venerdì 11 settembre 2009

11 settembre 2001 e i partigiani di Ttroia


2 Maggio 1945,sono passati 64anni,ma sembra ieri, ci sono ancora i partigiani,quelli rossi perchè gli altri li hanno fatti fuori prima e dopo la guerra,scusate non dovevo dirlo è politicamente scorretto ma credo che mi scapperà altre volte.Ogni anno c'è il giorno della "memoria":una parte della memoria.Trasmissioni sulla Shoah,sul nazismo,il comunismo...scusate mi è scappato.Viviamo fermi a sessantaquattro anni fa,ci si scazzotta ancora per sessantaquattro anni fa,come mai?Forse perchè tenere l'attenzione, fissa, lontano nel tempo permette, a chi è scaltro, di manovrare comodamente nel presente.Oggi è una data che a me non va nemmeno di ricordare,perchè è il solito bla bla retorico,a nessuno interessa nulla né delle torri gemelle,né delle circa tremila vittime.Ttroia del titolo è un riferimento al cavallo di Troia e alla mamma di tanti idioti che si sveglieranno,forse,quando sarà tardi e costringeranno gli altri a pagare comunque un prezzo altissimo alla loro imbecillità.Il rischio, ma è più di un rischio ormai, è che si commemori l'11 settembre,anche quasi tutti uniti,ma fate il piacere...,perchè è passato, mentre non ci sia e non ci sarà nessun giudizio sul presente.Ricordo il "compianto" card.Biffi (è vivo e sta bene grazie a Dio)compianto perchè s'è dimesso per limiti d'età cinque anni fa,disse al Meeting di Rimini, che se serviva manodopera estera era consigliabile che fosse proveniente da culture integrabili:sudamericani,filippini,gente dell'est,gente con, di fondo, la stessa cultura cristiana piuttosto che popolazioni islamiche o altro,che per loro natura tendono a fare mondo a se.Apriti cielo,gli è arrivato addosso di tutto,la sua affermazione era semplicemente ragionevole.Riporto adesso alcuni stralci di articoli recenti, che il buon Rino Camilleri,Massimo Introvigne e altri mi hanno dato la possibilità di leggere,il 2001 è lontano, guardiamo all'oggi che forse si è ancora in tempo.In questo caso il riferimento nel titolo è al famoso cavallo.

Immigrazionismo

giovedì 20 agosto 2009 alle ore 18.29
Quando una parola in sé neutra comincia a prendere la desinenza –ismo cominciano i guai. Il sociologo Massimo Introvigne, sul sito del Cesnur (luglio 2009) ha recensito un libro del giornalista americano (Financial Times) Christopher Caldwell: Reflections on the Revolution in Europe. Immigration, Islam, and the West (Penguin, Londra 2009). Val la pena di riprenderlo perché una volta tanto un giornalista straniero trascura “papi” Berlusconi e si occupa di cose serie. Cioè, del suicidio europeo per mano degli immigrazionisti di sinistra (preti compresi) e di destra (tra i quali Caldwell inserisce Gianfranco Fini). L’immigrazionismo di sinistra vuole che «per fare ammenda del passato coloniale» e del neo-imperialimo delle multinazionali «l’Europa debba tollerare dagli immigrati comportamenti che non sopporterebbe mai dai suoi cittadini». L’immigrazionista di destra invece richiede il rispetto della legge. Ma «un immigrato che non mette bombe nelle metropolitane, non brucia le automobili del quartiere e non picchia i poliziotti –ma nello stesso tempo vive e pensa secondo valori antitetici a quelli europei– è veramente una risorsa per l’Europa oppure rimane un problema?». Problema aggravato, per dirla tutta, dai musulmani. «La Gran Bretagna riceve mezzo milione di nuovi immigrati extra-comunitari ogni anno» e già vi operano un’ottantina di «corti islamiche» autorizzate a risolvere controversie tramite la sharìa. In Norvegia si è addirittura verificato un caso di integrazione alla rovescia: tutte le allieve di una scuola hanno messo il velo, convinte di essere più carine.... Problema nel problema sono i musulmani, difficilmente assimilabili: «nessuna civiltà nella storia è riuscita a fronteggiare senza esserne distrutta l’arrivo in così poco tempo di così tante persone portatrici di una cultura e di una religione sia radicalmente diverse sia forti». Per giunta, l’Europa «è talmente immersa nel relativismo da non avere affatto le idee chiare su quale cultura voglia difendere e proporre agli immigrati.

