Uno splendido film con un giovane ,ma sempre carismatico, Amedeo Nazzari ed un ancor più giovane Vittorio Gassman.Procurarselo non è semplice ma anche in questo caso l'asinello viene in soccorso,vi suggerisco questo capolavoro,per la fotografia inimmaginabile di cosa fosse l'uomo a quei tempi,di cosa fosse per lui la dimensione religiosa,il nesso col divino che se oggi nella migliore delle ipotesi rasenta spesso la scaramanzia,allora era vissuto come reale fatto quotidiano su cui era fondato tutto e in cui la morale non era una trappola ma era frutto di un ordine naturale illuminato dalla fede.Entusiasmante.
"Il giovane e nobile alfiere Piotr è stato assegnato a un reparto di frontiera, in una sperduta guarnigione nel cuore della Siberia. Durante il viaggio salva dalla morte un cosacco poi, giunto al forte, si innamora di Mascia, la figlia del capitano Mironov, attirandosi l'odio di un rivale che da anni chiede inutilmente la mano della fanciulla. Intanto i cosacchi ribelli stanno per dare l'assalto al forte... La casa di produzione Lux aveva una lunga tradizione di film in costume, che qui viene ripresa al suo più alto livello. Il romanzo di Puskin è adattato liberamente, con senso dell'azione."
mercoledì 31 agosto 2011
Giulia...e Dio.
La storia di Giulia
È morta ma ce l'ha fatta
di Fabio Finazzi
Questa è la storia di Giulia Gabrieli, 14 anni, malata di tumore. Sappiate fin da subito che Giulia ce l'ha fatta. È vero, non è guarita: è morta la sera del 19 agosto, a casa sua, nel quartiere di San Tomaso de' Calvi, a Bergamo, proprio mentre alla Gmg di Madrid si concludeva la Via Crucis dei giovani.
Eppure ce l'ha fatta. Ha trasformato i suoi due anni di malattia in un inno alla vita, in un crescendo spirituale che l'ha portata a dialogare con la sua morte: «Io ora so che la mia storia può finire solo in due modi: o, grazie a un miracolo, con la completa guarigione, che io chiedo al Signore perché ho tanti progetti da realizzare. E li vorrei realizzare proprio io. Oppure incontro al Signore, che è una bellissima cosa. Sono entrambi due bei finali. L'importante è che, come dice la beata Chiara Luce, sia fatta la volontà di Dio». Giulia era fatta così: diceva queste cose enormi, che a noi adulti tremolanti sembrano impronunciabili, con la lievità dei suoi 14 anni.
Eppure era una ragazza normale. Anzi, rivendicava spesso la sua normalità: era bella, solare, genuinamente teatrale, amava viaggiare, vestirsi bene e adorava lo shopping. Un'esplosione di raffinata vitalità, che la malattia, misteriosamente, non ha stroncato, ma amplificato.
Il talento della scrittura Aveva il talento della scrittura (due volte premiata al concorso letterario «I racconti del parco»). Amava inventarsi storie fantastiche, avventurose. Per questo paragonava la sua malattia a un'avventura. E rifletteva: «Il fatto è che la gente ha paura della malattia, della sofferenza. Ci sono molti malati che restano soli, tutti i loro amici spariscono, spaventati. Non bisogna avere paura! Se gli altri ci stanno vicino, ci vengono accanto, ci mettono una mano sulla spalla e ci dicono "Dai che ce la fai!", è quello che ci dà la forza di andare avanti. Se questo non succede ti chiedi: perché vanno così lontano? Se hanno paura, allora devo temere anch'io… Perché dovrei lottare per la guarigione se nessuno mi sta accanto?». Non solo conosceva perfettamente la sua malattia, ma aveva imparato a distinguere ogni farmaco, ogni risvolto tecnico delle chemioterapie. Con la sua amabile ma dirompente personalità non lesinava consigli (eufemismo, sarebbe meglio dire direttive) a medici e infermieri dell'oncologia pediatrica di Bergamo. In più ci aggiungeva la sua decisiva flebo di allegria: «Se trovi la forza per pensare: eh va be', vado in ospedale, faccio una chemio e poi torno a casa, è tutta un'altra cosa. Certo anch'io quando sto male mi chiedo: perché è successo proprio a me? Poi però quando sto meglio dico: "Massì, dai, è passato". Ci rido anche sopra...».
La malattia va sdrammatizzata La malattia va sdrammatizzata, diceva sempre Giulia. E ci riusciva così bene che pochi giorni prima di morire ha costretto uno dei suoi medici, in visita a casa sua, a mimare «quella volta in cui sono svenuta e tu mi ha presa al volo». Lui ha dovuto mimare e farsi pure fotografare. Quel drammatico pomeriggio è finito con una risata collettiva. Già, i suoi «supereroi». Giulia aveva un rapporto personale, speciale, perfino confidenziale con ciascuno di loro. Li adorava, ampiamente ricambiata. E si arrabbiava moltissimo quando in Tv sentiva parlare di «malasanità». «Se ci fate caso non c'è molta differenza tra un supereroe e un medico. I supereroi salvano tutti i giorni la vita a delle persone, anche sconosciute. E lo stesso si può dire dei medici: solo che anziché usare le tele di ragno come Spiderman o le ali come Batman, usano le medicine. E poi, dal punto di vista umano, sono davvero imbattibili». Potete quindi immaginare con quale peso sul cuore i suoi supereroi le dovettero comunicare un giorno della «recidiva». Il tumore, un sarcoma tra i più aggressivi, tenacemente combattuto per un anno e ridotto in un angolo, si era ripresentato. Più forte di prima. C'era da ricominciare tutto da capo.
Nello studio, i medici schierati avevano le lacrime agli occhi, che non sarà professionale ma è dannatamente umano. Non riuscivano a rompere il ghiaccio. Allora Giulia, che come al solito aveva già capito tutto, con uno di quei suoi gesti spontanei e regali, si è alzata e li ha abbracciati uno per uno (e chi l'ha conosciuta sa cosa erano i suoi abbracci...). Poi ha detto: «Ce l'ho fatta una volta ad affrontare le chemio, posso farcela anche la seconda. Forza, ripartiamo da capo». Insomma, li ha consolati, capite? Eppure, insisto, Giulia era una ragazza normale. Per esempio, come tutti i suoi coetanei, amava la musica. E in modo speciale un grande classico di Claudio Baglioni, nella versione cantata da Laura Pausini: «Strada facendo». «Strada facendo vedrai che non sei più da solo... mi trasmette proprio un grande slancio: dai che ce la fai! Strada facendo troverai anche tu un gancio in mezzo al cielo... Sì, mi dà leggerezza, una grande speranza». Strada facendo Giulia si è imbattuta nella storia di Chiara Luce Badano, morta nel 1990, a diciotto anni, per un tumore osseo e proclamata beata il 25 settembre 2010. E Dio solo sa quanto è stato provvidenziale questo incontro: «Lei è morta, però ha saputo vivere questa esperienza in modo così luminoso e solare, abbandonandosi alla volontà del Signore. Voglio imparare a seguirla, a fare quello che lei è riuscita a fare nonostante la malattia. La malattia non è stata un modo per allontanarsi dal Signore, ma per avvicinarsi a Lui...».
Ma Dio dov'è? Avvicinarsi a Dio? Ma come, la malattia t'incalza, la tua vita è sempre più stravolta, il tuo fisico sempre più debilitato e tu ti avvicini a Dio anziché urlargli tutta la tua rabbia? In realtà anche Giulia a un certo punto è stata «molto arrabbiata». Di più: è scesa nell'abisso – il cristianissimo abisso – del mio Dio, mio Dio perché mi hai abbandonata? Racconterà, in seguito: «Continuavo a dire ai miei genitori: ma Dio dov'è? Adesso che sto malissimo, ho addosso di tutto, Dio dov'è? Lui che dice che posso pregare, può fare grandi miracoli, può alleviare tutti i dolori perché non me li leva? Dov'è?». Giorni drammatici, di autentica disperazione. I medici pensavano a un ovvio, prevedibile crollo psicologico. Ma Giulia cercava un'altra risposta e l'ha trovata a Padova. Ci era andata per la radioterapia ed era finita nella basilica di Sant'Antonio, in cerca di un po' di pace. A un certo punto una signora raccolta in preghiera, mai vista prima, le ha messo la mano sopra la sua mano malata. «Non mi ha detto niente, ma aveva un'espressione sul volto come se mi volesse comunicare: forza, vai avanti, ce la fai, Dio è con te. Sono entrata arrabbiata, in lacrime, proprio in uno stato pietoso, sono uscita dalla basilica con il sorriso, con la gioia che Dio non mi ha mai abbandonata. Ero talmente disturbata dal dolore che non riuscivo a sentirlo vicino, ma in realtà penso che lui mi stesse stringendo fortissimo. Quasi non ce la faceva più...».
