domenica 30 novembre 2008
lunedì 24 novembre 2008
sabato 22 novembre 2008
LITURGIA?!?!??!!
Ci vorrà del tempo ma ,se Dio vuole, forse un giorno,se ne avremo il tempo, la Messa,non sarà una quasi palla con qualche momento di luce,a seconda di chi celebra(non si discute il valore intrinseco della Messa),ma la liturgia sarà come i preparativi degli sposi prima del matrimonio,quando è bello addobbare la chiesa,scegliere i canti le letture,il vestito..perchè si capisce che si prepara un momento storico,decisivo.....come l'Eucarestia!
TESTORI-TESTORI-TESTORI
21Nov 08
Messa, il Papa vuol spostare lo scambio della pace
Benedetto XVI vuole «una diversa collocazione del segno della pace durante la messa». Lo ha annunciato il Prefetto della Congregazione per il culto divino, il cardinale Francis Arinze in un’intervista all’Osservatore Romano. «Spesso - ha spiegato il cardinale nigeriano, che domenica festeggia i 50 anni di sacerdozio e sta per lasciare il dicastero - non si comprende in pieno il significato di questo gesto. Si pensa che sia un’occasione per stringere la mano agli amici. Invece è un modo per dire a chi ci sta vicino che la pace di Cristo, presente realmente sull’altare, è anche con tutti gli uomini». «Per creare un clima più raccolto mentre ci si prepara alla comunione, si è pensato - ha rivealato Arinze - di trasferire lo scambio della pace all’offertorio. Il Papa ha chiesto una consultazione di tutto l’episcopato. Poi deciderà». Lo scambio della pace anticipato è tipico del messale ambrosiano. Nell’intervista Arinze ha parlato anche di altre piccole modifiche liturgiche già decise dal Papa in quanto scaturite dal Sinodo dei vescovi sull’Eucaristia celebrato nel 2005. In particolare, ha detto, «in aggiunta all’Ite, missa est, per esempio, il sacerdote oggi ha a disposizione altre formule, per far capire meglio ai fedeli che tutti noi siamo chiamati a vivere ciò che abbiamo celebrato, in modo più dinamico, più missionario. Benedetto XVI, dopo una serie di studi da noi condotti, senza abolire l’Ite, missa est, ha approvato tre alternative: Ite ad Evangelium Domini annuntiandum; Ite in pace glorificando vita vestra Dominum; Ite in pace».
Messe show, facciamo un catalogo?
Leggendo alcuni dei vostri commenti ai post dedicati al Motu proprio di Benedetto XVI che liberalizza il messale antico, mi è tornato in mente un vecchio progetto, per il quale vorrei chiedere il vostro aiuto. Mi piacerebbe “censire” in qualche modo, con dovizia di documentazione (e un pizzico di ironia) gli abusi liturgici che vengono compiuti nelle nostre chiese. Una panoramica dettagliata - potrebbe essere un libro - credo aiuterebbe a capire perché ci sono persone che riscoprono l’antica liturgia. Allego una foto, che riprende un illusionista intento a fare un gioco (la sospensione della partner) quale “offertorio” durante una messa. Vi va di aiutarmi?
TESTORI-TESTORI-TESTORI
21Nov 08
Messa, il Papa vuol spostare lo scambio della pace
Benedetto XVI vuole «una diversa collocazione del segno della pace durante la messa». Lo ha annunciato il Prefetto della Congregazione per il culto divino, il cardinale Francis Arinze in un’intervista all’Osservatore Romano. «Spesso - ha spiegato il cardinale nigeriano, che domenica festeggia i 50 anni di sacerdozio e sta per lasciare il dicastero - non si comprende in pieno il significato di questo gesto. Si pensa che sia un’occasione per stringere la mano agli amici. Invece è un modo per dire a chi ci sta vicino che la pace di Cristo, presente realmente sull’altare, è anche con tutti gli uomini». «Per creare un clima più raccolto mentre ci si prepara alla comunione, si è pensato - ha rivealato Arinze - di trasferire lo scambio della pace all’offertorio. Il Papa ha chiesto una consultazione di tutto l’episcopato. Poi deciderà». Lo scambio della pace anticipato è tipico del messale ambrosiano. Nell’intervista Arinze ha parlato anche di altre piccole modifiche liturgiche già decise dal Papa in quanto scaturite dal Sinodo dei vescovi sull’Eucaristia celebrato nel 2005. In particolare, ha detto, «in aggiunta all’Ite, missa est, per esempio, il sacerdote oggi ha a disposizione altre formule, per far capire meglio ai fedeli che tutti noi siamo chiamati a vivere ciò che abbiamo celebrato, in modo più dinamico, più missionario. Benedetto XVI, dopo una serie di studi da noi condotti, senza abolire l’Ite, missa est, ha approvato tre alternative: Ite ad Evangelium Domini annuntiandum; Ite in pace glorificando vita vestra Dominum; Ite in pace».
Messe show, facciamo un catalogo?
