Giudei: “E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo?”. Chi cerca favori non accede alla verità, perché alla verità si accede dalla porta principale: la ricerca sincera. E la gioia di assaporare una briciola di verità è così intensa che non si sente il bisogno di nessun surrogato da fuori. Ci si sente liberi! Liberi anche dal necessitare il plauso dei propri amici.


Paolo

Se dovessi disgustarmi e indignarmi per delle mele insipide, che dovrei fare per certi inquilini del Duomo di Milano?
Non so se quella folla osannasse un idolo di certo "osannava" una persona in cui si riconosce certamente di più che nella parte avversa.
Un uomo querelato,non è un uomo colpevole ,per quello che ne so io almeno,sempre che la sentenza non sia stata emessa preventivamente ,da qualche ente moralmente superiore ,padre Mazzocchi? Dio ce ne scampi.
La definizione poi ,di provato sospetto è incredibile,probabilmente il prelato è un nostalgico dei "tribunali del popolo" di sinistra matrice.
Che io sappia "l'amabile" contrapposizione tra democristiani e comunisti ha provocato nell'immediato dopoguerra numerosissimi casi di giustizia sommaria,partigiani rossi che massacravano indiscriminatamente chiunque non fosse sulle loro posizioni.Però lo facevano con "nobile chiarezza"......Negli anni '70 poi la nobile chiarezza ,incidentalmente immagino secondo l'alienato,ha provocato quello straordinario confronto democratico chiamato "anni di piombo"a causa del quale sono morte,sempre incidentalmente,decine di persone.
Davanti ai sospetti più gravi solo qualche imbecille ,clericale o meno, rimane imperturbabile.
E' greve che la propria nazione sia governata ....da chi è stato democraticamente eletto,non ci si ricorda mai di questo piccolo e insignificante dettaglio.Sembra che il milanese,sempre che lo sia,parteggi apertamente per il proprio dio che si chiama magistratura a cui anche la Parola di Dio viene sottomessa,dimenticando che alla magistratura è affidato esclusivamente il compito di far rispettare le leggi,non altro e sarebbe opportuno che pagasse quando commette errori ,regolarmente pagati da altri.
Volevano il bene dell'unica nazione...si ,se per bene s'intende la schiavitù sovietica ,anche i comunisti volevano il nostro bene.
L'ecclesiastico a modo suo,non riesce proprio a separare la realtà dai racconti di Guareschi, che non sono evidentemente la stessa cosa,temo che tra i bei ricordi della pianura parmense ci sia anche una bella tessera del P.C.I,è irrilevante per l'autonomo cappellano ,ma sul comunismo grava da parecchio una scomunica ,che non mi risulta sia decaduta.
La fede è credere senza mai assolutizzare...la cattedra dei non credenti ha dato i suoi frutti,consiglierei un più stretto confronto con Benedetto XVI e col Magistero della Chiesa.
Prima che il figlioccio di tettamanzi si permetta di commentare l'insegnamento di don Giussani dovrebbe interrogarsi sulla stima riservata al fondatore di CL ,da Giovanni Paolo II prima e da Benedetto XVI poi,tanto che lo stesso card.Ratzinger è stato inviato a celebrarne il rito funebre da Giovanni Paolo II, che era evidentemente impossibilitato a presiedere il rito, in quanto pesantemente malato,sarebbe morto due mesi dopo.Potrebbe anche riflettere il moderno sacerdote kamikaze, sul rapporto di filiale obbedienza che il sacerdote di Desio ha sempre tenuto nei riguardi di entrambi i pontefici,difficilmente si potrebbe dire la stessa cosa riguardo agli inquilini del Duomo di Milano.
Stia tranquillo Mazzocchi quando sarà la sua ora si troverà certamente un imam disposto a presenziare al suo funerale.
L'indisposto non è mai sazio ed è pronto a scagliarsi anche contro mons.Fisichella e a giudicare le presunte colpe della Chiesa dall'alto della sua statura morale ,senza contestualizzare come farebbe qualsiasi storico anche ateo,più ateo dello scalfariano cappellano ,lui è puro.Auguri!
Non posso nemmeno essere d'accordo sul briciolo di verità che c'è data di conoscere,mi avevano detto che c'era stata una Incarnazione e che la Verità si era resa incontrabile ,sperimentabile,si era fatta Uomo,fatto storico .Abbracciabile duemila anni dopo ,attraverso i testimoni che sono giunti fino a noi.Per favore qualcuno avvisi Benedetto XVI che s'è sbagliato,è tutto più ridotto e discutibile,purtroppo ad avvisare don Giussani e i grandi santi e i dottori della Chiesa che l'hanno preceduto non si fa più a tempo,peccato.
Grazie a Dio però adesso abbiamo Mazzocchi e i suoi flautati seguaci.
Se questo è un uomo di Dio e un pastore non sono poi diversi i nemici di Dio,coraggio lupi fatevi avanti le pecorelle sono senza pastore.
Si ricordino però che il buon Dio è si misericordioso e paziente ,ma è anche giusto giudice.

