giovedì 8 settembre 2011

A ognuno la sua messa,viva la Chiesa democratica,viva Totò....

Pubblico un post di un blog discutibile a volte ma interessante,l'argomento è la liturgia.Il mio parere? Credo che ognuno debba avere la propria messa come ha le proprie scarpe,la propria pettinatura,la propria casa,quello che conta è il cuore,che ci si senta bene,in fondo la messa è una sedutona psicanalitica gratuita.Del resto per me Dio è in un modo,per te è in un altro,se ci fumiamo un bel cannone ,della pace mi raccomando,è in un'altro modo ancora e allora peace and love,vivi e lascia vivere.Certo sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Benedetto XVI ed il Magistero,ma dato che "non lo sappiamo" e nemmeno c'interessa... Scusate ma del resto la spaghettata di Totò non era una messa?Tutti attorno ad una tavola,condividevano una mensa,mangiavano con le mani e c'era pure il momento di festa.Certo allarma che il padrone di casa dica "io in questa casa non metterò più piede",ma forse nemmeno era troppo il benvenuto.La Chiesa è di tutti,la messa è di tutti....o mamaaaa.
(messa in minuscolo è scritto volutamente)



Perchè la liturgia di Benedetto XVI non è sbarcata al Congresso Eucaristico di Ancona?

Due partecipanti al XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona, un Sacerdote e un laico, ci hanno scritto delle loro considerazioni dopo aver assistito ieri alla Messa inaugurale presieduta dal Legato Pontificio Cardinale Giovanni Battista Re.
Anche noi avevamo seguito con molto interesse, ma con poca speranza, quella celebrazione trasmessa ieri dalla TV.
Ringraziamo per questi primi commenti “ a caldo” i due convegnisti e promettiamo agli amici, in Italia e all'estero, “FANS” dell’ impostazione liturgica del nostro amatissimo Papa Benedetto XVI, che continueremo a commentare con serena obiettività le altre Liturgie del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
Come gesto di carità propongo una piccola raccolta di fondi per dotare di una veste tale alcuni seminaristi. A differenza di quelli “più nobili” del Seminario Regionale, che ne sono provvisti, ci sono altri seminaristi che non la posseggono. Il nostro gruppo liturgico , che vanta un perenne stato di povertà e di autotassazione, ne ha 15 che potrebbe mettere a disposizione .
Sul Concerto di ieri sera del Maestro Giovanni Allevi con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, fortemente voluto dalla Regione Marche, avremo l’onore di postare un qualificato commento scritto per noi da un noto “musicista di chiesa”.
Ecco dunque i primi commenti sulla Santa Messa di ieri. Andrea Carradori



“Cari amici, per quanto riguarda le musiche (non sappiamo da chi sono state composte N.D.R.), dobbiamo fare la considerazione che , essendo tutte nuove composizioni, sono state cantate solo dai cantori. Cosa non grave se si fosse trattato di composizioni di spessore artistico : il Papa più volte ci ha insegnato che l’ascolto diventa preghiera attiva. Sentir tuttavia cantare : GIORNO DI CONCORDIA (termine molto usato dagli Illuministi dei secoli.XVIII-XIX che fecero erigere in territorio marchigiano diversi teatri con questo nome N.D.R.) IL SEME DEL CAMPO, PANE PER NOI SPEZZATO ecc ecc non ha provocato in me quella desiderata elevazione spirituale. La Liturgia di ieri è stata molto sciatta, forse l’elemento più vistoso è stato vedere diverse donne, anche se “ ministri straordinarie dell’eucaristia” sono state invitate a distribuire l’Eucaristia pur avendo a disposizione molti sacerdoti e tanti seminaristi.
Bisognava lanciare il messaggio che i fedeli non si aspettassero,in assenza del Papa, altre repliche delle belle celebrazioni come quelle di Venezia, di San Marino e di Madrid.
E’ stato come dire chiaramente ai fedeli : "Quando non c'è il Papa non vi aspettate le belle liturgie di Venezia, San Marino e Madrid !”