Leggendo alcuni dei vostri commenti ai post dedicati al Motu proprio di Benedetto XVI che liberalizza il messale antico, mi è tornato in mente un vecchio progetto, per il quale vorrei chiedere il vostro aiuto. Mi piacerebbe “censire” in qualche modo, con dovizia di documentazione (e un pizzico di ironia) gli abusi liturgici che vengono compiuti nelle nostre chiese. Una panoramica dettagliata - potrebbe essere un libro - credo aiuterebbe a capire perché ci sono persone che riscoprono l’antica liturgia. Allego una foto, che riprende un illusionista intento a fare un gioco (la sospensione della partner) quale “offertorio” durante una messa. Vi va di aiutarmi?
giovedì 20 novembre 2008
CASO ELUANA-Carità o violenza?
«Capire le ragioni della fatica è la suprema cosa nella vita,
perché l’obiezione più grande alla vita è la morte e l’obiezione più grande
al vivere è la fatica del vivere; l’obiezione più grande alla gioia sono
i sacrifici… Il sacrificio più grande è la morte» (don Giussani).
Che società è quella che chiama la vita “un inferno” e la morte “una liberazione”?
Dov’è il punto di origine di una ragione impazzita, capace di ribaltare bene e male
e, quindi, incapace di dare alle cose il loro vero nome?
L’annunciata sospensione dell’alimentazione di Eluana è un omicidio. La cosa è
tanto più grave in quanto impedisce l’esercizio della carità, perché c’è chi si è preso
cura di lei e continuerebbe a farlo.
Nella lunga storia della medicina il suo sviluppo è diventato più fecondo quando,
in epoca cristiana, è cominciata l’assistenza proprio agli “inguaribili”, che prima venivano
espulsi dalla comunità degli uomini “sani”, lasciati morire fuori dalle mura
della città o eliminati. Chi se ne fosse occupato avrebbe messo a rischio la propria
vita. Per questo chi cominciò a prendersi cura degli inguaribili lo fece per una ragione
che era più potente della vita stessa: una passione per il destino dell’altro
uomo, per il suo valore infinito perché immagine di Dio creatore.
Così il caso Eluana ci mette davanti alla prima evidenza che emerge nella nostra
vita: non ci facciamo da soli. Siamo voluti da un Altro. Siamo strappati al nulla da
Qualcuno che ci ama e che ha detto: «Persino i capelli del vostro capo sono contati».
Rifiutare questa evidenza vuol dire, prima o poi, rifiutare la realtà. Persino quando
questa realtà ha il volto delle persone che amiamo.
Ecco perché arrivare fino a riconoscere Chi ci sta donando la presenza di Eluana
non è un’aggiunta “spirituale” per chi ha fede. È una necessità per tutti coloro che,
avendo la ragione, cercano un significato. Senza questo riconoscimento diventa impossibile
abbracciare Eluana e vivere il sacrificio di accompagnarla; anzi, diventa
possibile ucciderla e scambiare questo gesto, in buona fede, per amore.
Il cristianesimo è nato precisamente come passione per l’uomo: Dio si è fatto
uomo per rispondere all’esigenza drammatica - che ognuno avverte, credente o no
- di un significato per vivere e per morire; Cristo ha avuto pietà del nostro niente
fino a dare la vita per affermare il valore infinito di ciascuno di noi, qualunque sia
la nostra condizione.
Abbiamo bisogno di Lui, per essere noi stessi. E abbiamo bisogno di essere educati
a riconoscerLo, per vivere.
Comunione e Liberazione
Novembre 2008.
perché l’obiezione più grande alla vita è la morte e l’obiezione più grande
al vivere è la fatica del vivere; l’obiezione più grande alla gioia sono
i sacrifici… Il sacrificio più grande è la morte» (don Giussani).
Che società è quella che chiama la vita “un inferno” e la morte “una liberazione”?
Dov’è il punto di origine di una ragione impazzita, capace di ribaltare bene e male
e, quindi, incapace di dare alle cose il loro vero nome?
L’annunciata sospensione dell’alimentazione di Eluana è un omicidio. La cosa è
tanto più grave in quanto impedisce l’esercizio della carità, perché c’è chi si è preso
cura di lei e continuerebbe a farlo.
Nella lunga storia della medicina il suo sviluppo è diventato più fecondo quando,
in epoca cristiana, è cominciata l’assistenza proprio agli “inguaribili”, che prima venivano
espulsi dalla comunità degli uomini “sani”, lasciati morire fuori dalle mura
della città o eliminati. Chi se ne fosse occupato avrebbe messo a rischio la propria
vita. Per questo chi cominciò a prendersi cura degli inguaribili lo fece per una ragione
che era più potente della vita stessa: una passione per il destino dell’altro
uomo, per il suo valore infinito perché immagine di Dio creatore.
Così il caso Eluana ci mette davanti alla prima evidenza che emerge nella nostra
vita: non ci facciamo da soli. Siamo voluti da un Altro. Siamo strappati al nulla da
Qualcuno che ci ama e che ha detto: «Persino i capelli del vostro capo sono contati».
