sabato 30 gennaio 2010
Matteo 16
25.01.10
Messaggi della Divina Sapienza
Eletti, amici cari, siate stretti a Me, siate nel Mio Cuore, Rifugio sicuro, Fortezza inaccessibile. Molti fatti avverranno, ma se vivete nel Mio Amore il volo sarà facile e piano.
Sposa amata e tanto cara al Mio Cuore, quello che sai non ti faccia tremare, perché con la preghiera di molti, può essere un poco attenuato.
Mi dici: “Dolcissimo Amore, gli uomini in preghiera e penitenza sono ancora pochi, la maggioranza, malgrado i tempi cupi e significativi, non si decide per la preghiera, tanto meno per il sacrificio spontaneo offerto a Te per amore.”
Sposa cara, la preghiera ardente dei piccoli più piccoli molte cose ha fatto e molto ancora può ottenere, il Mio Cuore si commuove davanti al dolore del mondo, perché vuole dare Pace e Gioia. Il tempo promesso verrà, entrerà come viene nell’anno la primavera che fa fiorire la natura e riempie l’aria di soave fragranza. Nell’inverno le piante riposano, ma, a primavera, c’è il risveglio. Sia il tuo cuore, stretto al Mio Divino, pieno di viva speranza. Mi dici: “Adorato Gesù; Dolcissimo Amore, le Tue Parole sono sempre di gioia e di speranza, le Tue Promesse sono veritiere, ma è difficile far capire al cuore di non tremare, vedendo nubi tanto nere all’orizzonte. Vorrei che gli uomini capissero dai segni che un tempo diverso si appressa e che occorre essere pronti ad affrontarlo. Vorrei che ogni uomo capisse che non deve illudersi di vivere per sempre sulla terra, ma che la sua patria è il Cielo. Gesù adorato, tutto questo vorrei, ma vedo che gli uomini hanno sempre una grande preoccupazione: quella di mettere insieme beni per sé, per i figli, per i nipoti, come se con questo avessero risolto tutti i loro problemi. Il pensiero dell’aldilà, della felice eternità con Te, è ancora debole e sfocato, l’uomo di oggi ha una grande paura dell’eternità allora sfugge proprio il pensiero. Chi non pensa non si prepara, chi viene sorpreso impreparato fa una fine terribile. Dolce Amore, Tu parli di Amore, di Amore, di Amore, di eternità, ma gli uomini di questo tempo, come avvenne a quelli del diluvio, a quelli di Sodoma e Gomorra, a quelli di Gerusalemme, non intendono: c’è una forza misteriosa che annebbia la mente e raggela il cuore. Capisco che un terribile nemico agisce sulle menti e sui cuori, che opera incessantemente con una grande e sottile seduzione. Dolce Amore, gli uomini stolti della terra non vogliono capire, non vogliono operare, non vogliono amarTi, apri la mente a ciascuno di loro prima che cadano nell’abisso dal quale mai più si esce, lì dove è morta la speranza.”
Piccola Mia sposa, le Mie Parole, i segni, le Grazie di conversione non mancano in tutto il mondo come non mancarono nel passato per i ribelli della terra, allorché ci fu il grande castigo. DiMMi, piccola Mia sposa, diMMi: quelli del diluvio capirono? Quelli di Sodoma e Gomorra intesero? Quelli di Gerusalemme posero mente? Al tempo di Noè solo egli si salvò con la sua famiglia. Al tempo di Sodoma e Gomorra solo Lot con la sua famiglia. Gerusalemme fu circondata da trincee e distrutta. Forse che non avevo dato degli avvertimenti? Forse che non avevo mostrato dei segni? Il diluvio coprì la terra. Il fuoco distrusse quelle città. I Romani non lasciarono di Gerusalemme pietra su pietra. DiMMi, sposa amata, non potrebbe accadere ora ciò che è accaduto nel passato?
Mi dici: “Dolcissimo Amore, Gesù, Dolcissimo Amore; allora non c’era ancora il Tuo Sacrificio, Tu sei davanti al Padre caro con i Tuoi Meriti Infiniti, possa il mondo rifugiarsi nella Tua Infinita Misericordia e nessuno cada nella Perfetta Giustizia del Padre adorabile.”