La gioia. Tenete bene a mente questa parola, perché in questa incredibile ma realissima storia sembra la più fuori posto e invece, alla fine, diventerà la parola chiave. Ma prima c'è da dire di un'altra grande passione di questa ragazza normale: la Madonna. Abbracciata in modo singolare in un primo viaggio a Medjugorje. E poi in un secondo più recente, chiesto per i suoi 14 anni, come regalo di compleanno, al seguito un pullman di 50 persone tra amici e parenti. Ha spiegato un giorno, in una testimonianza pubblica – non volava una mosca –, davanti a decine di ragazzi: «Non c'è una parola che possa descrivere Medjugorje: posso solo dirvi che l'amore della Madonna è talmente grande, è talmente forte che esplode in preghiera, conversioni, amore verso il prossimo». Va da sé che la devozione mariana si porta dietro un'altra passione: quella per il Rosario, recitato tutte le sere. Inusuale per una ragazzina? Può darsi. Ma Giulia ti sorprendeva sempre. Era sempre un passo avanti. E così, proprio nelle settimane di sofferenza più acuta, ha composto di suo pugno una «coroncina di puro ringraziamento». Diceva: «Nelle nostre preghiere, nelle nostre litanie, chiediamo sempre qualcosa per noi o per gli altri. Mai che ci si limiti a dire grazie, senza chiedere nulla in cambio». Questa formula non esisteva. Lei l'ha inventata e scritta.
L'esame da 10 e lode Ma intanto la ragazza normale desiderava fortissimamente continuare a fare le cose normali della sua età. Per esempio l'esame di terza media. E trovando chissà dove le energie, sostenuta dalle insegnanti della scuola in ospedale (che lei amava profondamente e voleva fosse meglio conosciuta e valorizzata) e dalle prof della sua scuola media Savoia, anche questa volta ce l'ha fatta. A dispetto dei dati clinici e della sua prognosi, che la dava già per morta. Allo scritto di italiano un tema magistrale, ispirato al diario di un soldato al fronte. All'orale, con tutta la commissione d'esame riunita nel salotto di casa, la tesina sugli orrori delle guerre e della Shoah, con tanto di acutissima analisi critica del Guernica di Picasso. Il tutto unito da un filo vibrante: la trasposizione della sua sofferenza. Un'esposizione di mezz'ora filata, chiusa da un'irrituale ma quantomai appropriata standing ovation. Risultato: 10 e lode. Al suo fianco l'amica del cuore che singolarmente – ma non casualmente secondo Giulia – si chiama anche lei Chiara («È da sempre la mia migliore amica, lei è tutto per me»). Con la malattia, cresceva in lei l'urgenza di dare una testimonianza ai giovani, soprattutto a quelli che pensano di fare a meno di Dio, «impegnati in una frenetica caccia al tesoro, ma senza tesoro».
Erano giorni di preghiera intensissima, di sofferenze offerte in particolare ai non credenti. Perché «ognuno ha un Dio e Dio c'è per tutti». Ecco l'idea di una video-testimonianza. Ancora volta ce l'ha fatta: l'intervista diventerà presto un dvd. Giulia, del resto, va detto con la dovuta cautela e senza enfasi, ma va detto, cambiava spesso le (moltissime) persone che incontrava. Chi entrava in casa sua, in quel bunker di serenità, ma anche di riservatezza e accoglienza che è la sua famiglia – a partire da mamma Sara, da papà Antonio e dal piccolo, formidabile Davide (9 anni) – si portava un carico di angoscia e usciva molto più leggero. Giulia, infine, credeva nei miracoli. Ma le grazie le chiedeva per gli altri, non per se stessa: in particolare i bambini malati conosciuti all'ospedale. Soltanto alla fine, quando il suo giogo era a tratti insopportabile e tutte le armi dei supereroi erano drammaticamente spuntate, ha iniziato a chiedere per sé. Ma solo «se è la volontà del Signore».
Quale sia stata la volontà del Signore già lo sapete. La mattina del 19 agosto, a Madrid, il suo vescovo Francesco, che con lei aveva intessuto un dialogo fitto e confidenziale, ha raccontato la storia di Giulia ai mille e più ragazzi bergamaschi della Gmg. Non sapeva che si fosse aggravata così tanto. Poi la sera la Via Crucis, nella notte la notizia che era «andata incontro al Signore». Il giorno dopo, sabato, ha celebrato per lei la Messa con i giovani. E la mattina del lunedì, di ritorno da Madrid, qualche ora prima dei funerali, raccolto in preghiera con la famiglia, ha invitato a «correggere» così l'eterno riposo: «L'eterna gioia donale Signore, splenda a lei la luce perpetua. Amen». Con questa parola, gioia, di colpo così adeguata, finisce (o forse inizia), la storia di Giulia Gabrieli, la ragazza malata di tumore. Che è morta. Ma ce l'ha fatta. E giudicate voi, credenti o meno che siate, se tutto questo non è un miracolo.
P.S. Come si sarà intuito sulla storia di Giulia ce n'è quanto basta per scrivere un libro. In effetti era anche il suo sogno. Quando il progetto è stato presentato alle Paoline di Milano, l'editore ha deciso in pochi minuti, senza esitazione: si pubblichi. Il primo capitolo è già scritto. Il resto verrà da sé. Perché qualcuno, che l'ha amata come una figlia senza che il padre ne fosse geloso, è stato scelto – da Giulia – per conservare i suoi scritti, registrare le sue testimonianze pubbliche, raccogliere le sue confidenze. E ora ne completerà l'opera, prestando la sua penna e lasciando che sia lei a scrivere. Il libro s'intitolerà: «Un gancio in mezzo al cielo».
Familiari e amici stanno realizzando un blog dedicato a Giulia. Nel frattempo chi volesse inviare messaggi o riflessioni può scrivere a: congiulia03@gmail.com
http://www.ecodibergamo.it/stories/Homepage/486688/? mediaon.trackers.autorefresh.Homepage
È morta ma ce l'ha fatta
di Fabio Finazzi
Questa è la storia di Giulia Gabrieli, 14 anni, malata di tumore. Sappiate fin da subito che Giulia ce l'ha fatta. È vero, non è guarita: è morta la sera del 19 agosto, a casa sua, nel quartiere di San Tomaso de' Calvi, a Bergamo, proprio mentre alla Gmg di Madrid si concludeva la Via Crucis dei giovani.
Eppure ce l'ha fatta. Ha trasformato i suoi due anni di malattia in un inno alla vita, in un crescendo spirituale che l'ha portata a dialogare con la sua morte: «Io ora so che la mia storia può finire solo in due modi: o, grazie a un miracolo, con la completa guarigione, che io chiedo al Signore perché ho tanti progetti da realizzare. E li vorrei realizzare proprio io. Oppure incontro al Signore, che è una bellissima cosa. Sono entrambi due bei finali. L'importante è che, come dice la beata Chiara Luce, sia fatta la volontà di Dio». Giulia era fatta così: diceva queste cose enormi, che a noi adulti tremolanti sembrano impronunciabili, con la lievità dei suoi 14 anni.
Eppure era una ragazza normale. Anzi, rivendicava spesso la sua normalità: era bella, solare, genuinamente teatrale, amava viaggiare, vestirsi bene e adorava lo shopping. Un'esplosione di raffinata vitalità, che la malattia, misteriosamente, non ha stroncato, ma amplificato.
Il talento della scrittura Aveva il talento della scrittura (due volte premiata al concorso letterario «I racconti del parco»). Amava inventarsi storie fantastiche, avventurose. Per questo paragonava la sua malattia a un'avventura. E rifletteva: «Il fatto è che la gente ha paura della malattia, della sofferenza. Ci sono molti malati che restano soli, tutti i loro amici spariscono, spaventati. Non bisogna avere paura! Se gli altri ci stanno vicino, ci vengono accanto, ci mettono una mano sulla spalla e ci dicono "Dai che ce la fai!", è quello che ci dà la forza di andare avanti. Se questo non succede ti chiedi: perché vanno così lontano? Se hanno paura, allora devo temere anch'io… Perché dovrei lottare per la guarigione se nessuno mi sta accanto?». Non solo conosceva perfettamente la sua malattia, ma aveva imparato a distinguere ogni farmaco, ogni risvolto tecnico delle chemioterapie. Con la sua amabile ma dirompente personalità non lesinava consigli (eufemismo, sarebbe meglio dire direttive) a medici e infermieri dell'oncologia pediatrica di Bergamo. In più ci aggiungeva la sua decisiva flebo di allegria: «Se trovi la forza per pensare: eh va be', vado in ospedale, faccio una chemio e poi torno a casa, è tutta un'altra cosa. Certo anch'io quando sto male mi chiedo: perché è successo proprio a me? Poi però quando sto meglio dico: "Massì, dai, è passato". Ci rido anche sopra...».