Rifiutare questa evidenza vuol dire, prima o poi, rifiutare la realtà. Persino quando
questa realtà ha il volto delle persone che amiamo.
Ecco perché arrivare fino a riconoscere Chi ci sta donando la presenza di Eluana
non è un’aggiunta “spirituale” per chi ha fede. È una necessità per tutti coloro che,
avendo la ragione, cercano un significato. Senza questo riconoscimento diventa impossibile
abbracciare Eluana e vivere il sacrificio di accompagnarla; anzi, diventa
possibile ucciderla e scambiare questo gesto, in buona fede, per amore.
Il cristianesimo è nato precisamente come passione per l’uomo: Dio si è fatto
uomo per rispondere all’esigenza drammatica - che ognuno avverte, credente o no
- di un significato per vivere e per morire; Cristo ha avuto pietà del nostro niente
fino a dare la vita per affermare il valore infinito di ciascuno di noi, qualunque sia
la nostra condizione.
Abbiamo bisogno di Lui, per essere noi stessi. E abbiamo bisogno di essere educati
a riconoscerLo, per vivere.
Comunione e Liberazione
Novembre 2008.
venerdì 14 novembre 2008
Il Blog di Andrea Tornielli » Blog Archive » La vita di Eluana
14Nov 08
La vita di Eluana
Cari amici, ieri la Corte di Cassazione, respingendo il ricorso della Procura di Milano, ha sancito per sentenza che una donna di 37 anni, Eluana Englaro, in stato vegetativo da anni dopo un grave incidente, deve morire. Non verranno sospese delle cure: Eluana non è attaccata a un respiratore o ad altri macchinari necessari per la sua sopravvivenza. Semplicemente si smetterà di fornirle l’acqua e gli alimenti che le permettono di vivere. La mattina Eluana apre gli occhi e la sera li chiude, respira da sola e borbotta. Ora sono i giudici a stabilire ciò che la scienza non è in grado di fare, definendo “irreversibile” il suo stato e autorizzando il padre Beppino Englaro a interrompere idratazione e alimentazione, per farla morire com’era accaduto a Terri Schiavo negli Stati Uniti. Bisogna avere rispetto e manifestare vicinanza umana al dramma della famiglia di Eluana. Così come bisogna essere vicini alle duemila famiglie che si trovano nella stessa condizione e pur avendo le loro vite sconvolte continuano a lottare e a soffrire rimanendo vicine ai loro cari che sopravvivono in stato vegetativo. Ma non si può tacere il fatto, a mio avviso gravissimo, che questa delicata e fondamentale materia sia oggi affidata ai giudici e alle loro sentenze, giudici diventati padroni della vita e della morte delle persone. Alimentare e dissetare non può essere considerato “accanimento terapeutico”. E’ giusto che il Parlamento intervenga, con una legge ampiamente condivis, come ha affermato ieri il vescovo Fisichella e la presidenza della Cei (questo è l’articolo che ho scritto oggi in proposito). Una legge che possa evitare il Far West e l’introduzione dell’eutanasia e della pena di morte a colpi di sentenze. Vi invito a leggere l’editoriale del direttore Mario Giordano che compare sulla prima pagina del Giornale di oggi.
La vita di Eluana
Cari amici, ieri la Corte di Cassazione, respingendo il ricorso della Procura di Milano, ha sancito per sentenza che una donna di 37 anni, Eluana Englaro, in stato vegetativo da anni dopo un grave incidente, deve morire. Non verranno sospese delle cure: Eluana non è attaccata a un respiratore o ad altri macchinari necessari per la sua sopravvivenza. Semplicemente si smetterà di fornirle l’acqua e gli alimenti che le permettono di vivere. La mattina Eluana apre gli occhi e la sera li chiude, respira da sola e borbotta. Ora sono i giudici a stabilire ciò che la scienza non è in grado di fare, definendo “irreversibile” il suo stato e autorizzando il padre Beppino Englaro a interrompere idratazione e alimentazione, per farla morire com’era accaduto a Terri Schiavo negli Stati Uniti. Bisogna avere rispetto e manifestare vicinanza umana al dramma della famiglia di Eluana. Così come bisogna essere vicini alle duemila famiglie che si trovano nella stessa condizione e pur avendo le loro vite sconvolte continuano a lottare e a soffrire rimanendo vicine ai loro cari che sopravvivono in stato vegetativo. Ma non si può tacere il fatto, a mio avviso gravissimo, che questa delicata e fondamentale materia sia oggi affidata ai giudici e alle loro sentenze, giudici diventati padroni della vita e della morte delle persone. Alimentare e dissetare non può essere considerato “accanimento terapeutico”. E’ giusto che il Parlamento intervenga, con una legge ampiamente condivis, come ha affermato ieri il vescovo Fisichella e la presidenza della Cei (questo è l’articolo che ho scritto oggi in proposito). Una legge che possa evitare il Far West e l’introduzione dell’eutanasia e della pena di morte a colpi di sentenze. Vi invito a leggere l’editoriale del direttore Mario Giordano che compare sulla prima pagina del Giornale di oggi.
giovedì 13 novembre 2008
MAESTRI:di Renato Farina
FARINA:Quale metodo pubblico per una ripresa della presa cristiana sulle cose?Ora c'è il Meeting per esempio...
