giovedì 30 aprile 2009

Gridando e trascinandomi mi aggrapo a s.PAOLO




2Corinzi 4
1 Perciò, investiti di questo ministero per la misericordia che ci è stata usata, non ci perdiamo d'animo; 2 al contrario, rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio.3 E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si perdono, 4 ai quali il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio. 5 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù. 6 E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo.7 Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. 8 Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; 9 perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, 10 portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. 11 Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. 12 Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.13 Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, 14 convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. 15 Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l'inno di lode alla gloria di Dio. 16 Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, 18 perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne.

martedì 28 aprile 2009

Alza i tuoi occhi al cielo



il video è indegno ma a me interessa il canto e la possibilità di vita che c'è in quel canto,in quei Nuovi Orizzonti

sabato 25 aprile 2009


Messaggio del 25 aprile 2009
Cari figli, oggi vi invito tutti a pregare per la pace e a testimoniarla nelle vostre famiglie affinché la pace diventi il più grande tesoro su questa terra senza pace. Io sono la vostra Regina della Pace e la vostra madre. Desidero guidarvi sulla via della pace che viene solo da Dio. Per questo pregate, pregate, pregate. Grazie per aver risposto alla mia chiamata
.

venerdì 24 aprile 2009

Alza i tuoi occhi al cielo e vedrai NUOVI ORIZZONTI tu scoprirai...

CHIARA AMIRANTE e i ragazzi di NUOVI ORIZZONTI

Se sono ateo/a come credere in ciò che non tocco o non vedo?



Alla trasmissione andata in onda su RAIDUE il venerdì 21 marzo su Nuovi Orizzonti mi ha stupito l'espressione dell'opinionista dichiaratasi atea Emanuela Falcetti:
"Sapete che sono atea, qui mi parlano di Dio ed è come parlare ad un cieco che non vede o ad un sordo che non sente, ma se Cristo esiste, se c'è, allora sono certa è in questa atmosfera di famiglia che avverto qui tra noi".

Si tratta della più alta proclamazione di fede possibile. Paragonabile a quella del centurione nel Vangelo di Marco che esclama: "Questi veramente è il Figlio di Dio!"

Infatti Pascal asserisce che "ci sono ragioni che la ragione non ha e queste sono le ragioni del cuore". E' in questo ordine di idee che si può incontrare Cristo nella fede! L'amore tra una madre e un figlio non è quantificabile, calcolabile, misurabile...non c'è un "amo-metro", non esiste! Eppure è più reale di qualcosa che si tocca. E così per gli affetti, per le relazioni, per il concetto stesso di universo dichiarato scientificamente infinito ma indimostrabile empiricamente.

Dio, contemporanemante trascendente (perchè Creatore, totalmete-Altro) e immanente (perchè presente in tutto ciò che ha creato) ha scelto di rivelarsi agli uomini sempre in maniera mediata... non cercando facili rifugi nella cartomanzia, ma chiedendo il difficile viaggio nel proprio cuore per trovarLo. Ha scelto anche nell'Incarnazione di "nascondersi" nella carne di un bimbo, dove di fede ce ne voleva tanta per riconoscerlo... Così continua oggi ad esser difficilmente riconoscibile in tutte le presenze reali che Lui stesso ci ha indicato nel Vangelo:

..."ogni volta che farete una di queste cose ad un vostro fratello più piccolo l'avrete fatto a me", per cui è nell'umanità e in particolare lo possiamo incontrare amando l'uomo bisognoso di accoglienza, visita, ascolto, cibo, acqua, vestiti...

..."dove due o più sono uniti nel mio nome Io sono là in mezzo a loro", dunque nell'unità nel suo nome, nella preghiera, nel camminare insieme...

..."e il Verbo si fece carne e venne a porre la sua dimora in mezzo a noi"...Lui, il Verbo, la Parola...sempre presente nel Vangelo stesso, proclamato ma soprattutto vissuto.

..."Chi ascolta voi ascolta Me" dice agli Apostoli, per cui anche nella Chiesa, Suo Corpo Mistico e nel tesoro da Lei custodito, il "deposito della fede" (Sacra Scrittura, Tradizione, Magistero).

..."questo è il mio Corpo...il mio Sangue..." pertanto nell'Eucarestia per eccellenza, poi in tutti i Sacramenti.

