domenica 28 dicembre 2008
Narnia 2-Il Principe Caspian
Credo che se invece di occupare i bambini con cartelloni o pirlate varie facessero vedere film come questo e il precedente,commentandoli le ore di Catechismo in parrocchia non sarebbero la tassa da pagare che spesso sono,ma servirebbero certamente di più a tirar sù buoni cristiani,invece che mediocri benpensanti.
mercoledì 24 dicembre 2008
J.Carron:ilNatale e la Speranza
Caro direttore, sono stato colpito dalle letture che la Liturgia ambrosiana proponeva il lunedì della terza settimana di Avvento. Come devono essere rimasti sconcertati i membri dell’antico popolo di Israele davanti alle parole del profeta Geremia: «Divorerà le tue messi e il tuo pane; divorerà i tuoi figli e le tue figlie; divorerà i greggi e gli armenti; distruggerà le città fortificate nelle quali riponevi la fiducia» (Ger 5,17). Annunciava loro che un’altra nazione stava per sconfiggere il regno su cui avevano riposto fiducia. «Allora, se diranno: "Perché il Signore nostro Dio ci fa tutte queste cose?", tu risponderai: "Come voi avete abbandonato il Signore e avete servito divinità straniere nel vostro paese, così servirete gli stranieri in un paese non vostro"» (Ger5,19).
E come se questo fosse detto per noi; oggi vediamo segnali che preoccupano tutti, come se quello che ha sostenuto la nostra storia non potesse resistere all’urto dei tempi: un giorno sono l’economia, la finanza e il lavoro, un altro la politica e la giustizia, un altro ancora la famiglia, l’inizio della vita e la sua fine naturale. E così, come l’antico Israele di fronte a una situazione preoccupante, anche noi ci domandiamo: «Perché accade tutto questo?». Perché anche noi siamo stati talmente presuntuosi da pensare di cavarcela dopo avere tagliato la radice che sosteneva l’edificio della nostra civiltà. Negli ultimi secoli, infatti, la nostra cultura ha pensato di poter costruire il futuro da sé, abbandonando Dio. Ora vediamo dove ci sta portando questa pretesa.
Davanti a tutto questo che ci siamo procurati, il Signore che cosa fa? Ce lo indica il profeta Zaccaria, parlando al suo popolo Israele: «Ecco, io manderò», attenzione al nome, «il mio servo Germoglio» (Zc 3,8). E come se davanti alla crisi di un mondo, il nostro - i profeti userebbero per descriverla un’immagine a loro molto cara, quella del tronco secco -, spuntasse un segno di speranza. Tutta l’enormità del tronco secco non può evitare che in mezzo al popolo, umile e fragile, spunti un germoglio, nel quale è riposta la speranza del futuro.
Ma c`è un inconveniente: anche noi, quando vediamo apparire questo germoglio - come coloro che erano davanti a quel bambino a Nazareth -, possiamo dire scandalizzati: «É mai possibile che una cosa così effimera possa essere la risposta alla nostra attesa di liberazione?». Da una realtà così piccola come la fede in Gesù può venire la salvezza? Ci pare impossibile che tutta la nostra speranza possa poggiare sulla appartenenza a questo fragile segno, ed è motivo di scandalo la promessa che solo a partire da esso si possa ricostruire tutto. Eppure uomini come san Benedetto e san Francesco hanno fatto proprio così: cominciarono a vivere appartenendo a quel germoglio che si era inoltrato nel tempo e nello spazio, la Chiesa. E sono diventati protagonisti di popolo e di storia.
Benedetto non affrontò da arrabbiato la fine dell’impero, non protestò perché il mondo non era cristiano, né si lamentò perché tutto crollava, accusando l’immoralità dei suoi contemporanei. Piuttosto testimoniò alla gente del suo tempo una compiutezza del vivere, una soddisfazione e una pienezza che divenne attraente per tanti. E fu l’albore di un mondo nuovo, piccolo quanto si vuole - quasi un niente paragonato al tutto, un tutto che pur franava d a ogni parte -, ma reale. Quel nuovo inizio fu talmente concreto che l’opera di Benedetto e di Francesco è durata nei secoli e ha trasformato l’Europa, umanizzandola.