GIUSSANI:La preoccupazione più grande per noi dev'essere questa:che con semplicità di parole l'esperienza del Mistero torni tra la folla tra la gente-gente.Essere nel groviglio umano l'unico punto d'intelligenza.Essere lì come chi dica a ciascuno,qualunque cosa stia facendo o dicendo o scrivendo:"Tu cosa c'entri con questo?".Occorre uno slancio generativo in cui convogliare amici e nemici,chiamarli a incontri,persino riunioni dove però al centro non ci sia l'incontro o la riunione,ma l'uomo,armati di una consapevolezza di che cosa grande e unica sia il Mistero.Dio come mistero di carità,è l'unica lettera che vorrei scrivere,a quelli di CL,a tutti.
FARINA:Qual'è il sintomo della mancanza dell'esperienza cristiana?
GIUSSANI:La fede non opera più il salto culturale,non dice niente al sangue che bolle.Siamo gli unici-noi cristiani-che possiamo investire culturalmente nella folla,non parlo delle élites,ma proprio nella folla spersa,quella che accende la televisione,quella che va a scuola e trova professoresse cui non importa niente degli allievi.Qualcosa deve riaccadere,altrimenti...Nei dodici anni di seminario non si parlava che di questo,la fede che investe tutto:Carducci,Leopardi e Pascoli.Se uno ha fatto anche solo un poco esperienza del mistero di Cristo,la crescita personale sarà un processo nella carità,percui non può non entusiasmarsi di Leopardi,di Dante,di Pascoli,di qualsiasi espressione dove ci sia l'uomo:perché non si può adorare una presenza-Dio!-senza che si soffra per un'assenza ,che tu vuoi colmare,hai la febbre per questo.
FARINA:(Mi rivela che passa buona parte del tempo a "leggere il breviario".)Che cosa ritrova nel breviario di questi tempi?
GIUSSANI:C'è una esaltazione della Madonna,è la carnalità del cristianesimo.Essa esprime pienamente la pedagogia di Cristo nel rivelarsi.Si oppone anche oggi alla negazione di tutto,a quel nichilismo che caratterizza il mondo postliberale,così indifeso dinanzi all'avanzata islamica.La Madonna è il Mistero.
FARINA:Mistero,usa proprio tanto questa parola ed essa oggi è tradotta in immagini tenebrose e vagamente esoteriche.
GIUSSANI:Il Mistero non è la tenebra ma ciò che ci è dato sperimentare dell'Essere.La Madonna toglie qualsiasi equivoco,nella sua semplicità e carnalità.Come fa il Mistero a rivelarsi come Mistero?La Madonna!Ella è il punto culminante della dialettica religiosa e filosofica.Se il destino considera se stesso come Mistero,l'aspetto umano che ci fa dire che è misterioso diventa coscienza della Madonna.Perchè il primo rilievo possibile all'uomo nel Mistero,il primo rilievo fisico e spirituale del fatto del Mistero è la Madonna.La caratteristica del Mistero è che è comprensibile tra i poveri ignoranti.Così l'opera dello Spirito,Creatore dell'universo,è la Madonna.Non lo dico per devozionalismo,ma perché è oggettivamente così.Lo Spirito si rende sperimentabile come Carità nella Madonna.Vorrei fare un articolo sulla Madonna,qualunque cosa che Ella tocca diventa umana e insieme la colloca nel Mistero.Che la Madonna sia il primo segno di questa Presenza di Dio da scandalo.Ma soltanto chi capisce questo può interessarsi davvero del divino.Scoprire come nella Beata Vergine si sia incarnato Dio,fa sì che tutto diventi parte di questa scoperta:la prima pagina del giornale,il numero dei capelli di chi ami.
FARINA:Le persone che passano per più intelligenti,proprio qui trovano uno scoglio e non capiscono.Dicono:residuo pagano.In buona fede non accettano.
GIUSSANI:Invece lo capiscono le loro madri!Ma loro si rifiutano di accettare la pienezza di quel che scrisse Dante,"Vergine madre,figlia del tuo figlio".C'è le libertà,capisci?E questo mi fa scoppiare di contentezza.Non mi spaventa il mio limite,è la dimostrazione più fantastica dell'esistenza di Dio,che si palesa in negativo,come mia mancanza.