La malattia va sdrammatizzata La malattia va sdrammatizzata, diceva sempre Giulia. E ci riusciva così bene che pochi giorni prima di morire ha costretto uno dei suoi medici, in visita a casa sua, a mimare «quella volta in cui sono svenuta e tu mi ha presa al volo». Lui ha dovuto mimare e farsi pure fotografare. Quel drammatico pomeriggio è finito con una risata collettiva. Già, i suoi «supereroi». Giulia aveva un rapporto personale, speciale, perfino confidenziale con ciascuno di loro. Li adorava, ampiamente ricambiata. E si arrabbiava moltissimo quando in Tv sentiva parlare di «malasanità». «Se ci fate caso non c'è molta differenza tra un supereroe e un medico. I supereroi salvano tutti i giorni la vita a delle persone, anche sconosciute. E lo stesso si può dire dei medici: solo che anziché usare le tele di ragno come Spiderman o le ali come Batman, usano le medicine. E poi, dal punto di vista umano, sono davvero imbattibili». Potete quindi immaginare con quale peso sul cuore i suoi supereroi le dovettero comunicare un giorno della «recidiva». Il tumore, un sarcoma tra i più aggressivi, tenacemente combattuto per un anno e ridotto in un angolo, si era ripresentato. Più forte di prima. C'era da ricominciare tutto da capo.
Nello studio, i medici schierati avevano le lacrime agli occhi, che non sarà professionale ma è dannatamente umano. Non riuscivano a rompere il ghiaccio. Allora Giulia, che come al solito aveva già capito tutto, con uno di quei suoi gesti spontanei e regali, si è alzata e li ha abbracciati uno per uno (e chi l'ha conosciuta sa cosa erano i suoi abbracci...). Poi ha detto: «Ce l'ho fatta una volta ad affrontare le chemio, posso farcela anche la seconda. Forza, ripartiamo da capo». Insomma, li ha consolati, capite? Eppure, insisto, Giulia era una ragazza normale. Per esempio, come tutti i suoi coetanei, amava la musica. E in modo speciale un grande classico di Claudio Baglioni, nella versione cantata da Laura Pausini: «Strada facendo». «Strada facendo vedrai che non sei più da solo... mi trasmette proprio un grande slancio: dai che ce la fai! Strada facendo troverai anche tu un gancio in mezzo al cielo... Sì, mi dà leggerezza, una grande speranza». Strada facendo Giulia si è imbattuta nella storia di Chiara Luce Badano, morta nel 1990, a diciotto anni, per un tumore osseo e proclamata beata il 25 settembre 2010. E Dio solo sa quanto è stato provvidenziale questo incontro: «Lei è morta, però ha saputo vivere questa esperienza in modo così luminoso e solare, abbandonandosi alla volontà del Signore. Voglio imparare a seguirla, a fare quello che lei è riuscita a fare nonostante la malattia. La malattia non è stata un modo per allontanarsi dal Signore, ma per avvicinarsi a Lui...».
Ma Dio dov'è? Avvicinarsi a Dio? Ma come, la malattia t'incalza, la tua vita è sempre più stravolta, il tuo fisico sempre più debilitato e tu ti avvicini a Dio anziché urlargli tutta la tua rabbia? In realtà anche Giulia a un certo punto è stata «molto arrabbiata». Di più: è scesa nell'abisso – il cristianissimo abisso – del mio Dio, mio Dio perché mi hai abbandonata? Racconterà, in seguito: «Continuavo a dire ai miei genitori: ma Dio dov'è? Adesso che sto malissimo, ho addosso di tutto, Dio dov'è? Lui che dice che posso pregare, può fare grandi miracoli, può alleviare tutti i dolori perché non me li leva? Dov'è?». Giorni drammatici, di autentica disperazione. I medici pensavano a un ovvio, prevedibile crollo psicologico. Ma Giulia cercava un'altra risposta e l'ha trovata a Padova. Ci era andata per la radioterapia ed era finita nella basilica di Sant'Antonio, in cerca di un po' di pace. A un certo punto una signora raccolta in preghiera, mai vista prima, le ha messo la mano sopra la sua mano malata. «Non mi ha detto niente, ma aveva un'espressione sul volto come se mi volesse comunicare: forza, vai avanti, ce la fai, Dio è con te. Sono entrata arrabbiata, in lacrime, proprio in uno stato pietoso, sono uscita dalla basilica con il sorriso, con la gioia che Dio non mi ha mai abbandonata. Ero talmente disturbata dal dolore che non riuscivo a sentirlo vicino, ma in realtà penso che lui mi stesse stringendo fortissimo. Quasi non ce la faceva più...».
La gioia. Tenete bene a mente questa parola, perché in questa incredibile ma realissima storia sembra la più fuori posto e invece, alla fine, diventerà la parola chiave. Ma prima c'è da dire di un'altra grande passione di questa ragazza normale: la Madonna. Abbracciata in modo singolare in un primo viaggio a Medjugorje. E poi in un secondo più recente, chiesto per i suoi 14 anni, come regalo di compleanno, al seguito un pullman di 50 persone tra amici e parenti. Ha spiegato un giorno, in una testimonianza pubblica – non volava una mosca –, davanti a decine di ragazzi: «Non c'è una parola che possa descrivere Medjugorje: posso solo dirvi che l'amore della Madonna è talmente grande, è talmente forte che esplode in preghiera, conversioni, amore verso il prossimo». Va da sé che la devozione mariana si porta dietro un'altra passione: quella per il Rosario, recitato tutte le sere. Inusuale per una ragazzina? Può darsi. Ma Giulia ti sorprendeva sempre. Era sempre un passo avanti. E così, proprio nelle settimane di sofferenza più acuta, ha composto di suo pugno una «coroncina di puro ringraziamento». Diceva: «Nelle nostre preghiere, nelle nostre litanie, chiediamo sempre qualcosa per noi o per gli altri. Mai che ci si limiti a dire grazie, senza chiedere nulla in cambio». Questa formula non esisteva. Lei l'ha inventata e scritta.
L'esame da 10 e lode Ma intanto la ragazza normale desiderava fortissimamente continuare a fare le cose normali della sua età. Per esempio l'esame di terza media. E trovando chissà dove le energie, sostenuta dalle insegnanti della scuola in ospedale (che lei amava profondamente e voleva fosse meglio conosciuta e valorizzata) e dalle prof della sua scuola media Savoia, anche questa volta ce l'ha fatta. A dispetto dei dati clinici e della sua prognosi, che la dava già per morta. Allo scritto di italiano un tema magistrale, ispirato al diario di un soldato al fronte. All'orale, con tutta la commissione d'esame riunita nel salotto di casa, la tesina sugli orrori delle guerre e della Shoah, con tanto di acutissima analisi critica del Guernica di Picasso. Il tutto unito da un filo vibrante: la trasposizione della sua sofferenza. Un'esposizione di mezz'ora filata, chiusa da un'irrituale ma quantomai appropriata standing ovation. Risultato: 10 e lode. Al suo fianco l'amica del cuore che singolarmente – ma non casualmente secondo Giulia – si chiama anche lei Chiara («È da sempre la mia migliore amica, lei è tutto per me»). Con la malattia, cresceva in lei l'urgenza di dare una testimonianza ai giovani, soprattutto a quelli che pensano di fare a meno di Dio, «impegnati in una frenetica caccia al tesoro, ma senza tesoro».
Erano giorni di preghiera intensissima, di sofferenze offerte in particolare ai non credenti. Perché «ognuno ha un Dio e Dio c'è per tutti». Ecco l'idea di una video-testimonianza. Ancora volta ce l'ha fatta: l'intervista diventerà presto un dvd. Giulia, del resto, va detto con la dovuta cautela e senza enfasi, ma va detto, cambiava spesso le (moltissime) persone che incontrava. Chi entrava in casa sua, in quel bunker di serenità, ma anche di riservatezza e accoglienza che è la sua famiglia – a partire da mamma Sara, da papà Antonio e dal piccolo, formidabile Davide (9 anni) – si portava un carico di angoscia e usciva molto più leggero. Giulia, infine, credeva nei miracoli. Ma le grazie le chiedeva per gli altri, non per se stessa: in particolare i bambini malati conosciuti all'ospedale. Soltanto alla fine, quando il suo giogo era a tratti insopportabile e tutte le armi dei supereroi erano drammaticamente spuntate, ha iniziato a chiedere per sé. Ma solo «se è la volontà del Signore».
Quale sia stata la volontà del Signore già lo sapete. La mattina del 19 agosto, a Madrid, il suo vescovo Francesco, che con lei aveva intessuto un dialogo fitto e confidenziale, ha raccontato la storia di Giulia ai mille e più ragazzi bergamaschi della Gmg. Non sapeva che si fosse aggravata così tanto. Poi la sera la Via Crucis, nella notte la notizia che era «andata incontro al Signore». Il giorno dopo, sabato, ha celebrato per lei la Messa con i giovani. E la mattina del lunedì, di ritorno da Madrid, qualche ora prima dei funerali, raccolto in preghiera con la famiglia, ha invitato a «correggere» così l'eterno riposo: «L'eterna gioia donale Signore, splenda a lei la luce perpetua. Amen». Con questa parola, gioia, di colpo così adeguata, finisce (o forse inizia), la storia di Giulia Gabrieli, la ragazza malata di tumore. Che è morta. Ma ce l'ha fatta. E giudicate voi, credenti o meno che siate, se tutto questo non è un miracolo.