Sposa cara, voglio elargire la Mia Misericordia Infinita, ma gli uomini di questa generazione l’accolgono? No, ti dico! Sono molti quelli che la rifiutano, sono molti quelli che non la vogliono, perché non si sono aperti al Mio Amore. Quanti, chiamati, non Mi hanno dato risposta alcuna: essi rifiutano la salvezza.
Mi dici: “Dolce Amore, sai che gli uomini di ogni generazione sono di dura cervice, non comprendono; non Ti stancare di elargire le Grazie di salvezza fino a quando tutti non abbiano ben compreso il significato ed il valore di questo momento storico.”
Sposa amata, ho fretta di dare un nuovo volto alla terra, ho fretta di toglierle l’abito del lutto e farle indossare quello della festa, perciò non concedo dilazioni. Resta nel Mio Cuore, piccola Mia sposa, e godi le Delizie del Mio Amore eterno e Fedele.
Gesù
Non so quanto sia vero questo messaggio e comunque, trattandosi di locuzione interiore, sarei molto cauto sul tuffarcisi,lo pubblico solo perchè il contenuto è molto simile ad altri messaggi e mi sembra non sia in contrasto con il contenuto della Bibbia.
Matteo 16
Gesù rimprovera i farisei
=(Mr 8:11-21) Mt 12:38-42; Lu 12:1-15
1 I farisei e i sadducei si avvicinarono a lui per metterlo alla prova e gli chiesero di mostrar loro un segno dal cielo. 2 Ma egli rispose: «Quando si fa sera, voi dite: "Bel tempo, perché il cielo rosseggia!" 3 e la mattina dite: "Oggi tempesta, perché il cielo rosseggia cupo!" L'aspetto del cielo lo sapete dunque discernere, e i segni dei tempi non riuscite a discernerli? 4 Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno, e segno non le sarà dato se non quello di Giona».
Ieri ho terminato di leggere il libro di Socci su Giovanni PaoloII° e devo ammettere che il finale in particolare un pò di agitazione la mette,può darsi che la suggestione mi abbia reso particolarmente sensibile ad un certo tipo di cose.Tre notizie mi hanno colpito ascoltando Focus economia su Radio24:
1) Toyota,produttore n°1 al mondo di automobili,con processi produttivi da marziani,richiama quasi otto milioni,8.000.000,di auto per un difetto all'accelleratore.Le agenzie di rating trasformano immediatamente il loro giudizio in negativo,è Toyota,non Trabat o simili...
2)Barak Osama è da un pò che tenta di far pagare alle banche americane i danni che hanno prodotto,sembra che anche Trichet si sia accodato e qualche importante capo di stato europeo.I titoli bancari evidentemente hanno perso parecchio terreno in borsa.Siamo in una crisi economico finanziaria seconda solo a quella americana del '29,ma allora non c'era la globalizzazione,adesso Cina e India a parte sono coinvolti un pò tutti.
Forse per la prima volta, potere politico e finanziario sono uno contro l'altro.
3)Fiat,il carrozzone cui Marchionne ha ridato vita dignità e lustro mette trentamila,30.000,dipendenti in cassa integrazione per due settimane in Italia, negli stabilimenti americani il periodo sarà più lungo.
Attentati,tsunami e terremoti........
Il nostro problema è l'attimo presente ( Matteo 25:13
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.)non il futuro, che nessuno conosce,tentare di leggere i segni dei tempi può aiutare a rimanere saldi nella fede,contestualizzare la battaglia aiuta a stringere i denti fino alla fine.
La Madre viene per portarci al Figlio.
e i segni dei tempi non riuscite a discernerli? 4 Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno, e segno non le sarà dato se non quello di Giona».
mercoledì 27 gennaio 2010
La musica di Dio...anche nel 2010
lunedì 25 gennaio 2010
Messaggio, 25. gennaio 2010
domenica 24 gennaio 2010
Cenacolo di Nuovi Orizzonti Concorezzo
con gioia vi informo che il prossimo Cenacolo di preghiera di Nuovi Orizzonti a Concorezzo si terrà domenica 24 gennaio alle ore 21 nella Cappella dell'Adorazione dell'Oratorio S.Luigi di Concorezzo (primo piano dello stabile di Via De Giorgi).