Lo so che non è facile, ma come i sensi fisici ci donano di interloquire con la realtà circostante, così dovremo sviluppare i sensi spirituali per dialogare con la realtà sovrannaturale, che sono tra loro profondamente intrecciate. Il cuore, in ebraico leb, per un Gesù nella sua etimologia significava contemporaneamente cuore, ragione, mente, ovvero il luogo delle proprie scelte. Spesso invece noi siamo scissi tra cuore e mente, assolutizzando l'uno o l'altro e arrivando all'assurdo di avere "grandi scienziati" proclamatesi atei che poi vanno dal mago per compensare il bisogno connaturale di Dio iscritto nel loro cuore...o trovando altre vie di compensazione, perchè alla fine siamo tutti chiamati alla vita del Cielo già su questa tera!

Il maestro è Renato Zero,ma l'erede è lui:Nek



Muore lentamente chi cammina tra la gente a testa in giù e non la vede più, muore lentamente chi rifiuta di ascoltare nuove idee che non siano sue, muore chi non ha passione, chi per abitudine fa la stessa via, chi sta fermo al primo piovere,chi si lascia escludere dalla nostalgia.. cercami tra gli uomini quelli che ci credono,posso perdere ma non finisce mai cercami ti resterò vicino muore chi non rischia mai,chi per non avere guai pensa ai fatti suoi,muore lentamente chi ha paura di sentimenti e per eluderli non s'innamora più,chi sta di fronte ad un oceano e non riesce a credere all'eternità,chi in mezzo ai dubbi non sà scegliere,chi non sà più vivere con curiosità quindi.. cercami tra gli uomini quelli che ci credono posso perdere ma non finisce mai quindi.. cercami nei battiti tu cercami e mi troverai,nei colori ancora incerti di un mattino da dove mi vorrai quindi cercami,tra gli uomini quelli che si fidano se vuoi cercami mi riconoscerai,nelle mani che accarezzano e sguardi che si incontrano nelle voglia di gridare che ci sono per non morire mai, per non morire mai.

martedì 21 aprile 2009

È Lui che prende una cosa che è niente e la salva -





Don Luigi Giussani e Rose Busingye

La prima volta che ho visto di persona don Giussani era l’estate del 1990. Ero salita fino a Corvara, ero entrata nell’albergo, e lì c’era un uomo che stava pregando. Era lui, ma io non lo conoscevo ancora. Siamo entrati insieme nello stesso ascensore. Lui si è girato e mi ha detto: ma tu sei Rose! Ci siamo abbracciati forte e a lungo, e l’ascensore continuava a aprirsi e a chiudersi e nessuno spingeva il bottone per partire.
A quel tempo avevo letto un articolo su 30Giorni in cui don Giussani parlava dei Memores Domini. Diceva che Cristo poteva abbracciare tutti i momenti e tutti gli aspetti della vita. Allora – avevo pensato io – anche il mio niente, la mia incapacità, Gesù poteva prenderla e abbracciarla così come era, se voleva. Mi avevano avvertito che per entrare nei Memores Domini avrei dovuto fare dieci anni di noviziato. «Gesù mio, ma quanto tempo ci vuole per stare con Te», pensavo. Quando don Gius mi ha detto che sarei potuta entrare subito, ho avuto paura. «Ma sai quanti anni ho? Non so neanche cosa siano questi Memores», gli ho detto. «Ma tu vuoi bene a Gesù?», mi ha chiesto Giussani. «Beh, quello sì», ho risposto io. «E vuoi dare la vita?». «Eh, la vita... Io non ho niente di importante nella vita da dare a Gesù», ho risposto io, «ma se Lui vuole, voglio che Lui si prenda questo niente». A quel punto Giussani si è alzato, quasi gridando: «Questa cosa qui, vai fuori e dilla a tutti, a tutti! Perché tutti pensano di avere qualcosa di importante da dare a Gesù, e così per tutta la vita è come se aspettassero la ricompensa. E invece è Lui che prende una cosa che è niente, e la salva».
Così era don Gius. Io non bevo vino, e lui, ogni volta: «Bevi il vino, senti come è buono! Ma lo sai come lo fanno, il vino?». Ti spiegava tutto sulle viti, la vendemmia, le botti, le cantine, e ti trovavi a bere il vino… Era così bello mangiare così, che mangiavi e bevevi anche le cose mai assaggiate.
Don Gius ti faceva gustare tutto. E non ti parlava di Dio. Non c’era bisogno di parlare di Dio. Diceva sempre che un bambino non fa fatica a descrivere come è il papà: sa come fa le boccacce, come fa i muscoli... Anzi, nemmeno lo descrive. Semplicemente, uno vede il bambino e dice: è proprio figlio di suo padre! Ha un modo di fare che assomiglia a suo padre. Giussani diceva che noi non siamo immersi in Cristo, e per questo moltiplichiamo parole su Cristo, fino alla noia. Invece chi è immerso in Cristo è cambiato. Uno vede come tocca le cose, come mangia, come beve, e pensa: ma come mangia! Avrei voglia di mangiare come lui. Di fare le cose come le fa lui.
Una volta sono andata da lui e mi ha detto una cosa sulla Madonna. Che è grazie alla Madonna che capiamo di più come opera l’umanità di Cristo, che guardava magari un mendicante, o una prostituta, e chiedeva che il suo destino si compisse. La Madonna ha fatto quello che Dio le aveva chiesto. E basta. Non è andata in giro a far prediche. Noi non avremmo fatto così. Se a uno di noi fosse capitato ciò che è capitato a lei, figùrati, saremmo andati in giro sventolando la bandiera, a dire a tutti: l’angelo di Dio è venuto a parlarmi! Don Gius mi ha detto: «Guarda, se davvero ci tieni che le persone si salvino, fai un passo indietro e chiedi che accada. Perché alla fine puoi solo chiedere a chi può salvare te, se vuole, che salvi anche chi ti sta a cuore».