«Egli si è mostrato. Egli personalmente», ha detto Benedetto XVI parlando del Dio-con-noi. E don Giussani: «Quell`uomo di duemila anni fa si cela, diventa presente, sottolatenda, sotto l’aspetto di un’umanità diversa», in un segno reale che desta il presentimento di quella vita che tutti attendiamo per non soccombere al nostro male e ai segnati del nulla che avanza. E la speranza che ci annuncia il Natale, per cui gridiamo: «Vieni, Signore Gesù!».
E come se questo fosse detto per noi; oggi vediamo segnali che preoccupano tutti, come se quello che ha sostenuto la nostra storia non potesse resistere all’urto dei tempi: un giorno sono l’economia, la finanza e il lavoro, un altro la politica e la giustizia, un altro ancora la famiglia, l’inizio della vita e la sua fine naturale. E così, come l’antico Israele di fronte a una situazione preoccupante, anche noi ci domandiamo: «Perché accade tutto questo?». Perché anche noi siamo stati talmente presuntuosi da pensare di cavarcela dopo avere tagliato la radice che sosteneva l’edificio della nostra civiltà. Negli ultimi secoli, infatti, la nostra cultura ha pensato di poter costruire il futuro da sé, abbandonando Dio. Ora vediamo dove ci sta portando questa pretesa.
Davanti a tutto questo che ci siamo procurati, il Signore che cosa fa? Ce lo indica il profeta Zaccaria, parlando al suo popolo Israele: «Ecco, io manderò», attenzione al nome, «il mio servo Germoglio» (Zc 3,8). E come se davanti alla crisi di un mondo, il nostro - i profeti userebbero per descriverla un’immagine a loro molto cara, quella del tronco secco -, spuntasse un segno di speranza. Tutta l’enormità del tronco secco non può evitare che in mezzo al popolo, umile e fragile, spunti un germoglio, nel quale è riposta la speranza del futuro.
Ma c`è un inconveniente: anche noi, quando vediamo apparire questo germoglio - come coloro che erano davanti a quel bambino a Nazareth -, possiamo dire scandalizzati: «É mai possibile che una cosa così effimera possa essere la risposta alla nostra attesa di liberazione?». Da una realtà così piccola come la fede in Gesù può venire la salvezza? Ci pare impossibile che tutta la nostra speranza possa poggiare sulla appartenenza a questo fragile segno, ed è motivo di scandalo la promessa che solo a partire da esso si possa ricostruire tutto. Eppure uomini come san Benedetto e san Francesco hanno fatto proprio così: cominciarono a vivere appartenendo a quel germoglio che si era inoltrato nel tempo e nello spazio, la Chiesa. E sono diventati protagonisti di popolo e di storia.
Benedetto non affrontò da arrabbiato la fine dell’impero, non protestò perché il mondo non era cristiano, né si lamentò perché tutto crollava, accusando l’immoralità dei suoi contemporanei. Piuttosto testimoniò alla gente del suo tempo una compiutezza del vivere, una soddisfazione e una pienezza che divenne attraente per tanti. E fu l’albore di un mondo nuovo, piccolo quanto si vuole - quasi un niente paragonato al tutto, un tutto che pur franava d a ogni parte -, ma reale. Quel nuovo inizio fu talmente concreto che l’opera di Benedetto e di Francesco è durata nei secoli e ha trasformato l’Europa, umanizzandola.
«Egli si è mostrato. Egli personalmente», ha detto Benedetto XVI parlando del Dio-con-noi. E don Giussani: «Quell`uomo di duemila anni fa si cela, diventa presente, sottolatenda, sotto l’aspetto di un’umanità diversa», in un segno reale che desta il presentimento di quella vita che tutti attendiamo per non soccombere al nostro male e ai segnati del nulla che avanza. E la speranza che ci annuncia il Natale, per cui gridiamo: «Vieni, Signore Gesù!».
sabato 20 dicembre 2008
Valentina,19 anni
Valentina il prossimo gennaio ,a giorni quindi,partirà per sei mesi in missione in Brasile.Ha finito le superiori e, incredibile,invece di pensare all'università,s'è presa un anno di "relax"e guidata dai responsabili ha preso la decisione di partire,la foto è infelice dal vivo è più carina.La sua decisione è un'interrogativo per tutti,o è scema o è santa,o sono palle o Si può veramente vivere così.