Passate parola! E' bello pregare insieme, camminare insieme, cadere e rialzarsi insieme!! Gioire insieme! Siamo una famiglia! E Gesù è nostro fratello.
martedì 19 gennaio 2010
CRAXI!!
Pagò il non essersi allineato alle posizioni del PCI ai tempi dell'Ungheria,con lui e la DC l'Italia arrivò ad essere tra le prime sette nazioni più ricche ed industrializzate del mondo.Il calabrone,così viene chiamato in economia il caso Italia cioè qualcosa che "vola" andando contro ogni legge fisica:il calabrone è troppo pesante per poter volare,eppure...,l'Italia è un sistema così unico,complicato e improbabile che non dovrebbe produrre ricchezza,eppure...
A dieci anni dalla sua morte la denuncia da lui pronunciata in parlamento è rimasta inascoltata,lui è stato il capro espiatorio e gli altri?Tutti gli altri?DC e PSI sono stati spazzati via dalla magistratura erano ostacoli al potere rosso,e tutti gli altri partiti,rossi compresi?Rossi prima di tutti.Vivono d'amore?D'aria?Che ne è stato delle indagini sulle cooperative rosse?Ci si scotta immagino...
Chi è senza peccato scagli la prima pietra...quando sarò in Paradiso sarò ben lieto di scagliarla in testa a chi gli lanciava le monetine,reali e figurate che fossero.Non santo subito,ma grazie Bettino.
sabato 16 gennaio 2010
Islam e Occidente, aveva ragione Oriana
Quando disse "attenti ai musulmani" la attaccarono e la irrisero. Oggi, rileggendo le sue rabbiose parole, è impossibile darle torto. Rabbia Parlò con chiarezza e coraggio, ma le élite la snobbarono. Orgoglio La sua non fu una "crociata" animata dall’odio ma un atto d’amore verso la civiltà occidentale
di Oriana Fallaci
Sono anni che come una Cassandra mi sgolo a gridare «Troia brucia, Troia brucia». Anni che ripeto al vento la verità sul Mostro e sui complici del Mostro cioè sui collaborazionisti che in buona o cattiva fede gli spalancano le porte. Che come nell’Apocalisse dell’evangelista Giovanni si gettano ai suoi piedi e si lasciano imprimere il marchio della vergogna. Incominciai con La Rabbia e l’Orgoglio. Continuai con La Forza della Ragione. Proseguii con Oriana Fallaci intervista sé stessa e con L'Apocalisse. I libri, le idee, per cui in Francia mi processarono nel 2002 con l’accusa di razzismo-religioso e xenofobia. Per cui in Svizzera chiesero al nostro ministro della Giustizia la mia estradizione in manette. Per cui in Italia verrò processata con l’accusa di vilipendio all’Islam cioè reato di opinione. Libri, idee, per cui la Sinistra al Caviale e la Destra al Fois Gras ed anche il Centro al Prosciutto mi hanno denigrata vilipesa messa alla gogna insieme a coloro che la pensano come me. Cioè insieme al popolo savio e indifeso che nei loro salotti viene definito dai radical chic «plebaglia-di-destra». E sui giornali che nel migliore dei casi mi opponevano farisaicamente la congiura del silenzio ora appaiono titoli composti coi miei concetti e le mie parole. Guerra-all’Occidente, Culto della- Morte, Suicidio-dell’Europa, Sveglia-Italia-Sveglia.