P.S. Come si sarà intuito sulla storia di Giulia ce n'è quanto basta per scrivere un libro. In effetti era anche il suo sogno. Quando il progetto è stato presentato alle Paoline di Milano, l'editore ha deciso in pochi minuti, senza esitazione: si pubblichi. Il primo capitolo è già scritto. Il resto verrà da sé. Perché qualcuno, che l'ha amata come una figlia senza che il padre ne fosse geloso, è stato scelto – da Giulia – per conservare i suoi scritti, registrare le sue testimonianze pubbliche, raccogliere le sue confidenze. E ora ne completerà l'opera, prestando la sua penna e lasciando che sia lei a scrivere. Il libro s'intitolerà: «Un gancio in mezzo al cielo».
Familiari e amici stanno realizzando un blog dedicato a Giulia. Nel frattempo chi volesse inviare messaggi o riflessioni può scrivere a: congiulia03@gmail.com
http://www.ecodibergamo.it/stories/Homepage/486688/? mediaon.trackers.autorefresh.Homepage
domenica 28 agosto 2011
Adonai....e altre porcate
Facebook è sempre ricco di spunti interessanti,oggi un'amica ha pubblicato la foto di un orsetto di peluche che immagino qualcuno le ha regalato.Che bello,carino,un bel gesto.L'inciampo,non certamente per voi che siete tutti più bravi,è nel nome che l'amica ha dato all'orsetto:Adonai.
Non ne so molto,potrei sbagliarmi,ma Adonai non è uno dei nomi di Dio nell'Antico Testamento? Certo voi siete più sensibiloni ed andate oltre,l'ha chiamato così per dimostrare il suo attaccamento a Dio,perché i sentimenti di tenerezza che si provano,che provano le bambine,forse,per un peluche lei li prova per l'Altissimo.Quando fate così quasi mi commuovo anch'io.Però se il ragionamento è valido e può essere lasciato passare mi chiedo: ma allora chiunque abbia un cagnolino,un gatto,una tartarughina,un pesce rosso,perché no,un maiale (da compagnia o meno) è autorizzato a chiamare l'animaletto chessò Onnipotente,pensate se fosse un rottwailer,Altissimo se uno possedesse una giraffa maschio,Emmanuele (Emmy è più agile)o per sentirli più vicini a noi perché non chiamare i nostri amichetti Gesù,Maria,Giuseppe,se fosse un cavallo Spirito Santo,c'è già Spirit il cartone animato...
Ho una coppia di pappagallini ondulati,stiamo giusto pensando a che nome dargli, potrebbe essere un'idea.
Ma per tornare al post dell'amica,il mio commento è stato:non so se gli ebrei ne sarebbero contenti.Un amico ,suo,tutto illuminato ,da non mi è chiaro chi, ha risposto,riporto letteralmente:1°commento "figurati e un dono che il siniore ti ha fatto". Poi precisa:"per sua volota,attraverso me grazzie gesù".
Passi la grammatica,ma siniore e gesù non meriterebbero le maiuscola ,certo avete ancora ragione, in tempi di politicamente corretto e cattolicesimo orizzontale,il Sacro si piegherà volentieri anche alla grammatica.
Prima di pubblicare questo post,ho voluto accertarmi che l'illuminato non fosse ritardato,perdonate la brutalità,diversamente puntuale.L'amica conferma ,è assolutamente normale,nessun problema.Tanti auguri....
Viva i buoni sentimenti....
Ero a Messa,nel coro di fronte c'era un ragazzo,io a dire il vero ero più distratto dalla sua ragazza che, avendo scambiato la chiesa per la spiaggia ,indossava un bel paio di pantaloncini corti, che distraevano il "giusto".Lui,che probabilmente più di lei non sapeva bene dove fosse,ha passato buona parte della liturgia concentrato, nella ricerca di qualcosa ,all'interno delle sue cavità nasali, probabilmente vi aveva dimenticato il portafoglio o gli ci era scivolato l'orologio.Le ricerche sono proseguite in modo accurato ed approfondito per un bel po',qualcuno direbbe che era un ragazzo introspettivo,in ricerca,un acuto (del resto il dito doveva pur esserlo)osservatore della propria interiorità.Ci sono state a dire il vero due interruzzioni,che mi hanno fatto preoccupare,temevo sospendesse rassegnato i tentativi,in una con la stessa mano s'è grattato sotto la scarpa e nell'altra,giuro,con la stessa mano ha fatto lo scambio della pace con la sua ragazza,pora stela.La mia inquietudine aumentava con l'avvicinarsi della comunione,pensavo:con la stessa mano riceverà il corpo di Cristo.Mi sono quasi commosso quando l'ho visto avvicinarsi al sacerdote, con le mani dietro la schiena e ricevere l'Eucaristia in bocca,mi ha immediatamente ricordato il miracolo del mulo di Sant'Antonio...
giovedì 25 agosto 2011
Medjugorje,messaggio del 25/08/2011
"Cari figli, oggi vi invito a pregare e a digiunare per le mie intenzioni, perché satana vuole distruggere il mio piano. Ho iniziato qui con questa parrocchia e ho invitato il mondo intero. Molti hanno risposto ma è enorme il numero di coloro che non vogliono sentire ne accettare il mio invito. Perciò voi che avete pronunciato il SI, siate forti e decisi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."
venerdì 19 agosto 2011
Del mio primo miracolo ... ed altre meraviglie
San Benedetto Del Tronto,Eremo delle Carceri,Collevalenza,Santa Maria degli Angeli,Cascia,Roccaporena,Norcia,Monte Sant'Angelo,Giulianova,Civitanova Marche,Loreto.
Questo sapevo che poteva essere e questa è stata la nostra vacanza,tra la spiaggia,il mare e gli scogli di San Benedetto Del Tronto e i posti splendidi per paesaggi naturali e artistici e santi della cristianità locale e non troppo locale,per ringraziare tutta l'ampia fetta di Cielo che ci ha salvato dalla catastrofe.
Ma voi siete lì fermi al mio primo miracolo eh? Mamma mia,arrivo un po' di pazienza.Era la prima domenica di vacanza,il cielo all'ora di pranzo era cupo e pesante ,come il giorno prima e tutta quella settimana,la temperatura molto fresca per il periodo.Stavamo pranzando,ero semi preoccupato per la Messa,rischiavamo di arrivarci fradici,pensando ad alta voce ho detto:"sarebbe bello che iniziasse a piovere entro dieci minuti e terminasse venti minuti prima della Messa delle 17". Sono passati meno di cinque minuti che le cascate del cielo si sono aperte e ,giuro che è vero, alle 16.40 minuto più minuto meno ha smesso di piovere ed è uscito il sole.La Messa era salva e che bella sorpresa vedere la chiesetta gremita.Terminata la celebrazione abbiamo osato andare in spiaggia ma il miracolo non era all inclusive ed è tornato a piovere immediatamente.L'anno prossimo dovrò mettere a punto il timing del miracolo...
Visto il clima abbiamo iniziato le nostre gite,senza per altro disertare la "vita di spiaggia" nei momenti in cui era possibile.Prima uscita Collevalenza(Pg) da madre Speranza,prima sosta all'Eremo delle Carceri da San Francesco,pranzo ,visita all'eremo e partenza per il Santuario dell'Amore Misericordioso.Questa volta è il giorno giusto e l'orario giusto,c'è tempo per la confessione e per la liturgia che precede il bagno nella vasche.La visita è giustificata da madre Speranza e dalla possibilità d'immergersi nella vasche di acqua benedetta,il santuario invece andrebbe abbattuto insieme al relativo minareto o faro annesso,si fa l'impossibile per deturpare i luoghi santi...Non può finire con l'obbrobrio negli occhi e per recuperare bellezza ci fermiamo a Santa Maria degli Angeli,questo si che è un santuario, ci rifacciamo la vista e il cuore entrando alla Porziuncola.Il tempo è poco si deve tornare alla base non senza attraversare un'oretta e più di tardo pomeriggio ottobrino.
Giusto un paio di giorni e si ripresenta la domenica e quale occasione migliore per tornare a Cascia a ringraziare santa Rita.
La giornata era ideale,sole cielo azzurro e temperatura mite.Cascia è bellissima ma la padrona di casa aveva altri progetti e ci indirizzava a Roccaporena, il suo paese natale.Che sorpresa insperata,quest'anno è stato solo un'assaggio ma ,se il buon Dio vuole,l'anno prossimo dedicheremo il tempo che merita a questo paradiso di bellezza e pace.Preoccupati per i bimbi,l'overdose spiritual-turistica potrebbe essergli
letale? Per chi mi avete preso,la regia è quasi perfetta e si trova anche il modo di fare due tiri a pallone prima di puntare verso Norcia.
Sulla strada di nuovo verso casa era prevista la tradizionale sosta da San Benedetto ,per un'ulteriore abbuffata di bellezza e pace ,questa volta un po' più borghese,passeggiata e prodotti locali ,del resto si loda il buon Dio anche gustandosi un buon salame di cinghiale o una caciottina al tartufo.