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venerdì 19 dicembre 2008
A BRACCIA APERTE-RENATO ZERO
E torno sui miei passi adesso sì è inevitabile Percorrerò a ritroso un viaggio che mi costa lacrime. Mi aspetta un mare di tranquillità tempeste che ho già superato anch'io. In tutte le promesse disattese perdevo me e ritrovavo Dio è li la verità ora lo so io così scettico adesso so che la felicità non è un ostacolo sprecando quasi tutta l'energia convinto che il mio mondo fosse là per sempre disponibile e per sempre senza dolore e senza falsità! Un concerto dentro me la mia strada so qual'è Siamo foreste, montagne inviolabili ma poi a sorprenderci è il sole che dissolve le ombre intorno a noi! E impariamo a sperare un po' di più, a camminare, a sognare insieme . A braccia aperte col sorriso e un po' più di umanità! Le voci degli amici a volte si restano anonime perché non si riesce a entrare mai in certe anime Avrei voluto credervi di più ed ascoltare ancora una bugia ma questo tempo non ci lascia scampo noi prigionieri della nostalgia Un concerto dentro me il mio posto è accanto a te. Che vite le nostre mille storie e nascoste verità. Una sera di queste mi riprendo il coraggio e torno là. Che mi manchi davvero vita mia le mie radici la mia coscienza a braccia aperte rincontrati è un piacere... libertà! A braccia aperte col sorriso e un po' più di umanità!
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giovedì 18 dicembre 2008
Ovunque sei
Mentre aspetto il tuo ritorno Metto in ordine le idee Non so davvero in quale fortunato giorno Da quella porta spunterai Ho aggiustato il lavandino E lo stereo finalmente va Sono un uomo pieno di risorse in fondo La vita mi conosce già Sono qui che ti aspetto Perché ho voglia di vincere Non c’è altro che vorrei Rincontrare gli occhi tuoi Cancellarmi e rinascere Ovunque sei Ti mancherà la mia complicità Ovunque sei Qualunque faccia mi somiglierà Ovunque sei Ti impegnerai per non amarmi più Testardo io Che quella fede non l’ho persa mai Accetterò da te qualunque verità Sarà come la prima volta Impacciato starò lì Cercando di strapparti una risposta Un meraviglioso “si” Ogni amore ha i suoi tarli Ogni storia ha i suoi limiti Resistenze non farò Se destino accetterò Anche il rischio di perderti Ovunque sei Di maledirmi non stancarti mai Quello che vuoi Ma questo cuore sanguina lo sai Vigliacchi noi Ci consegnamo a questa realtà Vivremo poi Con questo dubbio per l’eternità Svegliarmi dovrei La casa è aperta torna quando vuoi Mi trovi qui Perché non voglio perderti così Mille altre volte ricomincerei Ancora ti perdonerei La voglia c’è È sempre viva questa nostalgia Di te Ovunque sei Mi manchi...
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martedì 16 dicembre 2008
sabato 13 dicembre 2008
Se Gesù ti abbraccia e Sua madre ti accarezza il cuore....
So di correre il rischio serissimo di stressare..del resto questa mailing list è nata per condividere quello di bello che passava tra Livia,me,Livio e Marco e qualche rischio era implicito.
Vi racconto la mia giornata di oggi,non so se terrò un ordine ci proverò.Si parte in quarta,non temete non ho relazioni extra-coniugali in corso ne in progetto,giro di sms e mi trovo con Rossana un'ora prima del lavoro,niente di romantico o travolgente un caffè,qualche battuta,ogni occasione è buona per portarla al centro di tutto,per farle vedere Gesù tra noi nella nostra amicizia,anche molto guardandola,cercando di far parlare gli occhi,si parla con gli occhi no?Lui...posava il suo sguardo,parlava ,agiva con gli occhi,anche solo con gli occhi.Non scatta niente,sembra tutto lento ad andare nella direzione che vorrei,l'amicizia c'è ,la stima,la fiducia,ma non è questo che m'interessa.Arrivati a scuola,grazie ad una leggera e provvidenziale insinuazione di una collega,accade, paro l'insinuazione e lavo l'improbabile ma possibile ferita,mi avvicino a Rossana,come fa Marco con me a volte,lui non fa propriamente