IL NEMICO È IN CASA Continua la fandonia dell’Islam «moderato», la commedia della tolleranza, la bugia dell’integrazione, la farsa del pluriculturalismo. E con questa, il tentativo di farci credere che il nemico è costituito da un’esigua minoranza e che quella esigua minoranza vive in paesi lontani. Bé, il nemico non è affatto un’esigua minoranza. E ce l’abbiamo in casa[...] Ed è un nemico che a colpo d’occhio non sembra un nemico. Senza la barba, vestito all’occidentale, e secondo i suoi complici in buona o in malafede perfettamente- inserito-nel-nostro sistema- sociale. Cioè col permesso di soggiorno. Con l’automobile. Con la famiglia. E pazienza se la famiglia è spesso composta da due o tre mogli, pazienza se la moglie o le mogli le fracassa di botte, pazienza se non di rado uccide la figlia in blue jeans, pazienza se ogni tanto suo figlio stupra la quindicenne bolognese che col fidanzato passeggia nel parco. È un nemico che trattiamo da amico. Che tuttavia ci odia e ci disprezza con intensità [...] Un nemico che in nome dell’umanitarismo e dell’asilo politico accogliamo a migliaia per volta anche se i Centri di Accoglienza straripano, scoppiano, e non si sa più dove metterlo. Un nemico che in nome della «necessità » (ma quale necessità, la necessità di riempire le strade coi venditori ambulanti e gli spacciatori di droga?) invitiamo anche attraverso l’Olimpo Costituzionale. «Venite, cari, venite. Abbiamo tanto bisogno di voi» [...] Un nemico che le moschee le trasforma in caserme, in campi di addestramento, in centri di reclutamento per i terroristi, e che obbedisce ciecamente all’imam. Un nemico che in virtù della libera circolazione voluta dal trattato di Schengen scorrazza a suo piacimento per l’Eurabia sicché per andare da Londra a Marsiglia, da Colonia a Milano o viceversa, non deve esibire alcun documento. Può essere un terrorista che si sposta per organizzare o materializzare un massacro, può avere addosso tutto l’esplosivo che vuole: nessunolo ferma, nessuno lo tocca. IL CROCEFISSO SPARIRÀ Un nemico che appena installato nelle nostre città o nelle nostre campagne si abbandona alle prepotenze ed esige l’alloggio gratuito o semi-gratuito nonché il voto e la cittadinanza. Tutte cose che ottiene senza difficoltà. Un nemico che ci impone le proprie regole e i propri costumi. Che bandisce il maiale dalle mense delle scuole,delle fabbriche, delle prigioni. Che aggredisce la maestra o la preside perché una scolara bene educata ha gentilmente offerto al compagno di classe musulmano la frittella di riso al marsala cioè «col liquore». E-attenta-a-non-ripeter-l’oltraggio. Un nemico che negli asili vuole abolire anzi abolisce il Presepe e Babbo Natale. Che il crocifisso lo toglie dalle aule scolastiche, lo getta giù dalle finestre degli ospedali, lo definisce «un cadaverino ignudo e messo lì per spaventare i bambini musulmani». Un nemico che in Inghilterra s’imbottisce le scarpe di esplosivo onde far saltare in aria il jumbo del volo Parigi- Miami. Un nemico che ad Amsterdam uccide Theo van Gogh colpevole di girare documentari sulla schiavitù delle musulmane e che dopo averlo ucciso gli apre il ventre, ci ficca dentro una lettera con la condanna a morte della sua migliore amica. Il nemico, infine, per il quale trovi sempre un magistrato clemente cioè pronto a scarcerarlo. E che i governi eurobei (ndr:non si tratta d’un errore tipografico,voglio proprio dire eurobei non europei) non espellono neanche se è clandestino.
DIALOGO TRA CIVILTÀ Apriti cielo se chiedi qual è l’altra civiltà, cosa c’è di civile in una civiltà che non conosce neanche il significato della parola libertà. Che per libertà, hurryya, intende «emancipazione dalla schiavitù». Che la parola hurryya la coniò soltanto alla fine dell’Ottocento per poter firmare un trattato commerciale. Che nella democrazia vede Satana e la combatte con gli esplosivi, le teste tagliate. Che dei Diritti dell’Uomo da noi tanto strombazzati e verso i musulmani scrupolosamente applicati non vuole neanche sentirne parlare. Infatti rifiuta di sottoscrivere la Carta dei Diritti Umani compilata dall’Onu e la sostituisce con la Carta dei Diritti Umani compilata dalla Conferenza Araba. Apriti cielo anche se chiedi che cosa c’è di civile in una civiltà che tratta le donne come le tratta. L’Islam è il Corano, cari miei. Comunque e dovunque. E il Corano è incompatibile con la Libertà, è incompatibile con la Democrazia, è incompatibile con i Diritti Umani. È incompatibile col concetto di civiltà.
