venerdì 18 giugno 2010

LA DIVINA VOLONTA' NELL'ESPERIENZA DI LUISA PICCARRETA


QUARTA PUNTATA



Ciao a tutti carissimi, ben ritrovati.... allora come va con la Divina Volontà ? Riusciamo a “rispettare le regole” e a mettere Gesù in tutto ? :-) Abbiamo iniziato ? Coraggio...lo so che è dura cambiare “corrente” ma ricordiamoci che la Sua misericordia è la distanza che c'è tra il nostro niente ed il Suo tutto...Chiamiamo comunque sempre in aiuto la potentissima intercessione della nostra cara Gospa la quale, in materia, ne sa certo più di chiunque altro e sicuramente, nella preghiera, ci fa capire quel che Gesù desidera da noi tutti. Ok iniziamo. Gesù Ti Amo con la Tua Volontà, vieni Divina Volontà a scrivere nel mio scrivere, vieni con la Tua Umanità, Divinità, Divina Volontà Amen. Oggi volevo iniziare inoltrandomi nel “Libro del Cielo” (così si chiama l'intera opera della Divina Volontà composta dai 36 volumi già ricordati negli appuntamenti precedenti). Tra le moltissime rivelazioni che il nostro buon Gesù ci dona tramite gli scritti della Luisa, volevo proporvi la tematica focale della Comunione. Alzi la mano chi veramente non ha mai tentennato nel pensare che in quel pezzetto di pane ci sia veramente il Nostro Amato ? Io di certo non alzo la mano e, forse, solo di recente ho iniziato a capire questo Miracolo ma solo per grazia ricevuta. Ciò nonostante, il Nostro Buon Gesù, nella Sua infinita Sapienza ci racconta che succede al momento della Comunione; su le antenne a tutti gli increduli: Dal “Libro del Cielo”, vol. 15, 27 marzo 1923:
“Avendo fatto la Comunione, il mio dolce Gesù si è fatto vedere, ed io, appena visto, mi sono gettata ai Suoi piedi per baciarli e strigermi tutta a Lui. E Gesù, stendendomi la mano mi ha detto:”Figlia Mia, vieni fra le mie braccia e fin dentro il mio Cuore; Mi son coperto dei veli Eucaristici per non incutere timore; sono sceso nell'abisso più profondo delle umiliazioni in questo Sacramento, per innalzare la creatura fino a Me, immedesimandola tanto in Me, da formare una sola cosa con Me, e col far scorrere il Mio Sangue sacramentale nelle sue vene per costituirMi vita del suo palpito, del suo pensiero, e di tutto il suo essere. Il Mio Amore Mi divorava e voleva divorare la creatura nelle Mie fiamme, per farla rinascere come un altro Me. Perciò volli nasconderMi sotto questi veli Eucaristici, e così nascosto entrare in essa, per formare questa trasformazione della creatura in Me; ma per succedere questa trasformazione ci volevano le disposizioni da parte della creatura; ed il Mio Amore, dando in eccesso, come istituiva il Sacramento Eucaristico, così metteva fuori, da dentro la Mia Divinità, altre grazie, doni, favori e luce a bene dell'uomo, per renderlo degno di potermi ricevere. Potrei dire che mise fuori tanto bene da sorpassare i doni della Creazione. Volli dargli prima le grazie per riceverMi, e poi darmi, per dargli il vero frutto della Mia Vita Sacramentale. Ma per prevenire con questi doni le anime, ci vuole un po' di svuotamento di loro stesse, di odio alla colpa, di desiderio di riceverMi. Questi doni non scendono nel marciume, nel fango; quindi, senza dei miei doni, non hanno le vere disposizioni per riceverMi, ed Io, scendendo in loro, non trovo il vuoto per comunicare la Mia Vita, Sono come morto per loro, e loro morte per Me; Io brucio, e loro non sentono le mie fiamme; sono Luce, e loro restano più accecate...Ahimè, quanti dolori nella mia Vita Sacramentale! Molti, per mancanza di disposizioni, non provando nulla di bene nel riceverMi, giungono a nausearMi; e se continuano a riceverMi, è per formare il mio continuo Calvario e la loro eterna condanna. Se non è l'AMORE che li spinge a riceverMi, è un affronto in più che Mi fanno, è una colpa di più che aggiungeranno sulle loro anime. Perciò prega e ripara per i tanti abusi e sacrilegi che si fanno nel riceverMi Sacramento”. Che dire ? Come direbbe il buon vecchio Virgilio... Omnia Vincit Amor; ma non finisce qui... guardate un po che succede se Gesù trova un cuore che AMA pronto a riceverLo (vol 15, 5 novembre 1923):
”(...) Io formo la Mia vita nell'Ostia, ma Essa nulla Mi da; non un affetto, né un palpito, né il più piccolo “Ti Amo!”. Essa è come morta per Me. Rimango solo, senza l'ombra di alcun ricambio e perciò il Mio Amore è quasi impaziente di uscire, di frantumare questo vetro, scendendo nei cuori, per trovare in essi quel ricambio che l'Ostia né sa, né può darMi. Ma tu sai dove trovo il Mio vero ricambio ? Nell'anima che vive nella Mia Volontà. Io, come scendo nel suo cuore, subito consumo gli accidenti dell'Ostia, perchè so che accidenti più nobili, e a Me più cari, sono pronti per imprigionarMi, per non farmi uscire da quel cuore che Mi darà non solo vita in sé, ma vita per vita. Non starò più solo, ma con la Mia più fida compagnia. Saremo due cuori a palpitare insieme; ameremo uniti; i nostri desideri saranno uno solo. Sicché io rimango in lei e Vi faccio vita, vivo e vero come la faccio nel SS. Sacramento. Ma tu sai quali sono questi accidenti che trovo nell'anima che fa la Mia Volontà ? Sono gli atti suoi fatti nel Mio Volere, che più che accidenti si stendono intorno a Me e M'imprigionano, ma dentro una prigione nobile, Divina, non oscura, perché i suoi atti, fatti nel Mio Volere, più che sole illuminano e riscaldano. Oh come Mi sento felice di fare Vita reale in essa, perché Mi sento come se mi trovassi nella Mia Reggia Celeste! Guardami nel tuo cuore come Sono contento, come Mi diletto e provo le gioie più pure! (…) “. Non aggiungo altro a quanto sopra in quanto ogni commento sarebbe superfluo. Dinnanzi ad un Amore così grande anche ogni discorso deve inchinarsi e fare solo silenzio. Perciò faccio punto. Un abbraccio a tutti. FIAT. Massimiliano.

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