domenica 27 luglio 2014
Nostalgia e rabbia di un drammatico già e non ancora
Chissà quante volte anche a voi girano e non c'è verso di fermarle ed il motivo è spesso così terribilmente banale e urgente.Vasco è il punto di approdo di questi momenti,la sua energia,la sua carica,le domande gridatee le risposte inadeguate,sempre inadeguate.
Valle di lacrime,tragicomica tragedia verso la terra promessa,attraversando trappole e assurdità senza tregua mai.Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te.
L'urlo,la domanda,il dolore dell'Assenza,la sola Assenza,l'Assenza che è presente in tutto ed in tutti,quell'andare come a tentoni,benchè non sia distante da ciascuno di noi,ognuno lo esprime come puo',come sa.C'è la meta ma non c'è la via per raggiungerla,io direi piuttosto il contrario,non è conosciuta la meta perché di suo ogni cosa è via al suo raggiungimento,ricordate? Su ogni cosa c'è scritto più in là.
Io la mia rabbia,l'insoddisfazione,la frustrazione di non bastare a me stesso ,l'affogo,scusate,l'innalzo e l'immergo qua dentro,perchè qua dentro c'è da duemila anni la risposta,il compimento,il senso di quello straziante già e non ancora,di quel bere acqua che non disseta mai ed essere sempre assetati,disidratati.Valle di lacrime la chiama la saggezza della Chiesa,qua non scorre latte e miele ma lerciume e fiele,ma qua in questa nebbia perenne è presente cercandola,anche con rabbia e dolore,la vita degna di essere vissuta e sovrabbondante di quel centuplo in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna.»
Le altre risposte,quelle di Vasco,che sono poi quelle del mondo sono bene riassunte nell'ennesima profetica interpretazione di Checco Zalone.
E non fate gli schizzinosi per le parolacce ed il continuo rimando a quel particolare lì che è comunque capace di cambiare il colore alle giornate.
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