UNA STRAGE IN ITALIA?La strage toccherà davvero anche a noi, la prossima volta toccherà davvero a noi? Oh, sì. Non ne ho il minimo dubbio. Non l’ho mai avuto. E aggiungo: non ci hanno ancora attaccato in quanto avevano bisogno della landing-zone, della testa di ponte, del comodo avamposto che si chiama Italia. Comodo geograficamente perché è il più vicino al Medio Oriente e all’Africa cioè ai paesi che forniscono il grosso della truppa. Comodo strategicamente perché a quella truppa offriamo buonismo e collaborazionismo, coglioneria e viltà. Ma presto si scateneranno. [...] Molti italiani nonci credono ancora. Si comportano come i bambini per cui la parola Morte non ha alcun significato. O come gli scriteriati cui la morte sembra una disgrazia che riguarda gli altri e basta. Nel caso peggiore, una disgrazia che li colpirà per ultimi. Peggio: credono che per scansarla basti fare i furbi cioè leccarle i piedi. MULTICULTURALISMO, CHE PANZANA L’Eurabia ha costruito la panzana del pacifismo multiculturalista, ha sostituito il termine «migliore» col termine «diverso-differente», s’è messa a blaterare che non esistono civiltà migliori. Non esistono principii e valori migliori, esistono soltanto diversità e differenze di comportamento. Questo ha criminalizzato anzi criminalizza chi esprime giudizi, chi indica meriti e demeriti, chi distingue il Bene dal Male e chiama il Male col proprio nome. Che l’Europa vive nella paura e che il terrorismo islamico ha un obbiettivo molto preciso: distruggere l’Occidente ossia cancellare i nostri principii, i nostri valori, le nostre tradizioni, la nostra civiltà. Ma il mio discorso è caduto nel vuoto. Perché? Perché nessuno o quasi nessuno l’ha raccolto. Perché anche per lui i vassalli della Destra stupida e della Sinistra bugiarda, gli intellettuali e i giornali e le tv insomma i tiranni del Politically Correct, hanno messo in atto la Congiura del Silenzio. Hanno fatto di quel tema un tabù.
CONQUISTA DEMOGRAFICA Nell’Europa soggiogata il tema della fertilità islamica è un tabù che nessuno osa sfidare. Se ci provi, finisci dritto in tribunale per razzismo-xenofobia- blasfemia. Ma nessun processo liberticida potrà mai negare ciò di cui essi stessi si vantano. Ossia il fatto che nell’ultimo mezzo secolo i mussulmani siano cresciuti del 235 per cento (i cristiani solo del 47 per cento). Che nel 1996 fossero un miliardo e 483 milioni. Nel 2001, un miliardo e 624 milioni. Nel 2002, un miliardo e 657 milioni. Nessun giudice liberticida potrà mai ignorare i dati, forniti dall’Onu, che ai mussulmani attribuiscono un tasso di crescita oscillante tra il 4,60 e il 6,40 per cento all’anno (i cristiani, solo 1’1 e 40 per cento). [...] Nessuna legge liberticida potrà mai smentire che proprio grazie a quella travolgente fertilità negli Anni Settanta e Ottanta gli sciiti abbiano potuto impossessarsi di Beirut, spodestare la maggioranza cristiano-maronita. Tanto meno potrà negare che nell’Unione Europea i neonati mussulmani siano ogni anno il dieci per cento, che a Bruxelles raggiungano il trenta per cento, a Marsiglia il sessanta per cento, e che in varie città italiane la percentuale stia salendo drammaticamente sicché nel 2015 gli attuali cinquecentomila nipotini di Allah da noi saranno almeno un milione.