cosi,le chiedo il permesso le do un bacio sulla fronte e le dico ti voglio bene.Non voglio dire parolacce ma ditemi un sinonimo ,altrettanto efficace e lo uso,promesso,altrimenti mi tocca dire:ZIO MOSTRO!!! ero libero,non avevo paura di nessun giudizio,non temevo neanche me stesso ,le mie paranoie.Io non riesco a dire ti voglio bene a nessuno,famiglia a parte,mi sembra da femminucce,un pò da frocetti,ma lei è lei.Come si fa a far capire a qualcuno che Gesù ti vuole bene, senza dirgli ti voglio bene..non ricordo com'era ma "vi riconosceranno da come vi amerete", mi sembra che fosse.E'passato,Lui è passato,lei mi ha abbracciato,è stata una seconda Livia, ma questa volta sono stato capace di contraccambiare l'abbraccio e il mio cuore è esploso di GGGGIOJJAA(GIOIA) come dice Chiara(Amirante).Si abbraccia così quando non ci sono filtri in mezzo,solo quando ci si riconosce,questa sera ho abbracciato così Paolo di Nuovi Orizzonti,uno dei miei fratelli più grandi.Mi è difficile ma passo oltre,Viviana un'altra collega molto meno giovane e carina,la differenza tra lei e una barbona è abbastanza sottile,c'ha i suoi limiti oggettivi e più o meno inventati,oggi ha portato un pandoro e dei cioccolatini,non sono cose che fa spesso,ha detto che erano per noi bidelli,per me.Io digiuno al venerdì e mi da fastidio quando qualcuno mi offre da mangiare quel giorno,ma mi sono arreso,c'è prima lei.Mi si è molto affezionata e fino a due giorni fa mi faceva un pò pena,ma ieri mi era impossibile non guardarla come fa il buon Dio con me,che va oltre il mio limite,mi accompagna,mi sta accanto senza pena o schifo ma da Padre.Mi era impossibile guardandola non pensare a come si sarebbe comportata Chiara,mi era impossibile non volerle bene.Oggi era oggettivo cosa viene prima,come Gesù con la ciccia che rompe il vaso di olio profumato,ne cosparge i piedi di Gesù e li asciuga coi suoi capelli,tra le proteste dei presenti,ma Lui era commosso da quella donna.O come quando c'è Zaccheo sull'albero e Gesù gli dice scendi che voglio venire a casa tua...sempre tra le proteste dei benpensanti.Ma Lui amava quell'uomo,che per Lui s'era arrampicato su quell'albero.Viene prima la commozzione per quel gesto gratuito di Viviana che la regola da rispettare del venerdì.Evidentemente io non sono Gesù,ma per grazia mi capita di guardare così la gente con cui lavoro e questo riempie il mio cuore di gratitudine per la bellezza che vedo e sperimento,tanto che per sms ho dovuto raccontarlo subito a qualche amico.E' bello vedere come è un pò cambiato(può darsi che mi sbagli)il modo in cui le mie colleghe trattano Viviana che è un semi caso umano ma prima di esserlo è una persona con la sua storia.Oggi era bellissimo guardare come stavamo insieme tra noi,se era diverso era poco diverso dalle cene o pranzi con don Luca e i più belli in circolazione.Ieri dicevo a Livio(don Livio)non mi affascina l'idea del bidello(a vita)ma adesso non posso far altro che dire che è il lavoro più bello del mondo.Andiamo oltre,questa sera avevo capito che a Piadena ci fosse Chiara Amirante,non era prevista invece,avevo capito male ,c'erano gli amici di Nuovi Orizzonti,non è Chiara ma ...dovreste conoscerli.Questa volta c'erano due ragazzi che non conoscevo,conoscevo o meglio Daniele lo conoscevo di vista,Crescenzo mai ne visto ne sentito,ex tossico,disastri famigliari,galera....sono certo che potete fidarvi più di lui che di me,che è molto più grande di me,ma loro sono tutti così,accellero,ma è un peccato.Alla fine sono andato a salutare don Giulio,l'avevo sentito nominare al cenacolo di Como,mi dice che il 20 ha un banchetto a Milano,io gli dico che sono di CL e dato che a tutto c'è un limite!?!?,e che tutto torna lui non può dirmi altro che lui nel '71 era a Milano col Gius,con don Carlo d'Imporzano,con don Pontiggia e non ricordo chi altro,adesso è il direttore spirituale o qualcosa di simile dei ragazzi di Nuovi Orizzonti del nord-est/nord-ovest non ricordo.Ha