FARINA:E' ora di andare.Mi guarda e mi dice:"A voi giornalisti chiedo la consapevolezza di essere alla radice della conversione del mondo.Provate ad essere i portentosi provocatori della vita comune degli uomini".
dettato da:Riccardo Storti.
domenica 9 novembre 2008
I miei fratelloni di Nuovi Orizzonti (alcuni) e il mio Ricky
Ieri sera sono stato,con mio figlio Ricky di quasi 9 anni, a Viadana dai miei fratelli maggiori Mirko,Alessandra,il mio Davide personale,Danielino,Eros,Paolo,...giuro che quando li ho visti, durante la Messa,nel mio cuore c'è stata un'esplosione di "GGGioia"come dite voi romani o giù di lì,loro sono "casa mia".Taglio per sintesi,alle 23 col cuore felice per averli rivisti e grato per la loro testimonianza,sono tornato a Cremona dove c'era La luce nella notte,la seconda.Ho portato a nanna Ricky e sono andato nella chiesa, dov'era esposto il Santissimo,non avevo attese partecolari,non sapevo nemmeno cosa fosse LLNN,per "precauzione mi sono preso sù un paio di libri e il rosario,sapevo che c'erano dei miei amici e sono andato per loro.Sono stato colpito dalla bellezza della c/Chiesa,da come l'avevano "decorata" non so se è il termine giusto,le luci,l'accompagnamento vocale e musicale,e "chissenefrega",la Bellezza maggiore,Commovente(non sentimentale),erano i ragazzi che venivano accompagnati in chiesa ,che s'inginocchiavano davanti al Santissimo,molti si confessavano,don Luca avrà certamente toccato il cuore di molti di loro,e poi si fermavano a pregare.I libri erano fuori luogo,non sono nemmeno riuscito a dire il rosario,era il mio cuore che pregava,la bellezza che mi circondava era preghiera,io dovevo solo stare e guardare e far memoria.Non so descriverti il mio stupore per una cosa così semplice e incredibile,ragazzi che di notte girano per le vie del centro, cercando altri ragazzi in un sabato sera qualunque, a cui annunciare che il buon Dio li cerca e li aspetta in chiesa.Ho visto cosa vuol dire "..venite con me e vi farò pescatori di uomini".La bellezza che i miei occhi e il mio cuore hanno vista e stata così grande che questa mattina mi sono svegliato(tardi)ancora commosso,quasi,ma anche senza quasi,con le lacrime agli occhi,riconoscente verso Anna,Davide,don Luca,Chiaretta e tutti i ragazzi,Sentinelle del mattino o "semplicemente" "chiamati" ,che hanno reso possibile lo straordinario spettacolo di Misericordia di ieri sera.
Dimenticavo,al meglio non c'è mai fine,io sono arrivato in chiesa a mezzanotte e me ne sono andato alle 02.00,il nostro Vescovo era lì, nei primi banchi, prima che io arrivassi e se n'è andato poco prima di me.Era con noi in mezzo a noi come uno di noi,io sono poco diocesano ma anche questa è,per me ,una cosa mai vista.Grato.
mercoledì 5 novembre 2008
CAPITANO mio CAPITANO
da:"Maestri" di Renato Farina.
Dice il Vangelo di Gesù:"Parlava con autorità".Autorità viene dal latino augeo.Far crescere.In che cosa?In umanità.Diventare più uomini.Perchè essere pienamente uomini è il massimo della vita,è la felicità.Siamo fatti per l'Infinito.Il suo cristianesimo(parla di don Giussani)non aveva nulla della rinuncia.Il cristianesimo è il centuplo quaggiù.Non è rinuncia al desiderio,ma lo tende fino a pretendere l'impossibile.
Una volta lo chiamarono a un corso per giovani sacerdoti.Gli domandarono quale qualità volesse più forte in loro."Essere più uomini"rispose.E' stato un educatore.Nel senso etimologico:e-duco,porto fuori,introduco nella realtà.Chiamava i ragazzi,con la testa prigioniera della mentalità comune serva del potere,a essere tanti Spartaco,pronti a spezzare le catene che,invece delle caviglie,a loro legavano e legano le teste.Perchè risplendesse la loro faccia interiore,"il senso religioso".L'essere religiosi non è una caratteristica di quei tipi o quelle tizie che hanno una forte predisposizione per il fumo delle candele.E' una dimensione di chiunque prenda sul serio se stesso e la vita.Ce l'hanno anche gli atei se sono seri:è la domanda di significato punto e basta.Per il Gius il cristianesimo non è una morale o una dottrina,in fondo nemmeno una religione,ma è "una cosa dell'altro mondo che entra nel mondo"
Non rinnegare mai gli ideali della tua gioventù.Ti assicuro che la giovinezza è tutta nell'infinità di desideri.Ti assicuro che Lui ci dona la possibilità di realizzarli:e che la nostra giovinezza non cessa mai:in liceo mi dicevano:"fuoco di adolescenza":come mai ora mi è cresciuto?
Dice il Vangelo di Gesù:"Parlava con autorità".Autorità viene dal latino augeo.Far crescere.In che cosa?In umanità.Diventare più uomini.Perchè essere pienamente uomini è il massimo della vita,è la felicità.Siamo fatti per l'Infinito.Il suo cristianesimo(parla di don Giussani)non aveva nulla della rinuncia.Il cristianesimo è il centuplo quaggiù.Non è rinuncia al desiderio,ma lo tende fino a pretendere l'impossibile.