ADDIO EUROPA, C’È L’EURABIA L’Europa non c’è più. C’è l’Eurabia. Che cosa intende per Europa? Una cosiddetta Unione Europea che nella sua ridicola e truffaldina Costituzione accantona quindi nega le nostre radici cristiane, la nostra essenza? L’Unione Europea è solo il club finanziario che dico io.Un club voluto dagli eterni padroni di questo continente cioè dalla Francia e dalla Germania. È una bugia per tenere in piedi il fottutissimo euro e sostenere l’antiamericanismo, l’odio per l’Occidente. È una scusa per pagare stipendi sfacciati ed esenti da tasse agli europarlamentari che come i funzionari della Commissione Europea se la spassano a Bruxelles. È un trucco per ficcare il naso nelle nostre tasche e introdurre cibi geneticamente modificati nel nostro organismo. Sicché oltre a crescere ignorando il sapore della Verità le nuove generazioni crescono senza conoscere il sapore del buon nutrimento. E insieme al cancro dell’anima si beccano il cancro del corpo.INTEGRAZIONE IMPOSSIBILE La storia delle frittelle al marsala offre uno squarcio significativo sulla presunta integrazione con cui si cerca di far credere che esiste un Islam ben distinto dall’Islam del terrorismo. Un Islam mite, progredito, moderato, quindi pronto a capire la nostra cultura e a rispettare la nostra libertà. Virgilio infatti ha una sorellina che va alle elementari e una nonna che fa le frittelle di riso come si usa in Toscana. Cioè con un cucchiaio di marsala dentro l’impasto. Tempo addietro la sorellina se le portò a scuola, le offrì ai compagni di classe, e tra i compagni di classe c’è un bambino mussulmano. Al bambino mussulmano piacquero in modo particolare, così quel giorno tornò a casa strillando tutto contento: «Mamma, me le fai anche te le frittelle di riso al marsala? Le ho mangiate stamania scuola e...». Apriti cielo. L’indomani il padre di detto bambino si presentò alla preside col Corano in pugno. Le disse che aver offerto le frittelle col liquore a suo figlio era stato un oltraggio ad Allah, e dopo aver preteso le scuse la diffidò dal lasciar portare quell’immondo cibo a scuola. Cosa per cui Virgilio mi rammenta che negli asili non si erige più il Presepe, che nelle aule si toglie dal muro il crocifisso,che nelle mense studentesche s’è abolito il maiale. Poi si pone il fatale interrogativo: «Ma chi deve integrarsi, noi o loro?».
giovedì 14 gennaio 2010
lunedì 11 gennaio 2010
Radio Maria,Radio24 e.....l'osservatore romano!?
Al termine dell'abbuffata di notizie,borsa,dati e interviste,inizia un altro gioiello di Radio24:La zanzara,condotto dal rude Giuseppe Cruciani(santo subito),un programma di approfondimento sulle notizie del giorno con molto spazio agli ascoltatori.Il fascino del programma è tutto in chi lo conduce,spartano,non politicamente corretto e sempre molto diretto,niente retorica,un ring dove si discute senza lasciare troppo spazio al bla bla generico e dove è possibile che chi interviene venga ripreso, senza troppi preamboli da Cruciani,se hai qualcosa di ragionevole da dire dillo,se sono elucubrazioni più o meno da celebroleso fuori,questo non è il posto.Era ora!
Adesso arriva la fatica....L'Osservatore Romano e il suo gli italiani sono razzisti.