Alessandro, un giovane liceale che ha preso parte al GMG di Madrid, ci ha scritto :
“ Dopo la straordinaria esperienza della GMG di Madrid, in cui abbiamo avuto ancora una volta la conferma che sotto questo pontificato stanno riprendendo centralità alcuni elementi "tradizionali"come l'inginocchiarsi davanti al SS.mo Sacramento, i grandi silenzi, la scelta di brani musicali seri così come le recite collettive del Santo Rosario, la Chiesa italiana ha iniziato a vivere un nuovo maxi- raduno: il congresso eucaristico nazionale di Ancona. Soprattutto in un momento come questo, in cui c'è molta confusione su ciò che riguarda il mistero dell'Eucarestia, l'evento di questa settimana dovrebbe essere la giusta occasione per focalizzare l'attenzione su ciò che essa è veramente e su quanto riguarda la presenza reale di Cristo in essa. La perdita di fede sul mistero dell'Eucarestia è stata senza dubbio aiutata non tanto dalla modernizzazione della vita, quanto da un certo "lasciarsi secolarizzare" della Chiesa Cattolica, e questo è avvenuto in primo luogo con la liturgia, che è il culmine e la fonte della vita della Chiesa. Trovo perciò sconcertante il fatto che la Messa di apertura del XXV congresso eucaristico nazionale presieduta da un importante cardinale della curia romana abbia avuto la santa comunione distribuita da ministranti donne nonostante la massiccia presenza di consacrati.
Mi chiedo il perché di questa scelta. Non vorrei esagerare, ma ho avuto sinceramente l'impressione che sia stata fatta apposta...
Quando il Santo Padre starà in Ancona domenica prossima ci confermerà come sempre nella fede : attraverso i gesti liturgici più antichi e con la parola di carità e di verità”

Nell'impossibilità di postare anche una piccola parte delle e mail che mi sono pervenute ( tutti devotamente affezionati all'impostazione liturgica di Papa Benedetto XVI ) aggiungo quanto ha scritto di un giovane Professore del Nord Italia : "
" Da semplice fedele vorrei esprimere alcune considerazioni sull’importante messa di apertura del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
Al di là di molti particolari, suscettibili probabilmente di differenti valutazioni in base alle diverse sensibilità liturgiche, una cosa è emersa, a mio avviso, con chiarezza, sia nei particolari che nell’insieme della celebrazione: un’impressionante allontanamento dall’insegnamento e dall’esempio dato dal Santo Padre negli ultimi anni su come vadano vissute e celebrate le S. Messe in occasione di questi grandi raduni.
Sono rimasto sbalordito già nel constatare la nudità dell’altare: è vero che su di esso non devono esserci troppi oggetti e tantomeno orpelli estranei alla celebrazione; tuttavia esistono delle norme precise nel Messale, che non sarò io a dover ricordare. I candelieri sono facoltativi? Un Congresso che si definisce “Eucaristico” non dovrebbe essere attento a queste cose? Cosa ci vuole a mettere una croce al centro dell’altare? A meno che si voglia dire che non è necessaria… ma non so se togliendo di mezzo Gesù Cristo si vada tanto lontano…
Si vuole la semplicità? Bene. Nessuno ha detto di piazzare al centro dell’altare una croce alta due metri tempestata di pietre preziose… Ma un crocifisso proprio non lo si poteva trovare? La verità è senz’altro che non ci si è posti minimamente il problema, o, probabilmente, purtroppo, mi spiace dirlo, forse non lo si è voluto fare intenzionalmente.
Su altri aspetti, come la distribuzione della S. Eucaristia non in ginocchio e fatta “ministre straordinarie” quando non ne ricorrevano certamente le condizioni, i canti decisamente non all’altezza, l’assenza in pratica della lingua latina, ecc… valgono le medesime considerazioni.
Ebbene io dico questo: si vede chiaramente che il Papa non vuole imporre nulla: se avesse voluto avrebbe potuto imporre uno svolgimento diverso della celebrazione, perché ne ha facoltà e ne ha tutti i mezzi. Invece sta aspettando che qualcuno capisca. E’ troppo buono? Qualcuno dice anche questo. Io che non sono nessuno mi limito a guardare.
Certamente non è da ascrivere nessuna colpa al Card. Re, che sarà arrivato lì e avrà trovato le cose già pronte. Però non posso non pensare che, se solo avesse espresso il desiderio che fosse messa una croce al centro di quell’altare, la croce sarebbe magicamente comparsa nel giro di pochi minuti. Conterà ancora qualcosa il parere di un Cardinale.
Invece manca la voglia. Ma questa guerra sotterranea al Vicario di Cristo non produrrà i risultati sperati. Perché la restaurazione della liturgia è iniziata. Lentamente prende forma. E credo qualcuno dovrà vergognarsi Domenica prossima quando a celebrare sarà il S. Padre".

http://blog.messainlatino.it/2011/09/perche-la-liturgia-di-benedetto-xvi-non.html

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