Comunque, quando incontravi don Giussani, la prima cosa di cui ti accorgevi era che era bello stare con lui Anche se non capivi niente, questo lo capivi: ci saresti tornato volentieri, domani, e anche dopodomani. Quando lo portavano a fare il riposino, lui ripeteva: «Non andar via, aspettami, ci rivediamo dopo». Io e lui non ci siamo mai salutati. Finiva sempre così: ci vediamo dopo. Una volta mi ha telefonato. «Non vieni in Italia?». «Gius, sto qua, a Kampala, non ho in mente di venire». E lui: «Dai, vieni! Vieni!». Io prendo l’aereo, e passo tutto il viaggio a chiedermi: chissà cosa deve dirmi. Arrivo lì, saluti, e lui: «Niente, volevo vederti... ».
Per le mie amiche del Meeting Point, è come un padre. Hanno chiamato i loro figli Luigi, non sanno che significa quel nome. Non lo fanno perché è amico mio: quello che è mio è loro, perciò don Gius è diventato il loro grande amico. La sua faccia, adesso, la metterebbero su tutti gli alberi dell’Africa.
Mi manca la sua fisicità. Però adesso vede di cosa abbiamo bisogno, prima ancora che noi ce ne accorgiamo

domenica 19 aprile 2009

Il mio ultimo Medjugorje..per adesso

E'particolarmente difficile stavolta scrivere del nostro ultimo pellegrinaggio a Medjugorje,sono un pò scarico stanco forse ma è una cosa che si trascina da un po', almeno cosi si capirà di più che non è questione di entusiasmo ma di una bellezza e ricchezza oggettiva che là trabocca,segno della Sua presenza.La Chiesa farà il suo corso.
Partiamo:io amo molto il viaggio,viaggiamo di notte per non massacrare i bambini e per non farci massacrare da loro.Per me è bellissimo riconoscere le strade,le case e i villaggi che s'incontrano,passata la frontiera cominciare a salutare in croato..mi sembra di essere già là.Questa volta avevamo delle uova di Pasqua per Andrea e Matej e appena arrivati,era il venerdì santo le abbiamo portate da loro a Majcino Selo,l'idea era lasciarle in segreteria e andare a riposarci a casa ,da Stana,baba(nonna) Stana.Invece ci hanno detto di portare le uova subito a loro,io ero allucinato dal viaggio e dalle redbull.Così immediatamente abbiamo incontrato i nostri ragazzi: Andrea la ragazza che abbiamo adottato a distanza, ha 14 anni è bellissima e capisce l'italiano più di quanto io capisca il croato,per cui si comunica in un misto divertente d'italiano,inglese e croato.Matej,suo fratello,compirà 13 anni tra qualche mese,è un tredicenne da combattimento è alto,del resto è croato,è bravo a giocare a pallone,gli piace fare la lotta e con me va a nozze in questo.Tra Matej e il mio Ricky c'era stato qualche screzio ma quest'anno si sono adottati a vicenda.Dopo aver scaricato la macchina,mangiato ed esserci riposati un po',la fatica è passata quasi subito,siamo andati alla Chiesa per il rosario e la Messa.Io ero già parecchio distratto,mentre andavo a chiamare i bambini,che giocavano,per la Messa,m'è corsa incontro abbracciandomi Andrea,è stato bellissimo intanto perchè non è così espansiva normalmente e perchè è stato un'incontro totalmente inatteso che m'ha risvegliato,parzialmente almeno,con lei c'erano la sua amica Jarka e Daniel.
Sabato mattina,il tempo continuava ad essere splendido,abbiamo fatto la via crucis sul Podbrdo(la collina delle apparizioni),non avevo dubbi sulla tenuta di Ricky(9anni) e Marco (7anni)temevo per Francesco(4anni)e per Silvia che pur essendo già stata eroica in altre occasioni ha una caviglia massacrata,tutti ce l'hanno fatta e i bambini scendendo hanno incontrato dei loro amichetti croati conosciuti il giorno prima giocando a pallone dietro la Chiesa.Il pomeriggio siamo andati da un'amica a recitare la coroncina della Divina Misericordia nella stanza dove le si è formata una croce di sangue grande come metà parete,non so se sia verà l'origine della croce (non c'ero in quei momenti)e non mi cambia la vita,lei è una persona credibile e seria,sempre molto accogliente,non chiede soldi e ospita spesso anche gratuitamente,non ha l'aria della truffatrice ed è bergamasca di origine,domicilio e testa.Andiamo a trovarla ogni volta che è possibile perchè è un'amica conosciuta là e che non avrebbe motivi per esserci amica se non il cuore rivolto nella stessa direzione e nel suo caso un grande cuore.Siamo poi andati a prendere Andrea e Matej ,che hanno passato il resto della giornata con noi,siamo stati alla croce blu a pregare,ci siamo fatti una foto insieme e poi via da Nancy :la splendida canadese che ha quasi ultimato il castello che ospita religiosi e giovani in ricerca vocazionale.L'incontro con Nancy come sempre è stato sorprendentemente famigliare,in casa sua o meglio nella cucina abitabilissima del castello si stava per festeggiare il compleanno di Francis il neomarito di una coppia francese di Lione