Non è la prima volta che il giornale del Vaticano vomita le sue idiozie per mano di un qualche giornalista sinistro o semplicemente troppo tettamanziano.Non voglio addentrarmi nella vicenda di Rosarno,mi sembra un'altra volta la menata del Tetta sui milanesi che non sarebbero solidali e accoglienti.Credo che ci sia da pensare prima alla nostra gente e poi al mondo,ma che palle sta storia che siamo tutti uguali e che in Italia non dev'esserci distinzione tra italiano e straniero,ma se permettete in casa mia decido io chi ci sta e non è irrilevante se si ratti dei miei o dei vicini di casa o di semplici passanti,sono razzista?In casa mia prima penso ai miei figli,se poi ne avanza penso al mondo.Sono egoista?Pazienza.Veniamo giù dalle nuvole,c'è qualcosa che non quadra nel modo di ragionare.Per l'ultimo dell'anno se non avessi dovuto lavorare sarei andato da amici in Trentino e per molto concrete esigenze di bilancio avrei preferito essere alloggiato coi miei nella comunità,ho chiesto ma non sarebbe stato possibile,in comunità ci stanno evidentemente i ragazzi della comunità,in quel periodo i loro familiari e a quel punto non c'è più posto.Devo pensare che non siano stati accoglienti o che non abbiano preso in considerazioni le mie esigenze o che facciano delle preferenze?No hanno usato un criterio assolutamente ragionevole,prima loro e i loro familiari, poi gli altri se è possibile.E' il criterio del buon padre di famiglia mi pare,allora nel piccolo si, è ragionevole ma nel grande le cose devono essere invertite?Quindi in Italia prima devono venire gli altri e poi noi?Non credo proprio,grazie a Dio c'è ancora gente di buon senso,in un comune in provincia di Bergamo,l'amministrazione ha deciso di stanziare dei fondi per aiutare chi ha perso il lavoro e altri casi simili,le condizioni sono che: si deve essere residenti nel comune da anni ed essere italiani.Tutto sommato si potrebbe delocalizzare il giornale dello Stato Pontificio e rinominarlo L'Osservatore Bergamasco,ci guadagnerebbe in concretezza.Certi clericali assomigliano a Totò nella scenetta di Pasquale,porgono l'altra guancia indifferentemente,tanto normalmente non è la loro,come se la cosa non riguardasse loro e chi a loro sarebbe affidato.In Egitto ammazzano i cristiani e accusano noi di attacco agli arabi in particolare se musulmani,e noi a fare mea culpa.A volte leggo le porcate di certi giornali e penso chissà sto stupido dove vuole arrivare....
sabato 9 gennaio 2010
Cenacolo di Nuovi Orizzonti Como
"Tributo" agli amici di Como,e se vi capita(se non vi capita fatelo capitare)il venerdì alle 21 a Como,via Baserga 61, non sono certo del numero,comunque presso il seminario, avete l'occasione di passare un'ora,ora e mezza con gente splendida immersi in una preghiera molto cantata e molto irresistibile, come direbbe Celentano.
Tornerò presto.
venerdì 8 gennaio 2010
GOD bless U.S.A.
Purtroppo l'ho scoperto in ritardo,ma in questi casi non è mai vero ritardo.Questa sera io Silvia e i bimbi ci siamo guardati il film di cui è riportato il trailer sopra,per l'ennesima volta mi coglie,lo stupore,la gratitudine e un po' la rabbia.Stupore e gratitudine per la positività di questo genere di film americani,molto probabilmente repubblicani e non democratici,il film mette la famiglia,quella classica marito moglie e figli come bisogno,bellezza e amore.Il finale è addirittura la "conversione" del cattivo,toccato dall'incontro con un'umanità diversa,ferita ma guarita dal riconoscersi bisognosi dello stesso amore.Un po' CL un po' Nuovi Orizzonti.La rabbia è per la tristezza nel vedere che non ci sono o sono rarissimi film europei,di questo genere,con dentro la stessa positività,la stessa speranza,lo stesso semplice riconoscimento del vero.Tagliate le radici la pianta s'è seccata ed è talmente fradicia di cazzate da non essere più buona forse nemmeno per il camino.