conosciuto Chiara i primissimi tempi di Nuovi Orizzonti e l'ha seguita.Lo odio,nasce CL e lui è lì,nasce Nuovi Orizzonti e lui è lì...e alora!?Ha voluto darmi il suo cellulare invitandomi al banchetto a Milano,ma era personale non era un invito formale non so come dire,ha invitato proprio me,incredibile sempre di mezzo io,non capisco il perchè ma è straordinario e io non mi ritraggo,ci stò.Ma, così, senza organizzare niente capita che il 20 sarò alla mattina a Milano al banchetto di don Giulio con e per Nuovi Orizzonti,alla sera dovremmo avere a cena la mia sorellina Rossana e la sua famigliola e dopo volerò alla Luce nella notte,a ringraziare il buon Dio della sovrabbondanza che mi sta donando,attraverso gli incontri, gli amici che mi fa incontrare.Mentre parlavo con don Giulio, mi è arrivato, a sorpresa,un sms di Rossana:"come procede la serata?Salutami Silvia e i bimbi"mi scoppiava il cuore,non ero riuscito a portarla ma lei era lì comunque.Grande Rossana,grazie.Speravo di vederli e c'erano a Piadena,Anna,don Luca,Chiaretta,e altri amici,attesi e inattesi,conosciuti e non,e ringrazio Dio della loro presenza perchè possono essere testimoni,io magari ho le lenti rosa,magari eccedo,ma che qualcuno me lo dimostri che eccedo ma loro sono tanti possono dire se questa è gente grande e bella da cui imparare e che affascina,che fa amare di più Gesù.Se don Giulio è una mia allucinazione,se Crescenzo è un UOMO grande,molto più grande di me.Se la serata è stata sorprendentemente bella o come tante altre ma il "guaio" è che comincia a diventare davvero come tante altre,grazie a don Luca ad Anna,Chiara,Davide,Marco,Livia..........
Cercherò e lo trovo il modo di far scrivere qualcosa a Rossana perchè ci sia anche lì un testimone,che magari io volo tra le nuvole,non è detto che lei voli altrettanto.
Sono quasi certo di non aver detto tutto ma credo comunque che sia sufficiente e abbondante così.Chiedo scusa per la poca sintesi,ma non potevo soffocare tutto contando le parole.
Un'amica grande,forse anche grandissima, di cui non posso dire il nome, ma per chi sa leggere è contenuto tutto nelle date 1986-2006-2026....mi ha insegnato e la ringrazio, a dire sempre :Lode onore e gloria a te Signore Gesù.Va bene anche il non nobis,ma col latino stento parecchio.
Avevo detto h.03.30 e sono arrivate,finisco l'albero di Natale e vado a nanna.
Buona S.Lucia.
Paolo
p.s.
x Fabio,abbi pazienza ma le citazioni bibliche non sono il mio forte ci sei tu anche per questo.
Vi racconto la mia giornata di oggi,non so se terrò un ordine ci proverò.Si parte in quarta,non temete non ho relazioni extra-coniugali in corso ne in progetto,giro di sms e mi trovo con Rossana un'ora prima del lavoro,niente di romantico o travolgente un caffè,qualche battuta,ogni occasione è buona per portarla al centro di tutto,per farle vedere Gesù tra noi nella nostra amicizia,anche molto guardandola,cercando di far parlare gli occhi,si parla con gli occhi no?Lui...posava il suo sguardo,parlava ,agiva con gli occhi,anche solo con gli occhi.Non scatta niente,sembra tutto lento ad andare nella direzione che vorrei,l'amicizia c'è ,la stima,la fiducia,ma non è questo che m'interessa.Arrivati a scuola,grazie ad una leggera e provvidenziale insinuazione di una collega,accade, paro l'insinuazione e lavo l'improbabile ma possibile ferita,mi avvicino a Rossana,come fa Marco con me a volte,lui non fa propriamente cosi,le chiedo il permesso le do un bacio sulla fronte e le dico ti voglio bene.Non voglio dire parolacce ma ditemi un sinonimo ,altrettanto efficace e lo uso,promesso,altrimenti mi tocca dire:ZIO MOSTRO!!! ero libero,non avevo paura di nessun giudizio,non temevo neanche me stesso ,le mie paranoie.Io non riesco a dire ti voglio bene a nessuno,famiglia a parte,mi sembra da femminucce,un pò da frocetti,ma lei è lei.Come si fa a far capire a qualcuno che Gesù ti vuole bene, senza dirgli ti voglio bene..non ricordo com'era ma "vi riconosceranno da come