lì per consacrare la loro famiglia alla Madonna.Nancy stava ultimando di guarnire la torta e la cucina era addobbata con strisce di happy birthday,Silvia ha detto che il giorno prima era stato il compleanno di Marco e la festa immediatamente è stata per Francis e Marco,insieme hanno spento le candeline ed è "apparso" un regalino consegnato da Laura,italiana ospite là,per Marco che ha molto apprezzato.Fuori, sui gradini della scalinata, Briant un americano che studia in Austria ma in quel momento lì era in Erzegovina a Medjugorje,suonava la chitarra,Ricky l'ha raggiunto immediatamente,io l'ho seguito,poco dopo è sbucata Cathy anche lei americana che studia in Austria,carina,non nel senso di bella,ma di carina,bellina molto simpatica.Sono arrivati Andrea e Matej ed è stato spettacolare l'incrocio di lingue,riuscivamo a comunicare,Briant capisce un po' d'italiano e per il resto un po' d'inglese e di croato e la bellezza del riconoscersi perchè lì per lo stesso motivo ma in modo più evidente che in moltissime altre occasioni altrove.Prima che andassimo via s'è aggiunta anche Irene altra americana che studia in Austria,con un faccino bellissimo e stupendi occhi azzurri,non ho potuto non dirle,imitando un po' Benigni, dopo averla ascoltata un po' parlare :i don't understand nothing, but you have a beautyfull blue eyes.Non so perchè ma lei è diventata rossa e tutti sono/siamo scoppiati a ridere.Con Francis,come con Nancy,con Cathy e Briant,ma è lo stesso per l'australiano Mick e la slovacca Silvia c'è stata immediatamente come una fraternità.Bellissimo per me che il francese l'ho studiato solo alle medie,parlare con Francis e capirsi,parlicchiare con quel minimissimo inglese che so con gli americani e intendersi.Alla sera siamo andati alla veglia dove ho visto e salutato la splendida suor Gabriella dell'oasi della pace e incontrato ,lo scrivo come si pronuncia, Ailin madrina a distanza di Andrea,irlandese,ci siamo immediatamente adottati,potrebbe essere la nonna dei miei figli,niente in comune con noi eppure anche con lei una sorprendente famigliarità,più complicato con lei il capirsi.Il giorno di Pasqua siamo stati alla Messa degli italiani,normalmente la schivo,ed è stato bello vedere che non c'era casino,che si pregava e cantava insieme,la Messa è iniziata con un canto neocatecumenale conosciuto da molti dei presenti e che ha dato la giusta impostazione alla celebrazione,il prete poi don Gigi è stato uno spettacolo di semplicità e gioia.La mattina dopo siamo tornati alla Messa degli italiani,meno affollata rispetto alla mattina precedente, ma con un settantenne credo don Gigi,è quello col basco(gesuita,quindi cattivo e tutto d'un pezzo)straordinario,ha impostato l'omelia sullo sguardo di Gesù a Pietro quando dopo il suo rinnegamento si sono incrociati e mentre descriveva l'amore con cui Gesù lo guardava s'è commosso e messo a piangere alcune volte.Non posso rendere l'idea delle sue parole e mi dispiace ma si capiva quanto lui si sentisse guardato così.Il pomeriggio, era Pasquetta e non ci siamo sottratti alla tradizione della gita fuori porta e siamo andati alle cascate che distano un quarto d'ora, a sapere la strada, di più andando per tentativi come abbiamo fatto noi,ma era bellissimo chiedere le indicazioni alla gente sulle stradine di campagna,sembrava proprio di parlare tra persone,bellissima la loro spontaneità e cordialità.Le cascate poi sono belle davvero al prossimo giro ci sta un bel pic nic sul prato sotto il sole primaverile,ammesso che ne avremo il tempo e che sia primavera evidentemente.
La mattina dopo era quella della partenza,io sono andato alla Messa delle 7.30, in croato senza traduzione,capito niente ma spettacolare vedere i croati,anche i bambini come stanno in chiesa,abbiamo un pò da imparare.All'uscita ho visto e salutato i miei fratelloni della locale comunità di Nuovi Orizzonti,io non ho avuto tempo di andare da loro e loro hanno trovato il tempo di farsi trovare lo stesso.Allelu...ia!Abbiamo caricato la macchina,salutato Stana con figli e nipoti e prima di tornare siamo passati a salutare Nancy,che era impegnata in una testimonianza ma è comparsa mentre stavamo salutando Laura,con lei nessuna difficoltà di comprensione,e Silvia,così siamo riusciti a salutare anche lei.Siamo partiti dal castello con una tre quarti di promessa con Laura e Silvia di rivederci a fine giugno per un momento a cui tengo moltissimo ma che al momento tengo semi segreto.Stavo omettendo un particolare,durante i momenti "morti" lo spettacolo erano i bambini nostri che giocavano con i nipoti di Stana,circa della stessa età,non si capivano a parole ma si cercavano e stavano sempre insieme,come non fossero italiani e croati,ma fratelli.Di una fraternità più grande.

