lunedì 5 settembre 2011

Intervista a don Gabriele Amorth - 12


Domanda:
Una donna ha frequentato un mago; aveva grandi dolori e sperava che il mago la guarisse, invece i dolori aumentavano. Finalmente ha incontrato un sacerdote che le ha detto di rompere i rapporti con quel mago. Ma i dolori le restano
ancora. Cosa deve fare?

Don Amorth:
I dolori fanno presto a venire quando si frequentano certi ambienti, maghi, cartomanti, sedute spiritiche, sette sataniche: il male fa presto a venire. Dopo che ci si è convertiti può accadere che le soferenze perdurino. Per quanto tempo? Lo sa il Signore!
Ma questo ci dà l'occasione di riparare, ci dà l'occasione di offrire sacrifci di riparazione,
perché il male va riparato, gli errori vanno corretti. Anche nelle cose umane si vede come
il male fa presto a venire e impiega tempo ad andar via. Un esempio banale: tu prendi
una bottiglia, ti sfugge di mano, va in mille pezzi quanto tempo ci ha messo per
rompersi? Un secondo! Se tu vuoi rimettere insieme i cocci quanto tempo ci vuole? Per
riparare il male ci vuole del tempo. Perché? Perché il Signore vuole che noi ofriamo a Lui
preghiere di riparazione per migliorare la nostra vita spirituale.

Domanda:
Conosco una persona che ha le stigmate. Come posso capire se questi
fenomeni vengono da Dio o dal demonio? Posso continuare a frequentare questa
persona?

Don Amorth: Oggi si sente parlare di tante persone che hanno le stigmate. La persona più
nota è forse quell'Elia che sta a Calvi, ne scrivono tanto i giornali. Una volta è venuto a
trovarmi, gli ho parlato solo mezz'ora, ne ho avuto buona impressione. Il vangelo ci dà la
regola madre: dai frutti si riconosce la pianta. Se i frutti sono buoni la pianta è buona,
quindi se si tratta di una persona veramente umile, di preghiera, disinteressata, che cerca
il nascondimento, è già un buon segno. Se poi con le sue preghiere ottiene frutti di
guarigione, di liberazione, di conversione, cioè frutti buoni, vuol dire che la pianta è
buona. In caso contrario la pianta dimostra di essere cattiva e allora vuol dire che si tratta
di falsità.

Domanda:
Una signora chiede: a maggio di quest'anno sono andata per la prima
volta a Medjugorje. Durante le varie funzioni a cui ho partecipato, in particolare
durante la Santa Messa, ho avuto continui fastidi alla testa con la sensazione di
svenire. I sintomi sono continuati in forma più leggera a Roma durante la Messa
della domenica. In passato ho praticato il Reiki, una disciplina orientale per sette
anni, e qualche volta ho avuto esperienza di cartomanzia. Le chiedo se le due cose
possono essere attinenti ai miei fastidi in modo da evitare ogni dubbio. Mi
piacerebbe avere una sua opinione, soprattutto le chiedo cosa fare al fne di
migliorare la mia crescita spirituale.

Don Amorth:
State attenti! Adesso c'è la mania di interessarsi a dottrine orientali fondate
sul principio della reincarnazione. Si acquistano in questo modo dei mali che poi restano.
Uno pratica lo yoga dicendo “è uno sport, mi distende i muscoli, i nervi, mi rasserena” e
non sa invece che è la porta d'ingresso per l'induismo. Quindi c'è da stare attenti a queste
cose perché poi quando il male è entrato in noi anche se ci convertiamo e
l'abbandoniamo, le conseguenze molte volte restano a lungo. E non meravigliamoci se le
conseguenze molte volte si manifestano soprattutto a contatto con il sacro. Certe
persone hanno mal di testa o altri disturbi quando vanno in chiesa, quando pregano,
quando si accostano al sacro. Perché? C'è indubbiamente l'azione del demonio che cerca
di allontanarci dalla preghiera, dai sacramenti, dalla Messa, dalla Chiesa, ma c'è anche
una permissione da parte di Dio afnché noi ofriamo al Signore sacrifci di lode, sacrifci
di sofferenze. Pensate a Gesù Crocifsso, che per la nostra salvezza ha offerto a Dio tutto
se stesso: il suo sangue, le sue piaghe, la sua morte in croce così tremenda…. Allora,
ecco che anche noi possiamo offrire queste soferenze in unione con quelle per le quali
Gesù si è oferto al Padre.

Domanda:
Una donna di Torino si lamenta perché il Cardinale ha tolto a tutti gli
esorcisti la facoltà di esorcizzare. Ora si sente completamente abbandonata e dice:
non è forse un diritto quello di essere curati?