Danimarca

sabato 22 agosto 2009 alle ore 19.08
L’agenzia «Corrispondenza romana» del 25 luglio 2009 ha ripreso un interessante articolo comparso su «Euronews» di maggio. Riguarda il libro dello psicologo danese Nicolai Sennels: Tra i criminali musulmani, l’esperienza di uno psicologo a Copenaghen, uscito in febbraio. Sennels ha lavorato a lungo nel carcere di Copenaghen , nel quale il 70% dei detenuti è costituito da islamici. Lo psicologo è finito nei guai (se insisterà sulle sue posizioni verrà licenziato) perché in Danimarca si può dire solo che le cause dei problemi di integrazione sono la povertà, la polizia, i danesi e i politici, ma non che c’entrano la cultura e la responsabilità personale. Già, perché Sennels si è accorto che i musulmani interpretano la nostra mania del dialogo come una debolezza. E che è il comportamento antisociale a rendere poveri, non viceversa: «L’idea che il comportamento della gente sia determinato dalla quantità di denaro sul conto in banca è un punto di vista estremamente limitato». La Banca nazionale danese ha pubblicato un rapporto da cui emerge che un islamico costa allo Stato mediamente sui 300mila euro in aiuti sociali (sussidi alla disoccupazione, interpreti, classi speciali nelle scuole, poliziotti supplementari…). Con questo denaro, dice Sennels, «potremmo aiutarli a condurre una vita felice in un Paese musulmano, evitando loro di doversi integrare in una società che non comprendono e che, di conseguenza, non possono accettare». Tutto ciò, mutatis mutandis, può essere applicato tranquillamente anche al nostro, di Paese, che però di handicap ne ha due: il politically e il clerically correct. Da questo punto di vista sta meglio di tutti la Svizzera, dove ci sono pochissimi comunisti e pochissimi preti.
La strana sfida di Chavez: convertire gli indigeni venezuelani all’islam di Massimo Introvigne ("Libero", 9 settembre 2009)
....Arianna oggi però per Chavez si chiama Ahmadinejad. In America Latina, grazie al patrocinio di Chavez, l’Iran è sempre più presente. Con forniture di armi ai governi più ostili agli Stati Uniti, con accordi economici e ora anche con la propaganda religiosa. Lontano dai riflettori, Chavez ha chiuso una vasta area tribale del Venezuela abitata da indiani goajiros ai cattolici e ai protestanti e ci ha fatto entrare solo missionari musulmani sciiti addestrati dall’Iran. Le missioni, ben finanziate, funzionano – un’intera tribù, i Wayuu, si sarebbe convertita – e l’Iran può sventolare le prime fotografie di donne indios venezuelane velate come fossero a Teheran. I maschietti, invece, si fanno chiamare “Hezbollah Venezuela” e insieme al Corano mostrano il kalashnikov. Israele sospetta che alcuni di questi neo-convertiti siano dietro a un tentato attentato alla sua ambasciata a Caracas.

Torno io e chiudo:ACCOGLIENZA,tutti ,quasi tutti,si rincoglioniscono con questa parola ACCOGLIENZA,aaahhh!!!l'ho detta anch'io due volte,aaahhh!!! I miei figli vanno, con fatica nostra,ad una scuola privata,ci sono lotte assurde contro le scuole private,perchè sono dei ricchi,palle,perchè la stragrande maggioranza sono cattoliche.Ricordate l'anno scorso credo, la storia della scuola coranica a Milano,non so come sia finita,ma scommettiamo che hanno avuto la loro scuola,trovata dal comune,pagata con le nostre tasse,dubito coi loro soldi e a cui nessuno si permette di dire niente e parificata magari?Proviamo a farlo con una scuola cattolica?
A Roma ,se non sbaglio c'è la moschea più grande d'E..,anzi d'europa,proviamo a fare una chiesa,una chiesetta,una porzione della Porziuncola di san Francesco alla mecca?Quante moschee ci sono in tutta Italia e centri cul-turali islamici,e quante chiese ci sono in tutto il medio oriente,per chiese s'intende accessibili liberamente..Viale Jenner è diventato un problema per il comune e la provincia di Milano,bisogna trovargli uno spazio adatto dove pregare,non è che si possono risolvere il problema tornandosene a casa o trovandosi un luogo adatto e pagandoselo come facciamo tutti,non manca molto che si facciano un partito e ci impongano la sharia,burqua e roba simile.Io chiedo a chi mi sta leggendo,ma voi in casa vostra accogliete la gente come capita,o solo se è possibile e a certe condizioni,in bagno vanno prima loro?Nel letto dormite voi e i vostri figli o la vostra famiglia dorme nella vasca perchè c'è l'accolto o gli accolti,ma quanti ne accogliete poi?A cena mangia l'ospite e se avanza mangiate voi e per quanto va avanti sta storia?
E l'ACCOGLIENZA(l'ho detta tre volte,aaahhh!!!!)in casa vostra la concordate?Perchè se io a casa mia accolgo la biondona non so se a mia moglie sta bene e se mia moglie accoglie il 25enne palestrato vado in crisi io,se poi biondona e palestrato sono un pò invadenti o proprio a casa loro va a finire che qualcuno deve uscire,non sia che debba uscire io o mia moglie.........chi ha orecchie per intendere intenda,tra un pò in tenda.
Qualche settimana fa avrei voluto andare con la famiglia qualche giorno in Trentino da amici splendidi che fanno accoglienza e di cui ho una stima immensa,ho chiamato e mi hanno detto che non avevano posto,che posso andare da loro "quando voglio" ma che non avevano posto in quei giorni.Si dovrà dire che non sono accoglienti o che si accoglie quando si può e a certe condizioni,potevano dirmi di si e metterci a dormire in cantina pur di accoglierci,ma a me sembra più giusto come hanno fatto loro,non c'è posto,sarà per un'altra volta.Amici come prima,più di prima.Fosse stata emergenza ci avrebbero accolti,ma non è sempre emergenza.
Dimenticavo,"buon" 11 settembre,mah...!
Allego un link utile per capire come si attacca,distorcendo la realtà, la Chiesa usando le sue stesse parole,occhio cattolici,occhi e orecchie aperti.http://www.we-are-church.org/it/attual/NSC_Biffi.htm ...riguardo ai fratelli musulmani mi torna in mente la mamma a cui mi riferisco nel titolo.
p.s.

Massimo rispetto per chi ha combattuto per liberare l'Italia,molto meno per chi l'ha fatto per altri scopi.


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