domenica 26 febbraio 2012

Benedetto XVI "fascista"!!

Chissà poi perché non si deve mai usare comunista come insulto....il fascista del titolo è il giudizio che traspare dai vari commenti lasciati in coda all'articolo e di cui parlo nel post.Da parte mia stima , fiducia e obbedienza incondizionata a papa Benedetto XVI.

Riporto un articolo di TGCOM24,niente di particolare,il Papa ha semplicemente ripetuto la posizione della Chiesa,nessuna novità.Ammetto che quando ho visto il titolo della notizia quel "degno" m'è parso un po' ruvido,ma del resto la realtà in genere è un po' ruvida.Il motivo che mi ha spinto a pubblicare qui l'articolo sono i commenti della gente comune che sono stati lasciati e che potete leggere cliccando sul link sottostante.Sono straordinari,molti sono quasi condivisibili e del resto com'era :"chi semina vento raccoglie tempesta".C'è chi rimpiange Giovanni Paolo II,li capisco se il Papa precedente è quello "da palcoscenico" certo la differenza è abissale,se è quello del Magistero non mi pare ci sia questa discontinuità,certo ma il Magistero non interessa è secondario,auguri,avanti.C'è chi si definisce cristiano confuso,ma badate bene confuso da una Chiesa che parla di amore,accoglienza e misericordia (senza precisare o non precisando abbastanza,che tutto ha delle condizioni)e poi stabilisce chi è degno e chi no,come dire c'avete fatto venire il diabete e adesso venite a dirci che i dolci fanno male...C'è e sono parecchi gli "atei protestanti" che citano il Vangelo contro la Chiesa e,straordinario,si stupiscono che il Papa non conosca il Vangelo né la Bibbia.Ce n'è uno imperdibile,da OSCAR,supplica quasi Benedetto XVI di non ferirlo con parole così dure.Non voglio giudicare nessuno ma davvero mi domando ma tutto sto casino chi l'ha messo nella testa della gente?Il nemico certamente,ma a me viene il sospetto che ci sia la complicità benpensante e progressista di tanto clero ,per cui nuovamente invito come chiede la Madonna a pregare per i pastori.Il 6 febbraio 1981,Giovanni Paolo II (il "saltimbanco")rivolto ai partecipanti al primo Convegno «Missioni al Popolo per gli anni ‘80», ebbe a dire: «Bisogna ammettere realisticamente e con profonda e sofferta sensibilità che i cristiani oggi in gran parte si sentono smarriti, confusi, perplessi e perfino delusi; si sono sparse a piene mani idee contrastanti con la Verità rivelata e da sempre insegnata; si sono propalate vere e proprie eresie, in campo dogmatico e morale, creando dubbi, confusioni, ribellioni, si è manomessa la Liturgia;immersi nel “relativismo intellettuale e morale”, e perciò nel permissivismo, i cristiani sono tentati dall’ateismo,dall’agnosticismo,dall’illuminismo vagamente moralistico, da un cristianesimo sociologico, senza dogmi definiti e senza morale oggettiva».
Il cardinale Joseph Ratzinger,Prefetto della Congregazione della Fede, poco più di un decennio fa dichiarava:«Si ha l’impressione che la storia del cristianesimo sia stata una continua battaglia di ripiegamento, durante la quale si sono smantellate una dopo l’altra molte affermazioni della fede e della teologia. Naturalmente si è
trovato di continuo qualche sotterfugio per potersi ritirare. Ma è quasi
impossibile sottrarsi al timore di essere a poco a poco sospinti nel vuoto e
che arriverà il momento in cui non avremo più nulla da difendere e nulla dietro
cui trincerarci; il momento in cui tutto il terreno della Scrittura e della
fede sarà occupato da una ragione, che non lascerà più seriamente sussistere
alcunché di tutto questo» (Avvenire 4.12.1990).
Questo momento sembra essere arrivato particolarmente per l’Europa centrale, e non solo per essa. Lo stesso cardinale Ratzinger, in un’intervista concessa al giornalista G. Cardinale (Avvenire, 27.4.2003) constatava: «Senza voler condannare nessuno è evidente che oggi l’ignoranza religiosa è tremenda, basta parlare con le nuove generazioni... Nel post-Concilio non si è riusciti concretamente a trasmettere
i contenuti della fede cristiana».
Come vedete tra Karol il grande,come è stato definito prendendolo in giro,e Ratzinger non c'è molta differenza,basterebbe ascoltarli.

Benedetto XVI e la famiglia: "Il matrimonio è l'unico luogo degno per generare i figli"


12:29 - "L'unione dell'uomo e della donna in quella comunità di amore e di vita che è il matrimonio, costituisce l'unico luogo degno per la chiamata all'esistenza di un nuovo essere umano". Lo ha ribadito Benedetto XVI alla Pontificia Accademia per la Vita promotrice di un convegno sull'infertilità. "La procreazione - ha ricordato il Papa - non consiste in un 'prodotto', ma nel suo legame con l'atto coniugale", espressione dell'amore di coppia.Per il Pontefice, dunque, "le legittime aspirazioni genitoriali della coppia che si trova in una condizione di infertilità devono trovare, con l'aiuto della scienza, una risposta che rispetti pienamente la loro dignità di persone e di sposi". Infatti, ha ricordato, "la dignità umana e cristiana della procreazione, infatti, non consiste in un 'prodotto', ma nel suo legame con l'atto coniugale, espressione dell'amore dei coniugi, della loro unione non solo biologica, ma anche spirituale". In proposito, il Papa ha citato l'Istruzione "Donum vitae" nella quale si afferma "per la sua intima struttura, l'atto coniugale, mentre unisce con profondissimo vincolo gli sposi, li rende atti alla generazione di nuove vite, secondo leggi iscritte nell'essere stesso dell'uomo e della donna"."La Chiesa presta molta attenzione alla sofferenza delle coppie con infertilità, ha cura di esse e, proprio per questo, incoraggia la ricerca medica. La scienza, tuttavia, non sempre è in grado di rispondere ai desideri di tante coppie. Vorrei allora ricordare agli sposi che vivono la condizione dell'infertilità che non per questo la loro vocazione matrimoniale viene frustrata", ha sottolineato Benedetto XVI. "La vocazione all'amore, infatti - ha aggiunto Papa Ratzinger - è vocazione al dono di sé e questa è una possibilità che nessuna condizione organica può impedire. Dove, dunque, la scienza non trova una risposta, la risposta che dona luce viene da Cristo".


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