vi amerete", mi sembra che fosse.E'passato,Lui è passato,lei mi ha abbracciato,è stata una seconda Livia, ma questa volta sono stato capace di contraccambiare l'abbraccio e il mio cuore è esploso di GGGGIOJJAA(GIOIA) come dice Chiara(Amirante).Si abbraccia così quando non ci sono filtri in mezzo,solo quando ci si riconosce,questa sera ho abbracciato così Paolo di Nuovi Orizzonti,uno dei miei fratelli più grandi.Mi è difficile ma passo oltre,Viviana un'altra collega molto meno giovane e carina,la differenza tra lei e una barbona è abbastanza sottile,c'ha i suoi limiti oggettivi e più o meno inventati,oggi ha portato un pandoro e dei cioccolatini,non sono cose che fa spesso,ha detto che erano per noi bidelli,per me.Io digiuno al venerdì e mi da fastidio quando qualcuno mi offre da mangiare quel giorno,ma mi sono arreso,c'è prima lei.Mi si è molto affezionata e fino a due giorni fa mi faceva un pò pena,ma ieri mi era impossibile non guardarla come fa il buon Dio con me,che va oltre il mio limite,mi accompagna,mi sta accanto senza pena o schifo ma da Padre.Mi era impossibile guardandola non pensare a come si sarebbe comportata Chiara,mi era impossibile non volerle bene.Oggi era oggettivo cosa viene prima,come Gesù con la ciccia che rompe il vaso di olio profumato,ne cosparge i piedi di Gesù e li asciuga coi suoi capelli,tra le proteste dei presenti,ma Lui era commosso da quella donna.O come quando c'è Zaccheo sull'albero e Gesù gli dice scendi che voglio venire a casa tua...sempre tra le proteste dei benpensanti.Ma Lui amava quell'uomo,che per Lui s'era arrampicato su quell'albero.Viene prima la commozzione per quel gesto gratuito di Viviana che la regola da rispettare del venerdì.Evidentemente io non sono Gesù,ma per grazia mi capita di guardare così la gente con cui lavoro e questo riempie il mio cuore di gratitudine per la bellezza che vedo e sperimento,tanto che per sms ho dovuto raccontarlo subito a qualche amico.E' bello vedere come è un pò cambiato(può darsi che mi sbagli)il modo in cui le mie colleghe trattano Viviana che è un semi caso umano ma prima di esserlo è una persona con la sua storia.Oggi era bellissimo guardare come stavamo insieme tra noi,se era diverso era poco diverso dalle cene o pranzi con don Luca e i più belli in circolazione.Ieri dicevo a Livio(don Livio)non mi affascina l'idea del bidello(a vita)ma adesso non posso far altro che dire che è il lavoro più bello del mondo.Andiamo oltre,questa sera avevo capito che a Piadena ci fosse Chiara Amirante,non era prevista invece,avevo capito male ,c'erano gli amici di Nuovi Orizzonti,non è Chiara ma ...dovreste conoscerli.Questa volta c'erano due ragazzi che non conoscevo,conoscevo o meglio Daniele lo conoscevo di vista,Crescenzo mai ne visto ne sentito,ex tossico,disastri famigliari,galera....sono certo che potete fidarvi più di lui che di me,che è molto più grande di me,ma loro sono tutti così,accellero,ma è un peccato.Alla fine sono andato a salutare don Giulio,l'avevo sentito nominare al cenacolo di Como,mi dice che il 20 ha un banchetto a Milano,io gli dico che sono di CL e dato che a tutto c'è un limite!?!?,e che tutto torna lui non può dirmi altro che lui nel '71 era a Milano col Gius,con don Carlo d'Imporzano,con don Pontiggia e non ricordo chi altro,adesso è il direttore spirituale o qualcosa di simile dei ragazzi di Nuovi Orizzonti del nord-est/nord-ovest non ricordo.Ha conosciuto Chiara i primissimi tempi di Nuovi Orizzonti e l'ha seguita.Lo odio,nasce CL e lui è lì,nasce Nuovi Orizzonti e lui è lì...e alora!?Ha voluto darmi il suo cellulare invitandomi al banchetto a Milano,ma era personale non era un invito formale non so come dire,ha invitato proprio me,incredibile sempre di mezzo io,non capisco il perchè ma è straordinario e io non mi ritraggo,ci stò.Ma, così, senza organizzare niente capita che il 20 sarò alla mattina a Milano al banchetto di don Giulio con e per Nuovi Orizzonti,alla sera dovremmo avere a cena