martedì 7 aprile 2009

Nicola controcorrente: 1° in classifica il libro di Legrottaglie vola

Non è cattolico,ma se si può imparare da qualcuno impariamo.Altro che la fede roba da sfigati,è roba da numeri uno!

C'è uno juventino primo in classifica: Nicola Legrottaglie !In libreria, il difensore pugliese mette il turbo, tanto da conquistare la vetta della Top Ten settimanale dei libri più venduti in Italia, per quanto riguarda la Narrativa Varia.
Il suo "Ho fatto una promessa", edito da Piemme Mondadori, conquista lettori anche al di fuori della cerchia dei calciofili. "Perché è un libro che parte dalla mia esperienza di vita, di calciatore, che io spero di proseguire ad alti livelli per altri 5-6 anni, ma si conclude con la mia promessa, con quanto riesco a far combaciare con i miei impegni da calciatore e che ha reso la mia vita migliore". Di che si tratta, Legrottaglie lo ha spiegato domenica sera a Controcampo. "La mia ricerca di qualcosa di interiore e spirituale, che mi ha condotto ad avvicinarmi a Gesù".
Un racconto di vita che il novello scrittore si augura possa essere preso da esempio da chi sente dentro di sè la necessità di compiere lo stesso percorso. "Non ho ambizioni nel mondo dell'editoria, sono un calciatore e continuerò ad esserlo. Ho scritto questo libro perché mi è stato chiesto di farlo e sono felice di questa opportunità, spero che la mia esperienza possa ispirare anche altre persona. Vivo meglio di prima".

giovedì 2 aprile 2009

Messaggio del 02/04/09 a Mirjana (Medjugorje)



Carissimi, ecco il messaggio che Mirjana ha ricevuto oggi, 2 Aprile 2009, trasmessoci da Krizan Brekalo e dato a lui da Milenko Vasilj:

“Cari figli, l’amore di Dio è nelle mie parole. Figli miei, questo è l’amore che desidera volgervi alla giustizia e alla verità. Questo è l’amore che desidera salvarvi dagli abbagli. Ma voi, figli miei? I vostri cuori restano chiusi, sono duri e non rispondono alle mie chiamate, non sono sinceri. Con materno amore prego per voi perché desidero che tutti risuscitiate in mio Figlio. Vi ringrazio”.