La mail ,inviata anche a me ,terminava così:"O si fa così o si muore per davvero...."
Speriamo che si muoia per davvero!


p.s.
Mi spiace per i giapponesi ,oltre allo tsunami e ai gravi problemi nucleari ,non avevano proprio bisogno di una ulteriore simile punizione.

di Rino Cammilleri,
da il Timone ,Marzo 2011

Il nostro cattolicesimo è come quello descritto da Oscar Wilde,bisessuale praticante:"La Chiesa cattolica è fatta di santi e peccatori.Per la brave persone basta quella Anglicana". O relativista.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Condannare una persona attraverso una sola lettera. Direi che è presuntuoso ed arrogante come comportamento.Solo dopo aver conosciuto si ha forse qualscosa da dire. Forse, ma non è certo.
Posso affermare che la Chiesa non dice di comportarsi come Lei ha fatto.
Chi è senza peccato ( e Lei sono sicura che non sia fra questi) scagli la prima pietra.

Paolo ha detto...

La ringrazio per tutti quei "lei" con la maiuscola di cui mi onora eccessivamente.Giudico dai fatti che ho a disposizione,come sembra faccia il suo protetto.E' lui che condanna da quanto scrive,la Chiesa da sempre giudica i fatti ed invita i cristiani a giudicare,esiste addirittura un peccato di omissione,giudicare sulla base dei documenti della tradizione e del Magistero,con carità certo per quanto è possibile,ma non mi si vorrà dire che padre Pio non conosceva la carità perchè buttava fuori la gente dal confessionale,ha mai conosciuto padre Jozo,splendido sacerdote dai modi forse un pò spicci? Nemmeno lui conosce la carità forse? Non amo i cattolici politicamente corretti,mi spiace per lei.Riguardo ai miei peccati, c'ha preso non ne sono immune, "grazie a Dio".Grazie per la sua attenzione.

Anonimo ha detto...

La ringrazio della risposta e soprattutto dei toni che potevano diventare ostili e che invece sono rimasti seramente nei toni del confronto.
Ammetto che Padre Mazzocchi è un "mio" protetto, ma per motivi esterni che esulano da questo contesto.
Io credo che la parola "giudizio " abbia sempre una connotazione negativa, la Chiesa invita al discernimento.
E' necessario discernere, non giudicare.
" Verremo giudicati per ogni nostra parola vana"..
Per quanto riguarda la carità, io sono convinta che spesso uno schiaffo possa avere la valenza dell'amore ( come P. Mazzocchi sono Zen).
Mi creda Padre Mazzocchi non ha nulla del catto-correct, anzi,ha un'apertura che potrebbe stupirLa.
Le auguro un buon anno.

Anonimo ha detto...

Sig. Rino, vedo che Lei sta mettendo tutto della sua cattiva anima, forse Lei è sommersa con paura, rabbia e insicurezza. Altrimenti non è possibile che scriva questa lettera cosi violenta.
Capisco, anch’io ho avuto momento di molta rabbia nella vita per oltre 10anni, prima di diventare la cattolica pero.
Prima di tutto cerca di tranquillizzarsi magari con la preghiera sincera per qualche mesi e pensa bene Lei stessa poi legga ciò che ha scritto…...
Una lettera cosi con la troppa ira, non convince a nessuno.
da Anonimo 2