Una volta lo chiamarono a un corso per giovani sacerdoti.Gli domandarono quale qualità volesse più forte in loro."Essere più uomini"rispose.E' stato un educatore.Nel senso etimologico:e-duco,porto fuori,introduco nella realtà.Chiamava i ragazzi,con la testa prigioniera della mentalità comune serva del potere,a essere tanti Spartaco,pronti a spezzare le catene che,invece delle caviglie,a loro legavano e legano le teste.Perchè risplendesse la loro faccia interiore,"il senso religioso".L'essere religiosi non è una caratteristica di quei tipi o quelle tizie che hanno una forte predisposizione per il fumo delle candele.E' una dimensione di chiunque prenda sul serio se stesso e la vita.Ce l'hanno anche gli atei se sono seri:è la domanda di significato punto e basta.Per il Gius il cristianesimo non è una morale o una dottrina,in fondo nemmeno una religione,ma è "una cosa dell'altro mondo che entra nel mondo"
Non rinnegare mai gli ideali della tua gioventù.Ti assicuro che la giovinezza è tutta nell'infinità di desideri.Ti assicuro che Lui ci dona la possibilità di realizzarli:e che la nostra giovinezza non cessa mai:in liceo mi dicevano:"fuoco di adolescenza":come mai ora mi è cresciuto?
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martedì 4 novembre 2008
Halloween festa celtica del quarto sabba, quello satanico
Prima di partecipare alla festa di Halloween, è bene sapere che cosa si festeggia. Il 31 ottobre è una data importante nella cultura celtica e nel satanismo. E' la data del quarto sabba, detto 'delle streghe', quello in cui si celebra la 'sconfitta' del sole, l'arrivo del freddo, l'infertilità della natura, la morte, gli spiriti della notte e della distruzione. Abbiamo davvero voglia di festeggiare tutto questo? La festa di Halloween ci introduce, con un approccio giocoso, alla mentalità macabra e occultista. Siamo sicuri, che sia un bene accompagnare i nostri figli ad accettare acriticamente questo spirito e rendersene partecipi? Simonetta Castellano
I primi tre sabba degli antichi riti occultisti celebrano il tempo delle stagioni “benefiche”: il risveglio primaverile della terra, il tempo estivo della semina, il tempo autunnale del raccolto della messe. Il quarto sabba, invece, celebra la morte e la disgregazione di tutto quanto ha esistenza. E proprio su questo sabba, che è stata strutturata la festa anglosassone di Halloween, nella notte che precede il giorno di Ognissanti. Halloween significa appunto 'vigilia del giorno di Ognissanti' (“All Hallowed Eve”).
Prima che sorga il giorno di tutti i santi, dunque, - cioè quel giorno che annuncia il tempo in cui l'umanità potrà vivere eternamente nella luce e nella gioia - gli occultisti e satanisti hanno posto la loro celebrazione della vittoria del buio, del freddo e della morte.
La loro mentalità, infatti, li porta a disprezzare la vita, il sole, la luce a tal punto, che soltanto il pensiero che possa esserci nel futuro dell'umanità una eternità di luce e di felicità è per loro un tormento, che li spinge a desiderare di poter cancellare questa eventualità. Per poter affermare, invece, che ciò che è bello, e da festeggiare come una liberazione, è proprio la morte, lo spegnersi finalmente di tutto.
E, quindi, anche gli spiriti del caos e della distruzione sono da vedersi come amabili; e le forze naturali e soprannaturali dell'annientamento e del male, come streghe e demoni, vanno festeggiati come amici. Ma anche teschi e fantasmi, che segnano quel punto in cui la vita si dissolve, dobbiamo vederli come simpatiche compagnie, che devono poter inondare il nostro ambiente. Per aprirci finalmente alla distruzione, al caos e all'annientamento.
“I contenuti di Hallowen sono strettamente connessi alla stregoneria e al satanismo. Gli adepti del satanismo e della magia riconoscono nel 31 dicembre uno dei giorni più importanti dell’anno: la vigilia di un nuovo anno per la stregoneria. A causa delle sue radici e della sua essenza occulta Halloween apre una porta all’influsso occulto nella vita delle persone. L’enfasi di Hallowen è sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, la stregoneria, la violenza, i demoni. E i bambini sono particolarmente influenzabili in questo campo. Molti simboli sono chiarissimi su diversi prodotti anche alimentari, in questo periodo: svastiche, diavoli.”1
“Si tratta di una manifestazione collettiva, che celebra il macabro e fa dello spiritismo il suo centro ispiratore". (Sir, Vescovi italiani, 2005)
E' il nostro pensiero, che edifica l'ambiente, in cui viviamo. Le cose, che scegliamo di accettare e di amare, orientano la nostra vita, tracciano davanti a noi la nostra strada e, piano piano materializzano attorno a noi il nostro destino.
