mercoledì 7 marzo 2012

Magdi ,con lui o col cieco buonismo


Pubblico ,col permesso dell'autore, il seguente articolo di un eroe contemporaneo.
di Magdi Cristiano Allam - 27 febbraio 2012

Con la presente chiedo ai Prefetti di Milano e di Roma, alla Curia Ambrosiana e alla Segreteria di Stato del Vaticano,l’autorizzazione a organizzare due manifestazioni pubbliche in Piazza Duomo e in Piazza San Pietro per far conoscere agli italiani la verità sul Corano e su Maometto.
Considero un errore dare alle fiamme il testo considerato sacro dai musulmani e tacere sulla vita del fondatore dell’islam, così come provo orrore per le stragi che ne conseguono. Ebbene proprio perché sono consapevole che vi è un rapporto di causa ed effetto tra ciò che è prescritto nel Corano e l’esempio dato da Maometto e tra la predicazione d’odio, l’incitazione alla violenza e la perpetrazione di efferati crimini da parte dei musulmani, ho deciso che è un dovere civico e una missione morale affermare la verità. Basta con il rogo del Corano e le vignette su Maometto! Il Corano non va bruciato ma letto in pubblico in modo chiaro e senza alcun commento! Maometto nonva deriso esasperandone i tratti ma rappresentato oggettivamente così come viene descritto dai suoi biografi ufficiali!

Anticipo al prefetto di Milano e alla Curia ambrosiana che in Piazza Duomo leggerò anche i seguenti versetti del Corano che ordinano ai musulmani di uccidere gli ebrei e i cristiani a meno che non si convertano e non si sottomettano all’islam: «Combattete coloro che non credono in Dio e nell’Ultimo Giorno, che non vietano ciò che Dio e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la Gente del Libro (ebrei e cristiani, nd r), che non scelgono la religione della verità, finché non paghino il tributo uno per uno, umiliati. Dicono gli ebrei: “Esdra è figlio di Dio” e i cristiani dicono: “Il Messia è figlio di Dio”. Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di coloro che prima di loro furono infedeli. Dio li distrugga! Essi sono fuorviati » (IX, 29-30).

«E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli fra capo e collo, colpiteli sulle falangi! E ciò avvenne perché si erano separati da Dio e dal Suo Messaggero”. Dio è severo nel castigo con chi si separa da Lui e dal Suo Messaggero! Assaggiate questo! I miscredenti avranno il castigo del fuoco! O credenti, quando incontrate gli infedeli in ordine di battaglia, non volgete loro le spalle. Chi quel giorno volgerà loro le spalle- eccetto il caso di stratagemma per meglio combattere o per raggiungere un altro gruppo- incorrerà nell’ira di Dio e il suo rifugio sarà l’inferno. Quale triste rifugio! Non voi li avete uccisi. Dio li ha uccisi» (VIII, 12-17).

«O credenti, non sceglietevi per alleati ebrei e cristiani, sono alleati gli uni degli altri, e chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Dio non ama il popolo degli ingiusti» (V, 51).

Ugualmente anticipo al prefetto di Roma e alla segreteria di Stato del Vaticano che nella manifestazione pubblica a Piazza San Pietro leggerò anche questi passaggi tratti dalla Sira, la raccolta dei detti e dei fatti attribuiti a Maometto: «Il Profeta - le preghiere e la pace di Allah siano con Lui - dichiarò: “L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti imusulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno:O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me- vieni e uccidilo; ma l’albero di Gharqad non lo dirà, perché è l’albero degli ebrei» (citato da al-Bukhari e da Muslim).

Dopo la battaglia del Fossato nel 627, Maometto attaccò l’ultima tribù ebraica rimasta a Medina, i Banu Quraizah. Dopo un assedio di 25 giorni, si arresero. Alla fine tra i 600 e i 700 maschi furono uccisi, mentre le donne e i bambini furono fatti schiavi. Sul fatto che fu Maometto a decapitare gli ebrei, la Sira di Ibn Ishaq narra: «Poi (i Banu Quraiza) si arresero e l’inviato li rinchiuse a Medina nel quartiere della figlia di Harith, una donna dei Banu Najjar.
Poi l’Inviato uscì nel mercato di Medina e vi scavò dei fossati. Poi li mandò a prendere e li decapitò in quei fossati. (...)Erano 600 o 700 in tutto, anche se alcuni parlano di 800 o 900. Mentre venivano portati a gruppi dall’Inviato chiedevano a Kaab che cosa ne sarebbe stato di loro. Rispose: “Non lo avete capito? Non vedete che lui continua a chiamare e nessuno torna indietro? Per Dio è morte!” Questo continuò fino a che non ebbe finito con tutti loro».

Attendo fiducioso la risposta del prefetto di Milano e della Curia ambrosiana, del prefetto di Roma e della segreteria di Stato del Vaticano. Assicuro loro che mi limiterò a leggere correttamente quanto è scritto nel Corano e nella Sira di Maometto. Siamo uno Stato libero dove è un diritto e un dovere degli italiani conoscere la verità. Null’altro che la verità. O non lo siamo più? Lo sapremo dalle loro risposte.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dio è amore, noi siamo amati, noi siamo liberi per amare.
Nessun cieco buonismo, esiste solo l'amore, nessuna condanna del peccatore, ma solo del peccato.

Paolo ha detto...

Già sentito...se il tutto si fermasse qua l'Europa sarebbe ancora nazista o comunista,Giovanni Paolo II non avrebbe chiesto l'intervento delle truppe ONU nell'ex Jugoslavia...Leggere il Catechismo nei punti che riguardano la legittima difesa,al momento,nella valle di lacrime,che è altra cosa dal paradiso terrestre,il cancro si cura ancora con terapie d'urto adeguate e possibilmente precoci,non ho notizie di guarigioni a base di camomilla,ma posso sbagliarmi.Grazie.