la mia sorellina Rossana e la sua famigliola e dopo volerò alla Luce nella notte,a ringraziare il buon Dio della sovrabbondanza che mi sta donando,attraverso gli incontri, gli amici che mi fa incontrare.Mentre parlavo con don Giulio, mi è arrivato, a sorpresa,un sms di Rossana:"come procede la serata?Salutami Silvia e i bimbi"mi scoppiava il cuore,non ero riuscito a portarla ma lei era lì comunque.Grande Rossana,grazie.Speravo di vederli e c'erano a Piadena,Anna,don Luca,Chiaretta,e altri amici,attesi e inattesi,conosciuti e non,e ringrazio Dio della loro presenza perchè possono essere testimoni,io magari ho le lenti rosa,magari eccedo,ma che qualcuno me lo dimostri che eccedo ma loro sono tanti possono dire se questa è gente grande e bella da cui imparare e che affascina,che fa amare di più Gesù.Se don Giulio è una mia allucinazione,se Crescenzo è un UOMO grande,molto più grande di me.Se la serata è stata sorprendentemente bella o come tante altre ma il "guaio" è che comincia a diventare davvero come tante altre,grazie a don Luca ad Anna,Chiara,Davide,Marco,Livia..........
Cercherò e lo trovo il modo di far scrivere qualcosa a Rossana perchè ci sia anche lì un testimone,che magari io volo tra le nuvole,non è detto che lei voli altrettanto.
Sono quasi certo di non aver detto tutto ma credo comunque che sia sufficiente e abbondante così.Chiedo scusa per la poca sintesi,ma non potevo soffocare tutto contando le parole.
Un'amica grande,forse anche grandissima, di cui non posso dire il nome, ma per chi sa leggere è contenuto tutto nelle date 1986-2006-2026....mi ha insegnato e la ringrazio, a dire sempre :Lode onore e gloria a te Signore Gesù.Va bene anche il non nobis,ma col latino stento parecchio.
Avevo detto h.03.30 e sono arrivate,finisco l'albero di Natale e vado a nanna.
Buona S.Lucia.
Paolo
p.s.
x Fabio,abbi pazienza ma le citazioni bibliche non sono il mio forte ci sei tu anche per questo.
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lunedì 8 dicembre 2008
Dogma dell'IMMACOLATA CONCEZIONE
150 anniversario del Dogma dell’Immacolata Concezione
L’8 dicembre si celebra la solennità dell’Immacolata Concezione di Maria. 150 anni fa, nel 1854, Papa Pio IX proclamò che Dio ha preservato immune la Vergine Maria da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Proponiamo alcuni testi utili per la meditazione personale.03 dicembre 2004
* “Dichiariamo, pronunziamo e definiamo: la dottrina, che sostiene che la Beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale, è stata rivelata da Dio e perciò si deve credere fermamente ed inviolabilmente da tutti i fedeli”. Bolla Ineffabilis Deus, Pio IX* “Per questo Maria è la 'piena di grazia' (Lc 1,28), come afferma l’Angelo quando Le reca l’annuncio della sua divina maternità. La mente umana non può pretendere di comprendere un così grande prodigio e mistero. E’ la fede a rivelarci che l’Immacolata Concezione della Vergine è pegno di salvezza per ogni umana creatura, pellegrina sulla terra. E’ ancora la fede a ricordarci che, in forza della sua singolarissima condizione, Maria è nostro sostegno incrollabile nella dura lotta contro il peccato e le sue conseguenze”. Giovanni Paolo II. Angelus dell’8 dicembre 2003 * “Questi 'splendori di una santità del tutto singolare' di cui Maria è 'adornata fin dal primo istante della sua concezione' (Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 56) le vengono interamente da Cristo: ella è 'redenta in modo così sublime in vista dei meriti del Figlio suo' (Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 56). Più di ogni altra persona creata, il Padre l'ha 'benedetta con ogni benedizione spirituale, nei cieli, in Cristo' (cfr. Ef 1,3). In lui l'ha scelta 'prima della creazione del mondo, per essere' santa e immacolata 'al suo cospetto nella carità' (cfr. Ef 1, 4)”. Catechismo della Chiesa Cattolica, p. 492 * “Un grande segno apparve nel cielo: una donna incoronata di dodici stelle. Vestita di sole. La luna ai suoi piedi (Ap 12, 1). Maria, Vergine senza macchia, riparò la caduta di Eva: e ha calpestato, con il suo piede immacolato, la testa del dragone infernale. Figlia di Dio, Madre di Dio, Sposa di Dio.Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo l'incoronano vera Regina dell'Universo.E le rendono ossequio di sudditanza gli Angeli i patriarchi e i profeti e gli apostoli, i martiri e i confessori e le vergini e tutti i santi, e tutti i peccatori, e tu e io". San Josemaría Escrivá. Il Santo Rosario, 15 * "Certamente anche voi, vedendo che in questi giorni tanti fedeli esprimono in mille maniere il loro amore alla Vergine Maria, vi sentirete più inseriti nella Chiesa, più fratelli dei vostri fratelli.Accade come in una riunione di famiglia, quando i figli più grandi, che la vita ha separato, si ritrovano accanto alla madre in occasione di qualche festa. E se anche hanno avuto delle divergenze o si sono trattati male tra di loro, quel giorno no: quel giorno si sentono uniti e si ritrovano vincolati in un comune affetto". San Josemaría Escrivá. È Gesù che passa, 139 * "Giovanni, il discepolo che Gesù amava, accoglie Maria presso di sé, nella sua casa, nella sua vita. Gli autori spirituali hanno visto in queste parole del santo Vangelo un invito, rivolto a tutti i cristiani, ad accogliere Maria nella loro vita". San Josemaría Escrivá. È Gesù che passa, 140
mercoledì 3 dicembre 2008
Messaggio del 02 Dicembre a Mirjana
Messaggio del 2 dicembre 2008 ( Mirjana )
Cari figli, in questo santo tempo di lieta attesa Dio ha scelto voi piccoli per realizzare i suoi grandi progetti. Figli miei, siate umili. Dio attraverso la vostra umiltà con la sua sapienza, delle vostre anime farà la sua dimora scelta. La illuminerete con le opere buone e così con il cuore aperto aspetterete la nascita di mio Figlio in tutto il suo amore generoso. Vi ringrazio cari figli.
Cari figli, in questo santo tempo di lieta attesa Dio ha scelto voi piccoli per realizzare i suoi grandi progetti. Figli miei, siate umili. Dio attraverso la vostra umiltà con la sua sapienza, delle vostre anime farà la sua dimora scelta. La illuminerete con le opere buone e così con il cuore aperto aspetterete la nascita di mio Figlio in tutto il suo amore generoso. Vi ringrazio cari figli.
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lunedì 1 dicembre 2008
Rossana,(sedicente rossa)....bella come il sole
E' incredibile come un'incontro,seppur atteso,temuto quasi, possa cambiare il cuore con cui affronti la giornata,i minuti,il minuto successivo.Era da una settimana che non vedevo la mia "sorellina",la mia collega preferita,...la parola che definisce meglio è sorellina!!Questa mattina l'ho rivista e col pretesto d'ingelosire l'altra collega l'ho abbracciata,non è stato un abbraccio,non come l'intendo io,e le ho dato un bacio sulla fronte.E' stato come far passare l'oceano attraverso un'innaffiatoio,in quel semi abbraccio avrebbe dovuto passare tutto quello che non sarò forse mai in grado di dire perchè non è mio, non sono io,è Dio.La modalità era inadeguata e/ma costretta,è troppo importante che non sia ridotto tutto a qualcosa di forse troppo umano, che non sia equivocato,come vorrei fosse già come con Livia o Anna,come vorrei che ci si riconoscesse senza sospettare seconde intenzioni,ma se il buon Dio vorrà sarà così.Dopo quell'attimo così importante e vago, la tristezza mi ha assalito,...è tutto così complicato,tra poche settimane le strade si devideranno,che mondo bastardo!.....come per l'inizio è ribastato un attimo,una foto col cellulare,senza ritrarsi,il bacio sulla guancia,inatteso,lei che chiede a me la mail,quante volte ho pensato di chiedergliela ma poi sempre la paura di essere travisato e oggi tutto d'un fiato.Forse è gia un po come con Anna e Livia,forse,ci si riconosce..dagli occhi,forse non è così complicato.Procediamo:"Adelante cum juicio".
Paolo
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