La prima settimana era passata,il tempo s'era messo al bello stabile e le giornate passavano volentieri tra la spiaggia e le serate musicali o seguendo i bimbi da un parco giochi e l'altro,
ma mancava ancora qualcuno da andare a trovare ed è un qualcuno che conviene assolutamente avere dalla propria parte,soprattutto se si è un po' in prima linea,l'invincibile San Michele Arcangelo , quindi il giorno stabilito ,col cuore grato e carico di sana emozione, abbiamo percorso i 300 km. che ci separavano da Monte Sant'Angelo ,per visitare il luogo dove la tradizione dice si sia manifestato.
Quattro ore di viaggio all'andata,tre al ritorno,senza stress o fatica,nemmeno i bimbi, educati alla bellezza e convenienza della fede in tutti i suoi aspetti.Il paese nella sua povertà,è una delle tante meraviglie italiche,l'azzurro del cielo,i colori,la luce,si respirava in qualche modo la gioia del Paradiso, ma noi eravamo lì per lui San Michele e l'attenzione,il cuore,l'immaginazione erano concentrate su lui,lui prezioso alleato,come tanti altri e più di tanti altri .E' difficile spiegarlo ma in certi posti ci si sente in un altra dimensione,molto vicini al cielo e si sente il cielo casa propria,gli angeli e i santi propri amici,famigliari è una grazia da sperimentare.San Michele lo sai,per il pochissimo che posso,sempre al tuo fianco.
Le vacanze,marine almeno volgono al termine,ultimo giorno ,pieno ,di spiaggia e tuffi dagli scogli,non me ne andrei mai da questo posto così totalmente nostro,
solo un pensiero rende facile la partenza,che questi giorni sono stati una grazia immensa e che il viaggio di ritorno sarà ancora pieno di incontri e di luoghi santi.
Sabato mattina,la macchina è carica ma noi più di lei,prima di uscire da San Benedetto del Tronto lo striscione di una sagra ci ammonisce che il mondo è molto lontano da come abbiamo vissuto questi giorni.
Direzione Giulianova,mezz'oretta di strada sperando di incontrare una splendida creatura,arriviamo al Santuario della Madonna dello Splendore,già è bello
essere qui,il cuore sobbalza di gratitudine,entriamo in chiesa,c'è un frate che parla ad un gruppo
di persone,non oso sperare che sia lui,bastano pochi istanti per verificare che è realmente padre Paolino:cappuccino,da giovane in convento con padre Pio ,più di trenta volte a Medjugorje,esorcista.Posso chiedere di più ? Mi basta anche così,certo sarebbe bello poterlo proprio incontrare,parlargli ma c'è tanta gente lì per lui...
Mi allontano,punto alla toilette,ma non si può stare tranquilli nemmeno andando in bagno,sul piazzale ci sono tre pullman con la foto della Madonna di Medjugorje esplodo! Il termometro che uso spesso per capire se un posto può o meno essere importante per me è proprio la presenza di segni evidenti che richiamino quel posto dell'Erzegovina.Esco e torno verso la chiesa,la famigliola richiama la mia attenzione,sotto il portico c'è un frate,solitario,sarà l'effetto del sole ma a me sembra proprio il mio padre Paolino preferito,mi avvicino con discrezione e deferenza com'è mio solito,cioè correndogli incontro,gli chiedo se posso dargli un bacio e me l'abbraccio,sembrerebbe un po' sorpreso,gli posso anche parlare come si fa con una persona normale invece questo è un santone di quelli grossi proprio,un santo grosso,un grosso santo.Io non oso ma qualcun'altro si e ci facciamo anche la foto con lui è sorridente e paterno coi bimbi e con noi,il Paradiso e sempre più assicurato.Straordinario,non doveva nemmeno essere qui,è molto malato,se servisse, altre due cose di lui mi conquistano,è stanco e s'innervosisce con alcuni pellegrini che gli chiedono di parlargli e con un collaboratore che non è efficiente come dovrebbe,grande padre Paolino.Lo salutiamo e ci dirigiamo alla vasca della sorgente della Madonna,entriamo nella vasca simile a quella di Montichiari (Maria Rosa Mistica),facciamo scorta dell'acqua della sorgente e ripartiamo.Dimenticavo, sta diventando tradizione la benedizione dell'auto ed anche quest'anno al Santuario ne abbiamo approfittato,auto e famiglia benedetta,bel colpo.
Prossima meta Civitanova Marche un'ora di strada circa,
Santuario di Santa Maria Apparente su suggerimento di un caro e autorevole amico di Loreto,non abbiamo limiti,il Santuario è aperto solo per la messa domenicale serale e il sabato per il rosario delle 15 e guarda caso arriviamo poco prima delle 15, la chiesa è già aperta e deserta,tutta per noi,tutt'intorno c'è pace e silenzio,un'oasi dello spirito,anche qua pieno d'acqua alla sorgente miracolosa e si riparte destinazione Loreto.Ancora un'ora di strada e siamo nella
Santa Casa,sempre bella Loreto,che io sappia qua non ci sono sorgenti particolari ,in compenso facciamo rifornimeto di olio benedetto per una carissima amica sofferente,salutiamo l'autorevole e prezioso amico e si riparte,cena a Rimini,piadina sul lungomare per la gioia dei bimbi e rientro,bisognerebbe farle più spesso le vacanze estive,almeno due tre volte l'anno....
p.s.
Per abbassare il tiro dirò che ho pregato ben poco in tutti questi giri santi,l'unico posto dove mi riesce pregare è Medjugorje,ma se è vero quello che dice San Paolo:"Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio." Beh,se allora è così....
Apocalypse Dow (Jones)
Da qualche mese volevo scrivere questo post,ora ,in ritardo per i miei gusti,ci provo.
Non credo ci sarà nessuna Apocalisse finanziaria,guardando i grafici che ho riportato è abbastanza chiaro che questa crollo era abbastanza prevedibile.Ho messo alcune linee che rappresentano i trend principali,supporti e resistenze,le linee inferiori sono i supporti su cui probabilmente si fermeranno le varie borse,nel caso della borsa italiana mi aspetterei che venga raggiunto il minimo del 2009 e probabilmente superato.
Ero al mare in spiaggia mentre iniziava l'accellerazione della discesa già iniziata precedentemente,leggevo i giornali,leggevo dell'urgentissimo bisogno di correggere i conti dello Stato,che la speculazione bastonava noi a causa del nostro debito e della scarsa crescita,leggevo che il governo doveva sconfiggere la speculazione e che l'Europa era nostro giudice e salvatore.In tutto quello che capitava sotto i miei occhi c'era si qualcosa di vero,ma non mi convinceva e non mi convince,guardavo i grafici e mi chiedevo dove fosse tutta questa sorpresa,se da mesi io aspettavo che arrivasse un crollo serio, perchè i dati lo dicevano,possibile che i grandi finanzieri,i grandi economisti,le banche e le assicurazioni,insomma chi ha davvero i soldi e chi se ne intende non si fosse accorto di niente,mah.
Uno stimato politico della prima repubblica diceva che a pensar male magari si fa peccato ma spesso ci si azzecca,non sarà che qualcuno avesse interesse a sfruttare il crollo delle borse, internazionali,non esclusivamente italiane e l'allarme popolare per fini propri ,nazionali,per appesantire una finanziaria necessaria,ma non redentrice.Nessuno crocifigge l'abbronzato presidente americano per l'incredibile default solo aggirato o lo zappatore zapatero spagnolo che ha trasformato il miracolo economico europeo di Aznar in un paese sull'orlo della bancarotta con un 20% circa di disoccupazione.Non mi è chiaro il quadro ma mi è chiaro che c'è chi rema contro sempre e a discapito di chiunque pur di riprendere un potere che il popolo liberamente gli ha negato.Se così non fosse oltre ad essere sinistri saremmo zapaterianamente tutti sinistrati,ma tanto tolleranti con gay ed islamici.Forza Silvio,viva il bunga bunga,qualcuno prima o poi ci spiegherà anche esattamente cosa sia,nel frattempo in borsa ancora un pò di pazienza e ci saranno tantissime occasioni su cui investire.
Allego un'interessante lettera di Antonio Socci:
http://www.antoniosocci.com/2011/08/fra-gli-squali-della-speculazione-e-il-dragone-rosso/
mercoledì 17 agosto 2011
"Teologia" popolare: Dai cugini di campagna in qua...
Ho riscoperto da pochi giorni una splendida canzone dei Cugini di campagna "No tu no",abbiamo appena finito di cantarla io e i bambini,sembravamo le sorelle bandiera...poi ve la faccio sentire.Curiosando ho poi trovato nel loro repertorio canzoni dal titolo sorprendente:Preghiera,Al confessionale e le due che vi propongo di seguito che mi hanno particolarmente colpito perché ben rappresentano la fede cattolica ,o forse sarebbe meglio dire cristiana, contemporanea non di tutti ma certamente di moltissimi.