GOD bless U.S.A.
martedì 5 gennaio 2010
Un nuovo amico:ma quanti amici grandi abbiamo e non lo sappiamo
QUALCUNO DICEVA CHI CANTA PREGA DUE VOLTE.....
lunedì 4 gennaio 2010
Guccini:grande uomo,la poesia e la tristezza di un rosso
Guerra e simboli, colpire a Natale per colpire i cristiani
L’islam fondamentalista aggredisce i simboli della nostra civiltà, e noi ci allarmiamo ovviamente per l’attacco materiale mentre ci sfugge quello simbolico. L’attentato all’aereo per Detroit era stato programmato per il giorno di Natale: un aereo doveva saltare per aria nel nome di Allah. L’attentato è fallito; l’aggressione al fondamentale simbolo della cristianità rimane - anche se l’azione, cioè l’atto materiale, non ha raggiunto il suo scopo - come un gesto altamente significativo per quel mondo islamico che tanto ci odia.
Se noi volgiamo lo sguardo alle più clamorose iniziative terroristiche dell’islam (come a quelle apparentemente di minor rilievo) ci accorgiamo che innanzitutto l’attacco è rivolto a un simbolo dell’Occidente, a uno di quei simboli più detestati dal fondamentalismo islamico. Si pensi per esempio, alla distruzione delle Torri Gemelle newyorchesi, simboli della potenza economica americana, quella potenza che gli arabi considerano la prima ragione dell’imperialismo espansionistico occidentale.
Senza tanti giri di parole si è parlato di «guerra di civiltà»: la storia moderna ci insegna che una guerra non si ripete mai con le stesse modalità di quella precedentemente combattuta. Questa guerra di civiltà mette in campo un potenziale terroristico così ad ampio raggio che risulta difficilissimo da arginare. La politica degli occidentali non ama il concetto di «guerra di civiltà» perché non intende rinunciare alla mediazione, alla trattativa, alla ricerca dell’isolamento degli estremisti attraverso il sostegno dei moderati, sulla base di un principio essenziale: non è la nostra civiltà ad aggredire l’islam; sono le organizzazioni fondamentaliste islamiche ad attaccare l’Occidente.
E così noi porgiamo la mano nella comprensibile speranza di incontrare la pace. Siamo perfino disponibili a discutere se togliere o lasciare il crocefisso sulle pareti delle nostre scuole per non offendere il sentimento religioso degli islamici. Accettiamo la costruzione di moschee nelle nostre città, non ci turba il burqa; se un padre musulmano massacra di botte la figlia perché è innamorata di un cristiano siamo pronti a capirne le ragioni.
Siamo deferenti ai simboli della civiltà islamica, siamo indifferenti ai simboli che hanno costruito la nostra millenaria civiltà. A questo ci ha portato duecento anni di illuminismo con le sue idee di tolleranza e di uguaglianza. Un’idea fasulla di tolleranza ha minato le basi della nostra cultura, e in nome della fratellanza mondiale tra i popoli non siamo neppure riusciti a scrivere una Costituzione europea, perché la sola indicazione che la nostra civiltà sia fondata sulla tradizione giudaico-cristiana fa inorridire gli spiriti liberi, democratici ed egualitaristi.
Una civiltà tramonta non per le sue crisi economiche, ma perché distrugge e lascia distruggere i propri simboli. I simboli sono i riferimenti di significati intorno ai quali un popolo riconosce i propri valori. Se questi non vengono difesi, marciscono le radici da cui è cresciuto l’albero della civiltà. Oggi stentiamo perfino a riconoscere i simboli che hanno generato la nostra cultura, e riteniamo - per ben che vada - discutibile la loro difesa. Non amiamo la nostra tradizione, e per questo siamo vulnerabili. Crediamo che l’essere tolleranti, e quindi degni figli dell’illuminismo, ci renda superiori agli altri; in realtà ci rende passivi di fronte alle civiltà che credono nei propri simboli tradizionali.
Per noi, oggi, il Natale è una grande festa consumistica che affratella tutti nel nome del benessere. Per quel ragazzo islamico, che voleva far saltare per aria un aereo, il Natale è un simbolo cristiano che va annientato con il suo sangue e con quello di centinaia di innocenti. La giustizia occidentale dovrà essere tollerante? Non si scambi questa tolleranza con un segno di forza della nostra democrazia: la si consideri, piuttosto, una conseguenza delle fragili radici simboliche del nostro moderno Occidente.