E gli occultisti desiderano vedere in azione attorno a sé gli spiriti e le forze dell'annientamento, che li liberino dal peso di una esistenza, che per loro è solo vuoto e sofferenza, senza senso.
Gli occultisti non vogliono pensare, che possa esistere un Essere di luce, infinitamente buono, che ci prepara una vita felice e senza fine. Per loro la vita è solo una condanna alla morte, e allora desiderano che questa morte arrivi il prima possibile. E amano pensare a quello spirito dedito al caos, alla distruzione e alla morte, come ad un amico, che li può aiutare a sollevare il buio definitivo sul mondo.
Da questa mentalità depressa e nichilista, nasce la cultura e la personalità occultista, che cerca nel buio e nella morte la soluzione alla sofferenza e cerca l'alleanza con le forze sataniche nel tentativo di dominare la natura e il prossimo.
Nella Bibbia, al libro della Sapienza, si trova scritto: “Invocano su di sé la morte con gesti e con parole, ritenendola amica si consumano per essa e con essa concludono alleanza. Dicono fra loro sragionando: «La nostra vita è breve e triste; non c'è rimedio, quando l'uomo muore, e non si conosce nessuno che liberi dagli inferi. Siamo nati per caso e dopo saremo come se non fossimo stati.”
L'esperienza profonda del mondo, che si condensa nella Sacra Scrittura, conosce questo carattere umano. Così, come nel Vangelo si trova scritto, che Gesù liberava dai demoni e risanava tutti quelli, che stavano sotto il potere degli spiriti maligni. Gesù è paragonato dai credenti al sole della storia. E' come l'astro luminare, che dà luce, calore, principio ordinatore e, perciò, la vita all'intero cosmo.
I credenti in Cristo hanno per questo una grande considerazione della vita, della luce e dell'amore, come forza in grado di riempire perfino la sofferenza e il vuoto e di dare senso all'esistenza. Per questo i credenti non amano la festa della morte e del buio, degli spiriti del caos e dell'annientamento. Credono, che alla fine sarà sempre la forza del sole a vincere e a portarci in quel giorno senza tramonto, descritto dalle scritture della Bibbia, in cui ognuno brillerà come una stella, nella felicità eterna.
Da genitori e insegnanti abbiamo la responsabilità di scegliere cosa è bene per la formazione dei nostri ragazzi. Evitiamo di fargli apprendere storie e giochi, che guardano alla morte, come ad una soluzione e alla malignità con simpatia. Evitiamo di partecipare a mode e rituali di massa, che evocano come buone, o divertenti, le forze del male.
Non dimentichiamo, che le disastrose conseguenze dell'assuefazione all'occulto e alla magia non sono immediate, ma si manifestano a distanza di anni con depressioni, crisi e violenze.
L’uomo è uno spirito incarnato, che integra in sé tre piani, o corpi vitali: anima, corpo e spirito. Non dovremmo mai dimenticarlo.
Scrive Roberto de Mattei: “Angeli e demoni non sono raffigurazioni fantastiche, ma esseri reali, che svolgono un ruolo cruciale nella storia. Non si può comprendere quanto accade attorno a noi, ignorando la loro esistenza e la loro azione.”
“Per difendersi dal demonio le forze umane non bastano. Occorre la vita soprannaturale, che fluisce da Gesù Cristo, Grazia incarnata, attraverso i Sacramenti della Chiesa e la mediazione degli Angeli e dei Santi. Ma il ruolo privilegiato nella nostra vita spirituale e nella difesa dal demonio spetta alla Madonna, a cui il Signore ha assegnato il compito di schiacciare il capo di Satana (Gen. 3, 15) e di portare i disegni divini nella storia al loro perfetto compimento.”
“La ragione ci dice che l’uomo non è un’escrescenza di materia, prodotta dalla caotica evoluzione del mondo, ma un essere intelligente e libero, creato da una Causa prima che assegna un fine e una ragione a ogni sua creatura. La ragione ci aiuta anche a comprendere come tra Dio, Atto puro, Spirito assoluto, e l’uomo, composto di anima spirituale e di corpo materiale, esistono creature intermedie, spiriti privi di corpo e di materia, cause seconde nell’universo. Queste creature sono gli angeli, creati da Dio all’origine del mondo e posti di fronte ad una scelta irreversibile, che avrebbe deciso del loro destino.”
“All’alba della creazione, gli spiriti angelici conobbero perfettamente, con un solo sguardo, la loro purissima natura e videro in maniera istantanea la loro intima dipendenza da Dio, unico e Sommo Bene. La maggior parte degli Angeli, adorò Dio e il Cristo futuro, ma un angelo, Lucifero, si ribellò e con lui «la terza parte delle stelle del cielo».” (Apoc. 12, 14).