Partiamo con la prima Santa Maria,chi non è mariano,non costa niente e fa tanto sensibilone.Nel testo traspare una concezione della Madonna tenerona,che non mette condizioni a cui ci si può rivolgere sempre e comunque,è una mamma e agli italiani la mamma piace tantissimo.E' una Madonna che non esiste evidentemente,dai pastorelli di Fatima in poi almeno,ma piace così,vestita di rosa e democratica.
A volte, mi sorprende la malinconia
e non riesco a vivere tra queste mura.
Se guardo il mio bambino, che non ha più nessuno
e chi dovrebbe esserci non c'è.
Ho tanta voglia di pregare questa sera
sarà perché non l'ho mai fatto prima d'ora;
per lei che se n'è andata, per lui che l'ha perduta
e in fondo anche per me che ho fede in te.
Santa Maria!
Ti prego falla ritornare a casa sua.
Senza di lei ormai, non ce la faccio più; diglielo tu!
Santa Maria!
Dille che non ho mai voluto più nessuna
e che nel letto dove riposava lei, c'è solo lui.
Lei, non mi ha dato il tempo di spiegarglielo
e adesso mi ritrovo, in fondo a un vicolo;
con la mia nostalgia e solo con l'idea
di entrare in quella chiesa e dirtelo
Santa Maria!
Anche se un altro uomo, vive accanto a lei, dille di noi.
Santa Maria!
Però Maria rimanderebbe al suo Gesù,alla sua Chiesa e qua cominciamo a non esserci più,sempre ammesso che ci fossimo prima.
Proseguiamo col testo di questo Gesù subdolo e ingannatore.Apparentemente le parole sono belle,chi scrive è in ricerca,che bello,c'ho già la pelle d'oca alta un dito.Al secondo ascolto m'è venuto in mente Gesù nel deserto tentato dal diavolo e il ricco Epulone.
Ma andiamo con ordine,terza e quarta riga:tu chi sei? La voce di un prelato o d'un uomo coi suoi guai? C'è subito un problemone per seguirti non mi toccherà seguire la Chiesa (la voce di un prelato),molto più abbordabile e socialisteggiante il fascino(?) di un uomo coi suoi guai.Non fosse chiaro lo si precisa meglio nella quinta e sesta riga dove si dice chiaramente che si vuole qualcosa di disincarnato,senza segni esteriori,malleabile "solo un po' di te" ed evidentemente decido io quale po'.
Arriva il tentatore e perchè quindi non iniziare a mettere condizioni più stringenti,ottava riga:togli le mie spine e vedrai che t'amerò .Nona e decima riga si gioca un po' con le parole ma è un gioco dubbio anche questo.La strofa successiva vede il tentatore di nuovo alla carica,è tanto tenero:aiutami,guariscimi,fai tante cose per amore,fai il bravo, fai sto favore a me che poi io faccio un voto a te,mi redimo.AAAAAHHHHH!!!!! Il buon Dio non attendeva altro,uno scambio alla pari,equo e solidale...ma vattenn!
Il poeta prosegue nel "romantico" inganno:ti ho cercato nella fede ma lì non c'eri ,e quando mai?La fede poggia su Magistero e tradizione,vuoi trovarlo lì? Giammai! Più personale,interpretabile,emozionante trovarti ,quando lo decido io ,nei versi di una lode.Il caro ricercatore ha provato,poverino,nelle chiese,ma lì non c'era Gesù,fa tanto clericale una chiesa,più probabile trovarlo sotto un cumulo di rose,anche nella Bibbia c'è proprio scritto che se cerchi sotto un cumulo di rose facilmente lo trovi,Cenerentola ,probabilmente, era anche una grande mistica.Comunque cercarlo in un luogo preciso,all'interno di una struttura,in un edificio storico,fa tanto vecchietta,come fosse davvero parte integrante della storia,come si fosse davvero incarnato,ma lascia stare...
Memore della parabola della vedova molesta l'ultima strofa ripete il tentativo di scambio alla pari,io do una cosa a te e tu ne dai una a me,più bello di così ,un bel cristianesimo orizzontale.
Ma io sono cattivo,voi che siete buoni direte:sei sempre prevenuto,infondo il convertendo chiede solo dei segni...Dissento,e che ci volete fare a volte mi prende sta dissenteria e per l'occorrenza mi viene in mente la parabola del ricco Epulone, che spero di non riportare a sproposito.
Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi. »
Non sono impazzito, anche sei il caldo alle volte.. Anima mia e No tu no,mi strapiacciono e fare l'esegesi dei testi dei Cugini di campagna è una bella pretesa ma la cultura lascia le sue tracce un po' ovunque e anche in questi testi c'è ampia traccia di cultura protestante a voler essere molto accondiscendenti.
Oh Gesù lo sò che mai, prima d'ora ti parlai
sulla croce ti ho guardato, senza averti amato mai.
Oh Gesù aiutami, dimmi: tu chi sei?
La voce di un prelato o d'un uomo coi suoi guai?
Oh Gesù ascoltami, non voglio i tuoi miracoli
nè quel segno con la mano, voglio solo un pò di te.
Oh Gesù perdonami, un Santo non sarò
ma togli le mie spine e vedrai che ti amerò.
Ti ho cercato nel mio cuore, ma tu no;
nello scrigno di un'altare, forse lì ti troverò.
Oh Gesù aiutami, se lo puoi guariscimi
mi hanno detto, per amore, quante cose hai fatto tu.
Oh Gesù in cambio io, un voto ti farò
sussurrami il tuo nome e per te redimerò.
Ti ho cercato nella fede, ma tu no;
dentro ai versi di una lode, forse lì ti troverò.
Ti ho cercato nelle chiese, ma tu no;
sotto un cumulo di rose, forse lì ti troverò.
Oh Gesù aiutami, se lo puoi guariscimi
mi hanno detto, per amore, quante cose hai fatto tu.
Oh Gesù in cambio io, un voto ti farò
sussurrami il tuo nome e per te redimerò.
Non so se è un bene o un male ma adesso ve lo siete meritati eccovi No tu no,purtroppo non la interpreto io ma gli originali,unici,favolosi,irresistibili CUGINI DI CAMPAGNA!!!!!!
Partiamo con la prima Santa Maria,chi non è mariano,non costa niente e fa tanto sensibilone.Nel testo traspare una concezione della Madonna tenerona,che non mette condizioni a cui ci si può rivolgere sempre e comunque,è una mamma e agli italiani la mamma piace tantissimo.E' una Madonna che non esiste evidentemente,dai pastorelli di Fatima in poi almeno,ma piace così,vestita di rosa e democratica.
A volte, mi sorprende la malinconia
e non riesco a vivere tra queste mura.
Se guardo il mio bambino, che non ha più nessuno
e chi dovrebbe esserci non c'è.
Ho tanta voglia di pregare questa sera
sarà perché non l'ho mai fatto prima d'ora;
per lei che se n'è andata, per lui che l'ha perduta
e in fondo anche per me che ho fede in te.
Santa Maria!
Ti prego falla ritornare a casa sua.
Senza di lei ormai, non ce la faccio più; diglielo tu!
Santa Maria!
Dille che non ho mai voluto più nessuna
e che nel letto dove riposava lei, c'è solo lui.
Lei, non mi ha dato il tempo di spiegarglielo
e adesso mi ritrovo, in fondo a un vicolo;
con la mia nostalgia e solo con l'idea
di entrare in quella chiesa e dirtelo
Santa Maria!
Anche se un altro uomo, vive accanto a lei, dille di noi.
Santa Maria!
Però Maria rimanderebbe al suo Gesù,alla sua Chiesa e qua cominciamo a non esserci più,sempre ammesso che ci fossimo prima.
Proseguiamo col testo di questo Gesù subdolo e ingannatore.Apparentemente le parole sono belle,chi scrive è in ricerca,che bello,c'ho già la pelle d'oca alta un dito.Al secondo ascolto m'è venuto in mente Gesù nel deserto tentato dal diavolo e il ricco Epulone.
Ma andiamo con ordine,terza e quarta riga:tu chi sei? La voce di un prelato o d'un uomo coi suoi guai? C'è subito un problemone per seguirti non mi toccherà seguire la Chiesa (la voce di un prelato),molto più abbordabile e socialisteggiante il fascino(?) di un uomo coi suoi guai.Non fosse chiaro lo si precisa meglio nella quinta e sesta riga dove si dice chiaramente che si vuole qualcosa di disincarnato,senza segni esteriori,malleabile "solo un po' di te" ed evidentemente decido io quale po'.
Arriva il tentatore e perchè quindi non iniziare a mettere condizioni più stringenti,ottava riga:togli le mie spine e vedrai che t'amerò .Nona e decima riga si gioca un po' con le parole ma è un gioco dubbio anche questo.La strofa successiva vede il tentatore di nuovo alla carica,è tanto tenero:aiutami,guariscimi,fai tante cose per amore,fai il bravo, fai sto favore a me che poi io faccio un voto a te,mi redimo.AAAAAHHHHH!!!!! Il buon Dio non attendeva altro,uno scambio alla pari,equo e solidale...ma vattenn!
