venerdì 24 aprile 2009

Se sono ateo/a come credere in ciò che non tocco o non vedo?



Alla trasmissione andata in onda su RAIDUE il venerdì 21 marzo su Nuovi Orizzonti mi ha stupito l'espressione dell'opinionista dichiaratasi atea Emanuela Falcetti:
"Sapete che sono atea, qui mi parlano di Dio ed è come parlare ad un cieco che non vede o ad un sordo che non sente, ma se Cristo esiste, se c'è, allora sono certa è in questa atmosfera di famiglia che avverto qui tra noi".

Si tratta della più alta proclamazione di fede possibile. Paragonabile a quella del centurione nel Vangelo di Marco che esclama: "Questi veramente è il Figlio di Dio!"

Infatti Pascal asserisce che "ci sono ragioni che la ragione non ha e queste sono le ragioni del cuore". E' in questo ordine di idee che si può incontrare Cristo nella fede! L'amore tra una madre e un figlio non è quantificabile, calcolabile, misurabile...non c'è un "amo-metro", non esiste! Eppure è più reale di qualcosa che si tocca. E così per gli affetti, per le relazioni, per il concetto stesso di universo dichiarato scientificamente infinito ma indimostrabile empiricamente.

Dio, contemporanemante trascendente (perchè Creatore, totalmete-Altro) e immanente (perchè presente in tutto ciò che ha creato) ha scelto di rivelarsi agli uomini sempre in maniera mediata... non cercando facili rifugi nella cartomanzia, ma chiedendo il difficile viaggio nel proprio cuore per trovarLo. Ha scelto anche nell'Incarnazione di "nascondersi" nella carne di un bimbo, dove di fede ce ne voleva tanta per riconoscerlo... Così continua oggi ad esser difficilmente riconoscibile in tutte le presenze reali che Lui stesso ci ha indicato nel Vangelo:

..."ogni volta che farete una di queste cose ad un vostro fratello più piccolo l'avrete fatto a me", per cui è nell'umanità e in particolare lo possiamo incontrare amando l'uomo bisognoso di accoglienza, visita, ascolto, cibo, acqua, vestiti...

..."dove due o più sono uniti nel mio nome Io sono là in mezzo a loro", dunque nell'unità nel suo nome, nella preghiera, nel camminare insieme...

..."e il Verbo si fece carne e venne a porre la sua dimora in mezzo a noi"...Lui, il Verbo, la Parola...sempre presente nel Vangelo stesso, proclamato ma soprattutto vissuto.

..."Chi ascolta voi ascolta Me" dice agli Apostoli, per cui anche nella Chiesa, Suo Corpo Mistico e nel tesoro da Lei custodito, il "deposito della fede" (Sacra Scrittura, Tradizione, Magistero).

..."questo è il mio Corpo...il mio Sangue..." pertanto nell'Eucarestia per eccellenza, poi in tutti i Sacramenti.

Lo so che non è facile, ma come i sensi fisici ci donano di interloquire con la realtà circostante, così dovremo sviluppare i sensi spirituali per dialogare con la realtà sovrannaturale, che sono tra loro profondamente intrecciate. Il cuore, in ebraico leb, per un Gesù nella sua etimologia significava contemporaneamente cuore, ragione, mente, ovvero il luogo delle proprie scelte. Spesso invece noi siamo scissi tra cuore e mente, assolutizzando l'uno o l'altro e arrivando all'assurdo di avere "grandi scienziati" proclamatesi atei che poi vanno dal mago per compensare il bisogno connaturale di Dio iscritto nel loro cuore...o trovando altre vie di compensazione, perchè alla fine siamo tutti chiamati alla vita del Cielo già su questa tera!

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