Vecchio molo e passi nell'attesa
foschia di lenta paralisi nel desiderio di te.
Piatto lo specchio e fermo e gelido, non so se sapere o non
sapere sia meglio qualcosa pur sarà di questa lotta.
Disagio nel succedersi dei giorni, delle ore, dei minuti,
legato ad un ombra la cui luce sempre più flebile s'allontana tendendomi la mano debole.
Nessun commento:
Posta un commento