Il poeta prosegue nel "romantico" inganno:ti ho cercato nella fede ma lì non c'eri ,e quando mai?La fede poggia su Magistero e tradizione,vuoi trovarlo lì? Giammai! Più personale,interpretabile,emozionante trovarti ,quando lo decido io ,nei versi di una lode.Il caro ricercatore ha provato,poverino,nelle chiese,ma lì non c'era Gesù,fa tanto clericale una chiesa,più probabile trovarlo sotto un cumulo di rose,anche nella Bibbia c'è proprio scritto che se cerchi sotto un cumulo di rose facilmente lo trovi,Cenerentola ,probabilmente, era anche una grande mistica.Comunque cercarlo in un luogo preciso,all'interno di una struttura,in un edificio storico,fa tanto vecchietta,come fosse davvero parte integrante della storia,come si fosse davvero incarnato,ma lascia stare...
Memore della parabola della vedova molesta l'ultima strofa ripete il tentativo di scambio alla pari,io do una cosa a te e tu ne dai una a me,più bello di così ,un bel cristianesimo orizzontale.
Ma io sono cattivo,voi che siete buoni direte:sei sempre prevenuto,infondo il convertendo chiede solo dei segni...Dissento,e che ci volete fare a volte mi prende sta dissenteria e per l'occorrenza mi viene in mente la parabola del ricco Epulone, che spero di non riportare a sproposito.
Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi. »
Non sono impazzito, anche sei il caldo alle volte.. Anima mia e No tu no,mi strapiacciono e fare l'esegesi dei testi dei Cugini di campagna è una bella pretesa ma la cultura lascia le sue tracce un po' ovunque e anche in questi testi c'è ampia traccia di cultura protestante a voler essere molto accondiscendenti.
Oh Gesù lo sò che mai, prima d'ora ti parlai
sulla croce ti ho guardato, senza averti amato mai.
Oh Gesù aiutami, dimmi: tu chi sei?
La voce di un prelato o d'un uomo coi suoi guai?
Oh Gesù ascoltami, non voglio i tuoi miracoli
nè quel segno con la mano, voglio solo un pò di te.
Oh Gesù perdonami, un Santo non sarò
ma togli le mie spine e vedrai che ti amerò.
Ti ho cercato nel mio cuore, ma tu no;
nello scrigno di un'altare, forse lì ti troverò.
Oh Gesù aiutami, se lo puoi guariscimi
mi hanno detto, per amore, quante cose hai fatto tu.
Oh Gesù in cambio io, un voto ti farò
sussurrami il tuo nome e per te redimerò.
Ti ho cercato nella fede, ma tu no;
dentro ai versi di una lode, forse lì ti troverò.
Ti ho cercato nelle chiese, ma tu no;
sotto un cumulo di rose, forse lì ti troverò.
Oh Gesù aiutami, se lo puoi guariscimi
mi hanno detto, per amore, quante cose hai fatto tu.
Oh Gesù in cambio io, un voto ti farò
sussurrami il tuo nome e per te redimerò.
Non so se è un bene o un male ma adesso ve lo siete meritati eccovi No tu no,purtroppo non la interpreto io ma gli originali,unici,favolosi,irresistibili CUGINI DI CAMPAGNA!!!!!!
martedì 9 agosto 2011
Quando fa così...
In Paradiso ho già prenotato i posti per il suo concertone,lui, Renato Zero e Pierre Bachelet,sarà sulla spiaggia di San Benedetto,al tramonto.Io gli terrò il posto e quando il buon Dio arriverà,gli verserò del buon vino ,gli accenderò il sigaro e con commozione assisteremo allo spettacolo,io e il buon Dio,in silenzio.
lunedì 8 agosto 2011
Se questo è l'Avvenire,molto meglio lo "strapassato" remoto
Giuro non ce l'ho con il giornale dei vescovi ,da cui mi tengo a debita distanza comunque,ma preferisco il linguaggio cattolico,schietto e diretto del compianto don Natale:"convivono come i cani e i gatti" !
Leggevo oggi sul Tgcom della polemica riguardo all'editoriale di Avvenire di ieri che aveva per oggetto un evento sinistro lesbico tra un'italiana e un qualcosa di simile tedesca.Al volo la mia reazione è stata contro l'editoriale,poi vi spiego il perché,ma per precauzione ho voluto leggere l'originale scritto ed è stato molto peggio....La mia reazione immediata è stata come nel precedente post perché ci si "inalbera" per le conseguenze senza volersi mai far su le maniche per prevenirle,perché il catto buonismo prevede che non ci sia mai giudizio su niente e nessuno e quindi ognuno fa quello che crede con la benedizione di molte alte gerarchie.
Ma riga per riga motivo i mei dubbi.
1)Non intendiamo....né pronunciare verdetti di condanna o parole di assoluzione.Non compete a noi,e non ci interessa.
Mi domando se non compete al quotidiano della CEI e nemmeno interessa chi pubblicamente deve istruire il popolo dei cattolici italiani sulle vicende quotidiane,il Papa?I singoli Cardinali...lo Spirito Santo?
2)Si prosegue con tutte le accortezze del caso per non non sembrare cattivi,come se il problema fosse sembrare cattivi o meno e non dire la verità,piaccia o no.Si dice,sempre per evitare di urtare qualcuno,i teologi morali per una volta chiuderanno un occhio,a me sembra che a forza di chiudere un occhio ormai non ci si ricordi nemmeno più di averli gli occhi,sbaglierò io.
3)Il fine dell'editoriale è la denuncia della strumentalizzazione politica del gesto delle due appartenenti al vario genere umano e relative ipotetiche conseguenze,.L'editoriale del giornale dei vescovi non si permette di questionare sul merito dell'unione delle due e del loro "amore" ,il giornale ,presunto cattolico, si esime da giudizi sulla cattolicità degli eventi si limita alla valutazione politica.
Se il piano è politico allora ognuno può pensarla come vuole,sembra,quello che mi urta è che a forza di fare i protestanti, di destoricizzare il cristianesimo si è arrivati al punto che chiunque sarebbe d'accordo, anche Avvenire e quel milione in piazza San Pietro per Giovanni Paolo II, con le parole del papà dell'italiana:"Solo voi potete sapere quanto è stato duro, difficile ed anche doloroso arrivare a questo giorno di felicità. Ho oltre 80 anni e neanche per me è stato facile capire e accettare fino in fondo - ammette -. Già da domani tornerete ad affrontare l'intolleranza e in qualche caso addirittura l'odio per chi ha fatto una scelta di amore". Ma "né a me né ad altri dovete rendere conto, ma solo l'una all'altra. Perché il diritto di amarvi è scritto più in cielo che in terra. In paradiso i matrimoni non ci sono ma l'amore sì".
Leggevo oggi sul Tgcom della polemica riguardo all'editoriale di Avvenire di ieri che aveva per oggetto un evento sinistro lesbico tra un'italiana e un qualcosa di simile tedesca.Al volo la mia reazione è stata contro l'editoriale,poi vi spiego il perché,ma per precauzione ho voluto leggere l'originale scritto ed è stato molto peggio....La mia reazione immediata è stata come nel precedente post perché ci si "inalbera" per le conseguenze senza volersi mai far su le maniche per prevenirle,perché il catto buonismo prevede che non ci sia mai giudizio su niente e nessuno e quindi ognuno fa quello che crede con la benedizione di molte alte gerarchie.
Ma riga per riga motivo i mei dubbi.
1)Non intendiamo....né pronunciare verdetti di condanna o parole di assoluzione.Non compete a noi,e non ci interessa.
Mi domando se non compete al quotidiano della CEI e nemmeno interessa chi pubblicamente deve istruire il popolo dei cattolici italiani sulle vicende quotidiane,il Papa?I singoli Cardinali...lo Spirito Santo?
2)Si prosegue con tutte le accortezze del caso per non non sembrare cattivi,come se il problema fosse sembrare cattivi o meno e non dire la verità,piaccia o no.Si dice,sempre per evitare di urtare qualcuno,i teologi morali per una volta chiuderanno un occhio,a me sembra che a forza di chiudere un occhio ormai non ci si ricordi nemmeno più di averli gli occhi,sbaglierò io.
3)Il fine dell'editoriale è la denuncia della strumentalizzazione politica del gesto delle due appartenenti al vario genere umano e relative ipotetiche conseguenze,.L'editoriale del giornale dei vescovi non si permette di questionare sul merito dell'unione delle due e del loro "amore" ,il giornale ,presunto cattolico, si esime da giudizi sulla cattolicità degli eventi si limita alla valutazione politica.
Se il piano è politico allora ognuno può pensarla come vuole,sembra,quello che mi urta è che a forza di fare i protestanti, di destoricizzare il cristianesimo si è arrivati al punto che chiunque sarebbe d'accordo, anche Avvenire e quel milione in piazza San Pietro per Giovanni Paolo II, con le parole del papà dell'italiana:"Solo voi potete sapere quanto è stato duro, difficile ed anche doloroso arrivare a questo giorno di felicità. Ho oltre 80 anni e neanche per me è stato facile capire e accettare fino in fondo - ammette -. Già da domani tornerete ad affrontare l'intolleranza e in qualche caso addirittura l'odio per chi ha fatto una scelta di amore". Ma "né a me né ad altri dovete rendere conto, ma solo l'una all'altra. Perché il diritto di amarvi è scritto più in cielo che in terra. In paradiso i matrimoni non ci sono ma l'amore sì".