“Vi è un profondo mistero in quest’evento che apre la storia dell’universo e una tragica domanda da allora continua a riecheggiare nel tempo: «Come sei caduto dal cielo, o Lucifero, tu che nascevi all’aurora?» (Is. 14, 12). È la stessa Scrittura a suggerirci le ragioni del peccato angelico quando dice: «il tuo cuore s’inorgoglì della tua bellezza e nella tua bellezza hai perduto la sapienza».” (Ez. 28, 17)
“Nell’universo di luce del Paradiso si spalancò un orrendo pozzo di tenebre. L’abisso risucchiò gli angeli ribelli. Il movimento ascensionale che spingeva gli angeli verso Dio si trasformò in un vortice irresistibile, che li precipitò per sempre.” (Roberto de Mattei, Lei ti schiaccerà il capo, in Radici Cristiane n.36 - Luglio 2008)
Prima di accettare ciò che viene proposto, o imposto, come moda dai mass-media, dalla pubblicità ossessiva e dal commercio consumistico, chiediamoci cosa vogliamo scegliere di insegnare ai nostri figli. Ce ne saranno grati.
di Simonetta Castellano
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INFORMAZIONI 2
Halloween è un fatto di cultura, è una forma di colonizzazione economica del nostro paese. Intanto «Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza» (Osea 4,6).
1. Il significato – Halloween è la forma contratta dell’espressione inglese “All Hallows’Eve day”, che letteralmente significa 'vigilia d’ognissanti'.
2. La ricorrenza – Halloween è una ricorrenza magica (di fatto, la magia è l'arte di esercitare potere, in modo occulto, nei confronti di qualcuno). Il mondo dell’occulto così definisce il 31 ottobre: “è il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico”, “è la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana”.
Mentre, la Bibbia avverte: «Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro» (Isaia 5,20).
3. La leggenda – L’antica leggenda irlandese racconta che Jack, un fabbro malvagio, avaro e perverso, una notte d’ognissanti, dopo l’ennesima bevuta, viene colto da un attacco mortale di cirrosi epatica. In quel momento, il diavolo, venendo a reclamare la sua anima, si ritrova addirittura raggirato da Jack ed è costretto ad esaudire alcuni desideri del fabbro, fino a quello di lasciarlo in vita e di rinunciare alla sua anima. Jack, grazie alla sua grande cattiveria supera persino il diavolo ed evita, in quella circostanza, la morte e l'inferno. La sua malattia, però, avanza e dopo un anno Jack muore. Non avendo accesso in Paradiso, Jack non trova posto nemmeno all’inferno, a causa del patto con il diavolo, che gli aveva chiuso le porte. A modo di rito, che rappresenta la sua condizione, il poveraccio intaglia una grossa rapa, mettendovi all’interno brace fiammante e con essa come lanterna, Jack, da fantasma, torna esule nel mondo dei vivi.
4. La tradizione - Gli irlandesi, colpiti dalla carestia, immigrarono in America verso il 1850. Approdati nel nuovo mondo, trovarono un’enormità di zucche che, a differenza delle piccole rape indigene, erano sufficientemente grandi da essere intagliare. Così, le zucche sostituirono le rape e divennero le Jack o’ lantern, utilizzate la notte d’ognissanti, nel tentativo di tenere lontani gli spiriti inquieti di quei morti, che non hanno trovato né pace in Paradiso, né posto all'inferno e che tentavano, come Jack, di tornare a casa.
I bambini, oggi in questa festa, vengono fatti travestire da spiriti inquieti, che non trovano pace, né casa e vagano tra le famiglie, guidati dalla lanterna-zucca vuota e ottenendo dolci in cambio della loro rinuncia a combinare guai. 'Trick-or-treat' è l’usanza, tradotta dalle parole “dolcetto o scherzetto”, ma che letteralmente significa: “finzione, o divertimento”, “stratagemma, o piacere”, e che ha il significato originale di “maledizione, o sacrificio”.
5. Considerazioni
La Leggenda è montata sulla duplice menzogna che l’uomo può essere più furbo del diavolo e che le porte degli inferi possano chiudersi a qualcuno. Inoltre, si sviluppa secondo pratiche sataniche: chiedere al diavolo l’esaudimento di desideri, fare un patto col diavolo, il mandato satanico a manifestarsi agli uomini, ritualità esoterica.
La Tradizione caratterizza il fenomeno di Halloween, nei costumi e nel commercio, come un insieme di rituali e pratiche di stregoneria, che sotto la forma del gioco vengono introdotti nella mentalità e nella pratica di bambini e persone inconsapevoli.
6. Attenzione: HALLOWEEN È SOSTANZIALMENTE SATANISMO – S’impone una scelta consapevole. Consideriamo che le parole che diciamo, i gesti che facciamo, le attività in cui coinvolgiamo le nostre emozioni, pensieri e sentimenti non sono neutri, ma significano una realtà, che spiritualmente e materialmente esprimiamo.
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1 “Disinformazione e consumismo dietro alla kermesse satanica di Halloween” - di Giancarlo Padula
2 Cfr. Simbolismi ed Occulto - di Devis Dazzani, riportato da www.ilcomandamentonuovo.org
(Tratto da: www.chiesadomestica.net)
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