venerdì 15 maggio 2015

Dio da, Dio toglie ? Taglia il tempo come falce...



Lacrime di pioggia sui vetri e nel cuore, negli occhi e nel cuore,negli occhi del cuore.
A fiumi, a grumi, come sassi ,come violente sassate contro un vetro ormai già in frantumi
Il rumore insistente ,il picchiettare sui cristalli ,sui cristalli dell’anima , malore che è proprio di un amore insistente inopportuno e dirompente.
Poi, come sempre, improvviso, l’inatteso respiro, momentaneo e parziale, stentato, boccheggiante, ma respiro, dopo un lungo digiuno, dopo un’apnea prolungata, non voluta, non cercata, non desiderata,imposta !
Qualche istante di nulla o forse di un insensato e tarpato tutto,trattenuto,sommesso, detto non troppo e sempre troppo poco. Che rabbia, che voglia di gridare o piangere, di piangere gridando l’impotenza subita, obbedita, lacerante.
Sa Dio, Lui si sa, se era, se è, se sarà, vera grazia,grazia vera, anche se di tempo ne è passato ed è giunta la primavera, o se è stato, è o sarà, presto sera,presto precoce ricordo di un dolore, particolare ingordo.
Chissà se giungerà fin lassù la mia preghiera, portata da angeli o da un Cupido in mongolfiera o più lentamente se la dovrà sudare, salendo in corriera, o la porterà un gabbiano, spiccando il volo, dalla sua scogliera o se ostinato ennesimo perenne Icaro inseguo la mia chimera.
Chissà se giungerà fino al blu fino a congiungersi , io , tu.
Chissà se questa pioggia che cade giù è un triste messaggio, di ciò che poteva essere, è stato e non sarà mai più.

Ti prego, non chiudere a chiave la speranza di un sogno, incauto e totale,ti prego,se puoi non farci male.



Ma non mi arrenderò mai...




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