E chi non è d'accordo col papi è fascista non cattolico.Sarà il caso che faccia un giretto a Salò.
Dimenticavo peace and love!
Posso? Me lo permettete?Ma vaffa...
mercoledì 3 agosto 2011
e io sto con SKY..e la torre di Pisa sta bene dove sta.
Sembra aver relativamente preso piede la polemica relativa alla pubblicità di SKY,su FB già da parecchio monta la protesta e i migliori sono schierati,anche l'autorevole Bussola quotidiana ne ha scritto.La faccenda non mi ha mai scaldato e neppure ora lo fa,anche Avvenire il quotidiano dei vescovi è intervenuto,alla cosa si da quindi una parvenza di serietà e io mi schiero,a sorpresa, anche mia,con Sky.Sarò certamente ingenuo ,ma si chiede rispetto "a costo zero".Traduco:quanti cattolici indignati hanno fatto pressioni sull'emittente televisiva,magari chiudendo l'abbonamento,sarebbe interessante saperlo,credo nessuno o quasi,quindi? Quindi o nessuno è stato infastidito o si è talmente abituati a calare le braghe che non ci si fa più nemmeno caso.
Per quanto riguarda me personalmente poi mi sembra così "ridicola" la cattolicità di tanta gente dentro e fuori il Vaticano che prendersela con una agenzia che ,tutto sommato, piaccia o meno ,fa il suo mestiere mi sembra davvero fuori luogo.Faccio qualche esempio:ad un amico,che conosco personalmente è stato impedito durante una messa di ricevere l'Eucarestia in ginocchio e in bocca come lui chiedeva e come fa abitualmente da anni,lui ha fatto presente che è anche la modalità che indica Benedetto XVI e per tutta risposta s'è sentito dire che loro ,i sacerdoti,obbediscono al vescovo non al Papa.Barzelletta?No realtà. Sentivo due amici,"molto cattolicissimi",parlare tra loro ,uno diceva all'altro:quando prego con le braccia alzate dopo un pò sento le mani che tendono ad abbassarsi.L'altro prontamente gli ha risposto,serio:è il demonio che ti tira giù le braccia per non farti pregare.Io li ascoltavo e pensavo sono veramente scemi questi due,è una semplice questione di circolazione del sangue non c'entra il maligno. Si esultava e si esulta per la nomina di Scola alla successione del Tetta a Milano,c'era e c'è chi dice finalmente qualcuno che rimetterà ordine nella Chiesa ambrosiana,le sue origini cielline sono una garanzia di ortodossia dopo anni di progressisimo "cattolico".Origini per origini mi fido più di mons.Negri o Caffarra ,ma aldilà di questo mi chiedo,Scola arriva a Milano con un battaglione di SS o arriva solo o più o meno solo? Credo che l'ex patriarca di Venezia si troverà contro parecchia gente dentro e fuori la curia,gli ci vorranno anni per rimettere ordine sempre che glielo permettano.Non è ridicolo? Non è ridicolo che a Roma in tanti dal clero in giù fossero e siano dalla parte di Vendola,Bonino e simili,il nesso di questa gente col magistero della Chiesa? Magistero?Dimenticavo non serve più adesso tutti hanno lo spiritoso santo....A me tutte queste cose e altre sembrano offensive della religione cattolica,la pubblicità di Sky è solo una conseguenza di altre conseguenze...
Caso scioccante a Pisa:si vendono boxer con torre di Pisa fallica
.Scandalo!Il vicario diocesano e la diocesi turbati protestano,seguiti o anticipati dal sindaco.Sorvolo sulle motivazioni del sindaco,che non conosco,mi domando se tanta reazione della chiesa locale è dovuta al vilipendio del monumento cittadino, immagino centrale luogo di culto e non sia mai o ad una pretesa offesa del buongusto pubblico ,che ormai da parecchio è offeso costantemente da ben peggio.Mi domando a cos'è dovuto questo letargo,questa apnea
da cui periodicamente si fuoriesce.Il gay pride a Roma avrà offeso qualcuno?Anni di cattedra dei non credenti avranno offeso qualcuno?Decenni di abusi liturgici avranno offeso qualcuno?La disobbedienza al Papa della maggior parte dei vescovi e cardinali sul Motu Proprio e sulla distribuzione dell'Eucaristia e tanto altro prima e dopo avranno offeso qualcuno? Il massacro di cristiani nel mondo avrà offeso qualcuno?No ,flebili e isolate reazioni,ma la mutanda no è troppo.... i moralisti si risvegliano,ma va....
Per quanto riguarda me personalmente poi mi sembra così "ridicola" la cattolicità di tanta gente dentro e fuori il Vaticano che prendersela con una agenzia che ,tutto sommato, piaccia o meno ,fa il suo mestiere mi sembra davvero fuori luogo.Faccio qualche esempio:ad un amico,che conosco personalmente è stato impedito durante una messa di ricevere l'Eucarestia in ginocchio e in bocca come lui chiedeva e come fa abitualmente da anni,lui ha fatto presente che è anche la modalità che indica Benedetto XVI e per tutta risposta s'è sentito dire che loro ,i sacerdoti,obbediscono al vescovo non al Papa.Barzelletta?No realtà. Sentivo due amici,"molto cattolicissimi",parlare tra loro ,uno diceva all'altro:quando prego con le braccia alzate dopo un pò sento le mani che tendono ad abbassarsi.L'altro prontamente gli ha risposto,serio:è il demonio che ti tira giù le braccia per non farti pregare.Io li ascoltavo e pensavo sono veramente scemi questi due,è una semplice questione di circolazione del sangue non c'entra il maligno. Si esultava e si esulta per la nomina di Scola alla successione del Tetta a Milano,c'era e c'è chi dice finalmente qualcuno che rimetterà ordine nella Chiesa ambrosiana,le sue origini cielline sono una garanzia di ortodossia dopo anni di progressisimo "cattolico".Origini per origini mi fido più di mons.Negri o Caffarra ,ma aldilà di questo mi chiedo,Scola arriva a Milano con un battaglione di SS o arriva solo o più o meno solo? Credo che l'ex patriarca di Venezia si troverà contro parecchia gente dentro e fuori la curia,gli ci vorranno anni per rimettere ordine sempre che glielo permettano.Non è ridicolo? Non è ridicolo che a Roma in tanti dal clero in giù fossero e siano dalla parte di Vendola,Bonino e simili,il nesso di questa gente col magistero della Chiesa? Magistero?Dimenticavo non serve più adesso tutti hanno lo spiritoso santo....A me tutte queste cose e altre sembrano offensive della religione cattolica,la pubblicità di Sky è solo una conseguenza di altre conseguenze...
Caso scioccante a Pisa:si vendono boxer con torre di Pisa fallica
.Scandalo!Il vicario diocesano e la diocesi turbati protestano,seguiti o anticipati dal sindaco.Sorvolo sulle motivazioni del sindaco,che non conosco,mi domando se tanta reazione della chiesa locale è dovuta al vilipendio del monumento cittadino, immagino centrale luogo di culto e non sia mai o ad una pretesa offesa del buongusto pubblico ,che ormai da parecchio è offeso costantemente da ben peggio.Mi domando a cos'è dovuto questo letargo,questa apnea
da cui periodicamente si fuoriesce.Il gay pride a Roma avrà offeso qualcuno?Anni di cattedra dei non credenti avranno offeso qualcuno?Decenni di abusi liturgici avranno offeso qualcuno?La disobbedienza al Papa della maggior parte dei vescovi e cardinali sul Motu Proprio e sulla distribuzione dell'Eucaristia e tanto altro prima e dopo avranno offeso qualcuno? Il massacro di cristiani nel mondo avrà offeso qualcuno?No ,flebili e isolate reazioni,ma la mutanda no è troppo.... i moralisti si risvegliano,ma va....
martedì 2 agosto 2011
Medjugorje,messaggio del 02/08/2011
“Cari figli, oggi vi invito a rinascere nella preghiera ed a diventare con mio Figlio, attraverso lo Spirito Santo, un nuovo popolo. Un popolo che sa che se perde Dio ha perso se stesso. Un popolo che sa che, nonostante tutte le sofferenze e le prove, con Dio è sicuro e salvo. Vi invito a radunarvi nella famiglia di Dio ed a rafforzarvi con la forza del Padre. Come singoli, figli miei, non potete fermare il male che vuole regnare nel mondo e distruggerlo. Ma per mezzo della volontà di Dio tutti insieme con mio Figlio potete cambiare tutto e guarire il mondo. Vi invito a pregare con tutto il cuore per i vostri pastori, perché mio Figlio li ha scelti. Vi ringrazio.”
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