Don Amorth:
Sono due domande molto forti. Prima domanda: il Cardinale di Torino ha
tolto di colpo a tutti gli esorcisti torinesi la facoltà di esorcizzare. Non critico il Cardinale
che ha altri progetti, vedremo quello che realizzerà, dico solo quello che avrei fatto io al
suo posto. Se io fossi vescovo, manderei quei sacerdoti che ritengo degni di stima e
adatti a diventare esorcisti, presso altri esorcisti già pratici da tempo, come per esempio
don Carlo e don Quaglia, esorcisti di Torino. Qui a Roma già da due anni l'Università
Pontifcia “Regina Apostolorum”, ha organizzato dei corsi per esorcisti o per aspiranti
esorcisti: è una cosa buona, però la vera scuola è quella di partecipare agli esorcismi e di
abituarsi a farli insieme ad un esorcista ricco di esperienza. Io sono tanto grato al
Cardinal Poletti che mi ha nominato esorcista come aiuto di Padre Candido, santo
sacerdote, per quasi quarant'anni esorcista alla Scala Santa. Ho avuto la grazia per sei
anni di stare alla sua scuola. Non critico quello che ha fatto il Cardinale, affari suoi, ne
risponderà di fronte a Dio. Molto importante la seconda domanda: non ha diritto uno che
ne ha bisogno di trovare nella sua diocesi chi l'aiuta? Ci sono dei canoni nel Diritto
Canonico che sono molto precisi. Uno che ritiene di aver bisogno di esorcisti ha diritto di
rivolgersi al suo Vescovo. Questo può far esaminare il caso e magari concludere che non
c'è bisogno di esorcismi. A volte alcune persone credono di avere un male malefico e
invece hanno bisogno di cure psichiatriche. Se invece il Vescovo trascura, manda via,
sbatte la porta in faccia alla persona, questa persona ha il diritto di mandargli una lettera
scritta, e se riceve risposta ha diritto di mandare la lettera che ha inviato al vescovo,
magari insieme con la risposta ricevuta, alla Congregazione del Culto, ed ha anche il
diritto di mandarla al Santo Padre. E' un diritto di tutti i fedeli ricevere le cure spirituali di
cui hanno bisogno. Purtroppo queste cose Vescovi e preti non le sanno. Una volta mi è
capitato in televisione di trovarmi di fronte ad una coppia di sposi; lei felice perché dopo
10 anni fnalmente era stata liberata da un esorcista di Pordenone, dottore esorcista
amico mio carissimo Monsignor Sunto, però le parole che mi impressionarono furono
quelle del marito. “Ci sono voluti 10 anni (qui in Italia!) di ricerca presso Vescovi per
trovarne uno che nominasse un esorcista che liberasse mia moglie dalla presenza del
demonio. Questa è purtroppo la situazione in cui ci troviamo al giorno d'oggi. Ci sono
intere nazioni, Germania, Austria, Spagna, Portogallo dove non esistono esorcisti, e
persone mi scrivono dicendo che vorrebbero venire a Roma, pensando che con un
esorcismo si torni a casa guariti. Per liberare una persona dalla presenza del demonio il
più delle volte occorrono anni di esorcismi e allora io li spingo, non essendoci esorcisti
nelle loro città, ad andare nei gruppi di Rinnovamento dove si fanno preghiere di
guarigione o liberazione o di andare presso quei sacerdoti che fanno preghiere di
liberazione e guarigione, preghiere che non hanno bisogno di nessuna autorizzazione
vescovile perché c'è l'autorizzazione di Gesù Cristo; Marco 16-17: “Coloro che credono in
me nel mio nome cacceranno i demoni”. Anche ognuno di voi, uomini, donne, giovani,
adulti, vecchi, purché abbia veramente fede in Gesù Cristo può nel Suo nome cacciare i
demoni. Abbiamo l'esempio di tanti santi, come Santa Caterina da Siena, che non era
sacerdote, non era esorcista, ma cacciava i demoni. In questi casi sono preghiere private,
mentre invece l'esorcismo è la preghiera pubblica, sacramentale, in cui il sacerdote agisce
in nome della Chiesa. E' importante che le persone che avvicinano l'esorcista vadano
sapendo di avvicinare un uomo che agisce in nome della Chiesa, non uno che ha delle
facoltà particolari, dei poteri.
Testimonianza: Concludiamo con la testimonianza di una
ragazza che è stata liberata da un malefcio. Afferma che la sua conversione è iniziata da
quando le è stata regalata la medaglia miracolosa; da allora ha cominciato a pregare ed
ha abbandonato la vita di peccato. Ora è più serena e felice.
Don Amorth: E' una bella
testimonianza! La Medaglia Miracolosa ha prodotto dei prodigi veramente straordinari,
ecco perché è stata difusa in milioni e milioni di copie. E' stata la Vergine a chiedere a
Santa Caterina Labourè nel 1830 di farla coniare così come la vediamo. E' un grande
messaggio, non è un amuleto, non è un portafortuna! Se noi portiamo con vera fede gli
oggetti sacri ( medaglie, immagine sacre, ecc.), essi ci proteggono ed ottengono
veramente prodigi di guarigione e di conversione come nella testimonianza che ci è stata
riferita. Grazie. Sia Lodato Gesù Cristo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quando ho conosciuto il mio attuale compagno si stava separando dalla moglie . Non appena essa è venuta a sapere della mia esistenza ha dato per scontato che fossi io la causa della loro rottura . Siamo sicuri che ci abbia mandato delle maledizioni anche perché i suoi nonni praticano questo tipo di magia nera ... da quando stiamo insieme (più di 2 anni) ci viene tutto storto , a differenza della nostra vita precedente a questo fatto. Cosa possiamo fare ? Ci dia un consiglio ... siamo disperati ! La ringrazio !!!