Torno e torno a modo mio,da qualche tempo (un paio d'anni probabilmente),per le impreviste strade che lo Spirito Santo mi propone,ho incontrato un gruppo di amici appassionati alla Messa tridentina e grazie a loro ho imparato ad apprezzarne la bellezza e l'ordine. A dire il vero ero da parecchio in fuga da celebrazioni con chitarrine sanremesi, con testi discutibili,omelie improntate, ad essere buoni,all'improvvisazione il più soggettiva e moderna possibile.Non sopportavo più libere interpretazioni e assemblee autocelebranti. Ho trovato la pace e "l'esaltazione dei sensi" nella Messa che è un culto a Dio,non al pubblico presente,dove è chiaro ,pur non conoscendo il latino,cosa si sta facendo e dove il senso del sacro è manifesto.Non sempre però mi è possibile iniziare la Domenica in modo poco doloroso,quindi mi rifugio dove ritengo di poter liturgicamente soffrire il meno possibile.Domenica scorsa ero in una chiesa che è sede di un convento di monache di clausura,si potrebbe quindi dare per scontato,che ci si entri con ,forse, un minimo di consapevolezza in più rispetto al solito.Voi state aspettando il culone e' ? Eccolo che arriva,per molti aspetti stimo Vittorio Feltri (direttore di Libero),quindi mi scandalizzo poco e so apprezzare nelle loro varie sfumature le bellezze del creato.Come lui anch'io ritengo che un bel culo e non solo "fa sangue",ma forse non è il posto adatto
esibirlo una chiesa ed una Santa Messa. Sorvolo ,ma se volete,privatamente possiamo anche riprendere l'argomento, su dimensioni e proporzioni del lato b della signora (da cui "culone"), che non molto dopo l'inizio della celebrazione è entrata in perfetta tenuta da corsa con calzamaglia attillatissima,fin troppo ( ma se volete ne discutiamo in privato),scarpe da ginnastica,cuffia e gilet imbottito,con fare sornione e quatta quatta (otta?)dagli ultimi banchi è arrivata fino ai primi,mi verrebbe da dire ..."a miracol mostrare",ma vi assicuro che la citazione sarebbe assolutamente impropria .Molto probabilmente l'anima bella doveva andare ad allenarsi appena terminata la funzione e ,per ottimizzare i tempi ,ha pensato bene di unire le due cose,Messa in tenuta da corsa. Mi chiedo ma se fossimo stati in estate ed avesse dovuto andare a prendere il sole ? Spero di potervi aggiornare, al riguardo, tra qualche mese,spero non lo so.
L'episodio mi ha reso più evidenti alcune differenze,superficiali forse, tra i due tipi di riti liturgici o meglio alcune conseguenze derivanti dalle differenze nelle due celebrazioni.Nel rito antico è chiaro che la chiesa è il tempio di Dio,non è la casa dell'assemblea,è chiaro che il culto è dato a Dio,non serve a blandire l'assemblea,scenografia e sceneggiatura non sono ideate per ,tentativamente, "coinvolgere" gli spettatori.Il protagonista non è "il personaggio" del sacerdote,simpatico o meno,barbaradursiano o meno,il protagonista è Colui che accade sull'altare durante la consacrazione,il sacerdote non è personaggio ,è "semplice" intermediario tra la preghiera dei fedeli e l'Altissimo,non deve ammaliare gli astanti ma confermarli.
Una delle conseguenze è che nel rito antico nessuno si sente libero di fare come crede,ma c'è un ordine evidente e motivato che è naturale rispettare,nessuno si presenterebbe,culone o meno in tenuta da calcetto o se proprio accadesse per inderogabili motivi ,l'interessato si sentirebbe a disagio come un ladro.Nel nuovo rito essendo tutto "democraticizzato",relativizzato e modernizzato,ognuno fa come crede ,fare una cosa o l'altra è uguale,comportarsi in un modo o nell'altro è uguale.Arrivare in anticipo od in ritardo è uguale,il protagonista sono io e di conseguenza faccio come posso e/o come voglio e quasi quasi mi si deve ringraziare della partecipazione.Tutto ciò a conferma che come diceva Plutarco ( uno che per la fisiognomica doveva somigliare straordinariamente a Pluto ma infinitamente più bravo con l'arco):"...entrate signori, entrate, che più gente entra e più bestie si vedono".
p.s
So perfettamente che il punto non è il sederone o il panzone ne' il vestito ma il cuore con cui si fanno le cose ed il cuore lo giudica solo in buon Dio,ma se il cuore è rettamente educato ne consegue, quasi inevitabilmente,che anche il resto trovi un suo ordine.
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